Discussione:
lettera ad un professore
(troppo vecchio per rispondere)
gino-ansel
2014-08-08 10:41:04 UTC
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Visto che non riesco piu' a trascinarvi a parlare d'induzione
(ultimo tentativo in
https://groups.google.com/forum/?fromgroups#!topic/free.it.scienza.fisica/0wXpM2mSywM )
ho scritto ad un noto professore che qualche volta mi ha risposto.
Ho paura pero' che stavolta fara' come fate voi. Ecco la lettera:

Caro Professore,
spero di non disturbarla, in tal caso mi cestini senza pietà.

Tempo fa avevo pasticciato con certi alternatori a magneti permanenti
(pur privo di preparazione al riguardo), percio', oltre a disturbare
lei (e di nuovo la ringrazio per i chiarimenti ricevuti) molto ho
litigato sull'induzione in un NG (dove alberga pure il Prof. Fabri).
Sull'argomento ho fatto molti test e ho potuto constatare che gli
strumenti matematici in uso consentono si' di descrivere molto bene
cio' che gli strumenti mostrano, tuttavia il *modello fisico* che se ne
deriva resta per me indigeribile. Mi associo pure alle perplessita'
di Feynman che in The Feynman Lectures on Physics avrebbe detto :
<Non si conoscono altre localita' della fisica in cui la reale
comprensione di un cosi' semplice ed accurato principio generale
richiede l'analisi di due fenomeni distinti>.

La storia sarebbe lunga, ma mi permetto di accennare, alla fine della
fola, a cio' che mi è venuto in mente. Mi serviro' di alcuni schizzi:
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Considero cio' che mostrerebbe un oscilloscopio collegato ad una spira
tanto grande da essere influenzata in uno solo dei lati dal magnete in
movimento (ma potrebbe anche essere la spira a muoversi e il magnete a
star fermo).

Sono certo al 99% che:
con A non ho nessuna onda sinusoidale
con C ne ho una sola
ne ho due con B se B e' *abbastanza* lungo,

Non dispongo di un B sufficientemente lungo, ma l'ho simulato con tanti
magnetini 10x20 cm avvicinati il piu' possibile: ho avuto le due sinusoidi
previste + tante piccole sinusoidine dovute alla variazione del campo alla
giunzione dei magnetini

A invece e' assimilabile ad un magnete cilindrico (oppure a un B molto
molto lungo osservato nella zona centrale)

Poiché questa esperienza è stata fatta da un fabbro che per esperienza
diretta conosce solo gli effetti del campo *elettromagnetico* (nulla sa
di campo *elettrico*) al fabbro viene da immaginare che il campo
elettromagnetico sia una specie di nebbiolina (fucsia) capace di
*irraggiare* qualcosa a *breve distanza* (come breve è il campo di
attrazione magnetico) e che le *variazioni* di questo irraggiamento
determinino (in un modo misterioso) cio' che viene chiamato *induzione*

Col magnete C l'intensita' di *irraggiamento* cambia sempre:
ecco perchè abbiamo una sola onda.

Col magnete A, anche se questo si muove, l'irraggiamento non cambia
mai (cammino in un viale illuminato uniformemente che non finisce mai)
quindi zero onde.

Col magnete B è come essere in un viale illuminato solo per un tratto
*abbastanza lungo*: avrò un'onda venendo dal buio e un'altra onda
quando abbandono la luce per proseguire nella strada buia.

Forse questo *irraggiamento* suona ridicolo, ma ciò che succede dentro
alla spira di Faraday in qualche modo dovra' pur *irraggiare* verso il
filo! E come accettare il fatto che ciò che succede *fuori* dalla spira
sia ininfluente? Dura da mandar giù.

Quindi il fabbro si immagina un irraggiamento *indiretto*
magnete-campo-filo, simile all'interazione magnete-areaspira-filo di
Faraday, ma che non necessiterebbe (mi pare) della forza di Lorentz
per descrivere compiutamente il fenomeno. Sia che si muova il filo, sia
che si muova il magnete o che non si muova nulla come nei trasformatori
dove la *variazione* è generata dalla corrente *alternata*.

L'alternativa per quel fabbro sarebbe cercare di capire una spiegazione
come questa che le riporto:
------------------------------------------------------------
... La tua perplessita' nasce dal fatto che ti raffiguri un campo elettrico
come qualcosa di materiale, una "nebbiolina", che *o* c'e' *o* non c'e'.
Ti sembra allora che il modello sia contraddittorio: come, se sto fermo
non c'e' nessuna nebbiolina e rimango perfettamente asciutto; se invece
mi muovo mi infradicio tutto (e non soltanto davanti, ma anche di
dietro...) ma allora la nebbiolina c'e' o non c'e' ??? Quant'e'
*realmente* l'umidita' presente nell'aria?

La perplessita' sparisce (*deve* sparire) se tieni conto di come si
*definisce* il campo elettrico: l'effetto che si riscontra (ossia la forza
che si puo' *misurare*), in ogni punto di una zona di spazio, su una carica
elettrica unitaria.

Considera allora un magnete fermo, e vicino ad esso, circa nella stessa
posizione ma abbastanza distanti da non interagire *fra loro*, un
elettrone *fermo* F e un altro elettrone M che si muove con velocita'
v (vettore).

F rimane fermo: ne concludiamo che *li'* il campo elettrico e' nullo.

M invece devia, e' soggetto ad un'accelerazione: ma questa non puo'
essere dovuta al campo elettrico, che in quella posizione e' nullo; pero'
M, a differenza di F, e' in moto: ne concludiamo che su M agisce una
forza dovuta solo al campo magnetico ed alla velocita' v di M, la forza
di Lorentz.

Mettiamoci adesso nel riferimento in cui M e' in quiete (e quindi
il magnete, ed anche F, si muovono a velocita' -v). M risulta accelerato:
ma nel nuovo riferimento *lui* non si muove, quindi non possiamo
addebitare la sua accelerazione ad una forza di Lorentz. Ne concludiamo
che li' ov'e' M c'e' un campo elettrico di un certo valore E (vettore).

Nella stessa posizione, allo stesso tempo, transita F; F si muove di moto
rettilineo uniforme, quindi non e' accelerato; ma li' e' presente il campo
elettrico E, perche' F non ne risente e continua il suo moto rettilineo
uniforme, mentre M ne risente?


La differenza e' che in questo riferimento M e' fermo, ma F no; quindi su
M agisce solamente il campo elettrico, mentre su F puo' (e *deve*)
agire un'altra forza che annulla esattamente l'effetto del campo elettrico.
Fatti i calcoli, la forza di Lorentz risulta avere esattamente intensita'
e direzione di E, e verso opposto .... T.Russo
------------------------------------------------------------

Trovai la spiegazione *in se'* molto ben fatta. Non capii pero' se questa
spiegazione fosse la stessa che mi avrebbero dato i fisici ante-1905,
tuttavia mi ricordo' molto la RR e forse per questo non la digerii (fra
l'altro chi mi scrisse, disse pure che il campo elettrico *deve esistere*
anche se non era ancora stato misurato direttamente, parrebbe quindi
una roba *ad hoc*).

Spero che lei possa compatirmi e la saluto molto cordialmente.
......
PS. Se le interessa potrei documentarle alcuni test *estremizzati*
che porterebbero acqua al mio mulino.

PS.PS. Alla questione degli omopolari però non ho riflettuto e non
saprei se metterebbero in crisi la mia *nebbiolina* cherubinica.
gino-ansel
2014-08-11 14:56:05 UTC
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18 letture, nessuna cometata o cimbolata: evidentemente non ci sono
marroni, altrimenti ... :-)

Pero' il Prof. tace, magari ci mette un po', speriamo non sia malato.

Comunque il precedente 99% ora è al 99,9%. Ho provato con una fila
completa di magnetini: niente continua, ma mezzo volt di alternata
(nelle foto dell'oscilloscopio pareva che le curve fossero un po'
spostate dallo zero). Purtroppo solo col tester. Varrebbe la pena
di fare altre prove con l'oscilloscopio (e il rEED di posizione magnete),
ma guardando questa panoramica direi se ne possa fare a meno
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gino-ansel
2014-08-11 19:11:51 UTC
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Post by gino-ansel
http://digilander.libero.it/gino333/sintesi.jpg
ho completato l'immagine: mancava l'intenzione di essa(era nel post
iniziale, ma così mi pare meglio)
gino-ansel
2014-08-14 09:44:12 UTC
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nuovamente modificato
http://digilander.libero.it/gino333/sintesi.jpg

possibile che nessuno sia a conoscenza di *osservazioni*
che smentiscono i miei vaneggiamenti?
gino-ansel
2014-08-15 14:55:15 UTC
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Post by gino-ansel
http://digilander.libero.it/gino333/sintesi.jpg
Invece di scoraggiarmi il vostro silenzio mi stimola.
In effetti la forma d'onda è strana rispetto alla bella sinusoide ottenuta
col Black & Deker. Forse dipende dal ferro inutile lasciato sul rotore.

Potrei incollare serie di magnetini su piatto di ferro diritto (riducendo
per di più la separazione fra i magnetini) e aumentare il braccio per non
avere altro feroo fra i piedi (tanto con un spira grande non ha importanza
che siano magneti curvi)

Potrebbe essere utile anche ai fini pratici, mi sono sempre domandato fino a che punto convenisse allargare i magneti (difatti il 16 poli mi rendeva di più dell 12, 24 e 48 poli) mi riferisco ad alternatori assiali di questo tipo
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gino-ansel
2014-08-18 16:53:11 UTC
Permalink
Post by gino-ansel
Potrei incollare serie di magnetini su piatto di ferro diritto (riducendo
per di più la separazione fra i magnetini) e aumentare il braccio per non
avere altro ferro fra i piedi (tanto con un spira grande non ha importanza
che siano magneti curvi)
Potrebbe essere utile anche ai fini pratici, mi sono sempre domandato fino
a che punto convenisse allargare i magneti (difatti il 16 poli mi rendeva
di più dell 12, 24 e 48 poli) mi riferisco ad alternatori assiali di
questo tipo
ho fatto, ma ancora male

- avrei dovuto provare da soli i singoli magneti (da 4x2 cm a 14x2 cm)
perchè lo spazio fra i magneti è troppo poco per vedere andare la tensione
a zero (l'ho fatto solo per il magnete 14x2: immagine inferiore, nella quale
si vede la tensione a zero prima e dopo il passaggio del magnete)

- avrei dovuto aumentare di più il traferro (le variazioni di campo fra
i singoli magnetini si notano ancora pur esssendo diminuite)

Ma non potevo far perdere troppo tempo a mio cognato,
bisogna che mi comperi un oscilloscopio

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Resta confermato quanto visto con l'altro aggeggio

Sembra comunque che solo col 14x2 sia ben evidente la zona centrale senza ddp
(ciò conferma che negli alternatori assiali va bene usare magneti grandi e
quindi ok metterci pochi poli)

Quindi il *taglio* di per se' non genera ddp, si noti che le linee del campo
(esistessero) sono sicuramente almeno in parte *concatenate*, sia perchè il
magnete cambia sempre angolo rispetto al filo, sia perchè ho disposto il
filo non radialmente (a scanso di contestazioni).

Percio' considero ulteriormente smentite le obiezioni ricevute a proposito
del test col magnete che gira attorno ad un filo.
gino-ansel
2014-08-18 17:04:14 UTC
Permalink
ricarico messaggio erroneamente cancellato
Post by gino-ansel
http://digilander.libero.it/gino333/sintesi.jpg
Invece di scoraggiarmi il vostro silenzio mi stimola.
In effetti la forma d'onda è strana rispetto alla bella sinusoide ottenuta
col Black & Deker. Forse dipende dal ferro inutile lasciato sul rotore.

Potrei incollare serie di magnetini su piatto di ferro diritto (riducendo
per di più la separazione fra i magnetini) e aumentare il braccio per non
avere altro feroo fra i piedi (tanto con un spira grande non ha importanza
che siano magneti curvi)

Potrebbe essere utile anche ai fini pratici, mi sono sempre domandato
fino a che punto convenisse allargare i magneti (difatti il 16 poli mi
rendeva di più dell 12, 24 e 48 poli) mi riferisco ad alternatori assiali di
questo tipo
http://digilander.libero.it/gino333/dicoltello.jpg
gino-ansel
2014-08-18 17:07:56 UTC
Permalink
Post by gino-ansel
Potrei incollare serie di magnetini su piatto di ferro diritto (riducendo
per di più la separazione fra i magnetini) e aumentare il braccio per non
avere altro ferro fra i piedi (tanto con un spira grande non ha importanza
che siano magneti curvi)
Potrebbe essere utile anche ai fini pratici, mi sono sempre domandato fino
a che punto convenisse allargare i magneti (difatti il 16 poli mi rendeva
di più dell 12, 24 e 48 poli) mi riferisco ad alternatori assiali di
questo tipo
ho fatto, ma ancora male

- avrei dovuto provare da soli i singoli magneti (da 4x2 cm a 14x2 cm)
perchè lo spazio fra i magneti è troppo poco per vedere andare la tensione
a zero (l'ho fatto solo per il magnete 14x2: immagine inferiore, nella quale
si vede la tensione a zero prima e dopo il passaggio del magnete)

- avrei dovuto aumentare di più il traferro (le variazioni di campo fra
i singoli magnetini si notano ancora pur esssendo diminuite)

Ma non potevo far perdere troppo tempo a mio cognato,
bisogna che mi comperi un oscilloscopio

http://digilander.libero.it/gino333/provaonda2.jpg

Resta confermato quanto visto con l'altro aggeggio

Sembra comunque che solo col 14x2 sia ben evidente la zona centrale senza ddp
(ciò conferma che negli alternatori assiali va bene usare magneti grandi e
quindi ok metterci pochi poli)

Quindi il *taglio* di per se' non genera ddp, si noti che le linee del campo
(esistessero) sono sicuramente almeno in parte *concatenate*, sia perchè il
magnete cambia sempre angolo rispetto al filo, sia perchè ho disposto il
filo non radialmente (a scanso di contestazioni).

Percio' considero ulteriormente smentite le obiezioni ricevute a proposito
del test col magnete che gira attorno ad un filo.

---------------------

PS. cancellato e ricaricato perchè avevo dimenticato di dire
che stavolta, eliminato il ferro inutile della prova precedente,
la forma delle onde è regolare, come me l'aspettavo
gino-ansel
2014-08-21 05:56:09 UTC
Permalink
Vorrà dire che osservazioni contrarie non ce ne sono.
Certo bisognerebbe dimostrare che l'ipotesi non è incompatibile con le
onde hertziane etc, etc,
Poi bisognerebbe descriverla con una bella formuletta, cosa che non è
mestier mio (volevo chiedere aiuto a Cometa, ma pare non sia il caso :-) )
Infine occorrerebbe *particolarizzare* la formula (riferita ad un tratto
di una grandissima spira) in funzione di una spira totalmente immersa
in un campo magnetico (come quella del vero alternatore ideale mostrato
a destra di http://digilander.libero.it/gino333/sintesi.jpg ),
ipotizzare le grandezze interessate e poi fare conti.

Anche con Faraday: se i risultati divergessero, ciccia.
gino-ansel
2014-08-23 07:54:52 UTC
Permalink
Visto che qui i professori tacciono
ecco cosa ho trovato:

L'Induzione Elettromagnetica Fabio Bevilacqua Dipartimento di Fisica "A.Volta" Università di Pavia
http://ppp.unipv.it/Silsis/Pagine/PDF/induzione.pdf

Sembra una bozza, ma è un quadro che chiarisce un po' le cose a noi buzzurri.
C'è anche quello che sospettavo: la RR vien di qua.
Quel Lorentz mi stupisce, peccato non ci siano dettagli su Weber.
gino-ansel
2014-08-24 18:22:06 UTC
Permalink
Un'altra da Pavia:
http://fisica.unipv.it/percorsi/pdf/Induzione_Aif.pdf
e voi dite che tutto è chiaro sull'induzione?
gino-ansel
2014-08-25 08:08:32 UTC
Permalink
Un'altra da Pavia:
http://fisica.unipv.it/percorsi/pdf/Induzione_Aif.pdf
e voi dite che tutto è chiaro sull'induzione?

PS. ho cercato di migliorare l'esposizione in
http://digilander.libero.it/gino333/sintesi.jpg
gino-ansel
2014-08-27 17:05:12 UTC
Permalink
Nessuna critica.
Dovro' autocriticarmi :-(

Vediamo: come me la cavo col disco di Faraday (l'omopolare)?

Me la cavo male.

Ho guardato le vecchie discussioni, ma non mi sono state d'aiuto.

C'è però una cosa da dire: l'omopolare genera o usa una corrente
*continua*. Invece tutte le altre configurazioni che ho testato,
anche se i magneti rivolgono lo stesso polo verso il circuito,
generano sempre un'alternata, fanno sempre una sinusoide, più o
meno regolare.

Non è allora che le *leggi* che governano l'omopolare possano
essere *diverse* da quelle applicabili agli alternatori?

C'è qualche altro tipo di generatore che butta fuori corrente continua?
(esclusi artifici meccanici o sistemi chimici, naturalmente)
Luciano Buggio
2014-08-27 18:02:14 UTC
Permalink
Post by gino-ansel
Nessuna critica.
Dovro' autocriticarmi :-(
Vediamo: come me la cavo col disco di Faraday (l'omopolare)?
Me la cavo male.
Ho guardato le vecchie discussioni, ma non mi sono state d'aiuto.
Hai guardato anche qui?

http://www.lucianobuggio.altervista.org/campi/?p=60
Post by gino-ansel
C'è però una cosa da dire: l'omopolare genera o usa una corrente
*continua*. Invece tutte le altre configurazioni che ho testato,
anche se i magneti rivolgono lo stesso polo verso il circuito,
generano sempre un'alternata, fanno sempre una sinusoide, più o
meno regolare.
Vuoi dire che se nuovi una spira a coltello ortogonalmente sopra una faccia polare lunga e stretta, o sopra un anello (o l'anello sotto la spira ferma) ottieni corrente alternata?
Tu usi solo l'oscilloscopio?
Bene: oscilla sempre intorno allo zero?
Post by gino-ansel
Non è allora che le *leggi* che governano l'omopolare possano
essere *diverse* da quelle applicabili agli alternatori?
Le leggi sono leggi, e devono valere per tutti.
Ciao

Luciano Buggio
gino-ansel
2014-08-27 18:48:01 UTC
Permalink
Post by Luciano Buggio
Hai guardato anche qui?
http://www.lucianobuggio.altervista.org/campi/?p=60
guarderò
Post by Luciano Buggio
Post by gino-ansel
C'è però una cosa da dire: l'omopolare genera o usa una corrente
*continua*. Invece tutte le altre configurazioni che ho testato,
anche se i magneti rivolgono lo stesso polo verso il circuito,
generano sempre un'alternata, fanno sempre una sinusoide, più o
meno regolare.
Vuoi dire che se nuovi una spira a coltello ortogonalmente sopra una faccia polare lunga e stretta, o sopra un anello (o l'anello sotto la spira ferma) ottieni corrente alternata?
certo; non c'è da leggere, basta guardare:
http://digilander.libero.it/gino333/sintesi.jpg

però con l'anello ddp dev'essere zero, così come *tende* a zero nella
parte centrale della lunga fila di magnetini.
Post by Luciano Buggio
Tu usi solo l'oscilloscopio?
Bene: oscilla sempre intorno allo zero?
guarda il link, si vede che si'

Comunque in un test precedente ho fatto un anello completo di magnetini affiancati e tutti orientati uguali: col tester niente continua e un po' di alternata (dovuta alle piccole separazioni fra i magneti).
Post by Luciano Buggio
Post by gino-ansel
Non è allora che le *leggi* che governano l'omopolare possano
essere *diverse* da quelle applicabili agli alternatori?
Le leggi sono leggi, e devono valere per tutti.
Ciao
A parte il fatto che io qua contesto proprio le leggi,
perchè mai le leggi dovrebbero essere le medesime se i fenomeni
fossero *diversi*? (non dico che lo siano, me lo sto domandando).

Ad ogni modo, leggendo in giro, ci si preoccupa più di far combaciare
Faraday o Lorentz all'omopolare piuttosto che raccontare cosa succede
fisicamente (alle solite). A parità di giri:

1) magnete fermo + disco in rotaz ---> ddp continua?
2) magnete in rotaz + disco fermo ---> no' ddp
3) magnete + disco in rotaz ---> ddp continua? uguale a 1)?

esiste un esperimento che descriva i componenti usati, i giri, i volt,
gli ampere ... ?
Pangloss
2014-08-28 14:29:04 UTC
Permalink
Post by gino-ansel
http://fisica.unipv.it/percorsi/pdf/Induzione_Aif.pdf
e voi dite che tutto è chiaro sull'induzione?
Forse non ti e' chiaro che, a differenza tua e di altri frequentatori di
fisf), il prof.Giuliani _non_ contesta affatto la teoria elettromagnetica
classica. Tutti i calcoli dell'articolo sono basati sull'ordinaria forza
elettromagnetica e sulla 2a e 3a equazione di Maxwell.
Che l'enunciato storico della legge di Faraday sia un corollario piuttosto
traballante della teoria non e' certo una novita': in rete puoi trovare
parecchi lavori critici sull'argomento.
Il link citato e' interessante, ne condivido sostanzialmente l'apparato
matematico, assai meno taluni commenti e la conclusione fuorviante:
"Le considerazioni svolte mostrano che la "legge del flusso" e' in generale
una legge sbagliata: solo fortunate (?) coincidenze conservano la sua
capacita' predittiva in alcuni casi."
--
Elio Proietti
Valgioie (TO)
gino-ansel
2014-08-28 15:29:43 UTC
Permalink
Post by Pangloss
Post by gino-ansel
http://fisica.unipv.it/percorsi/pdf/Induzione_Aif.pdf
e voi dite che tutto è chiaro sull'induzione?
Forse non ti e' chiaro che, a differenza tua e di altri frequentatori di
fisf), il prof.Giuliani _non_ contesta affatto la teoria elettromagnetica
classica. Tutti i calcoli dell'articolo sono basati sull'ordinaria forza
elettromagnetica e sulla 2a e 3a equazione di Maxwell.
invece avevo intuito
Post by Pangloss
Che l'enunciato storico della legge di Faraday sia un corollario piuttosto
traballante della teoria non e' certo una novita': in rete puoi trovare
parecchi lavori critici sull'argomento.
ma guarda, io ho proposto osservazioni che portavano appunto a criticare
questa legge, ma a me hanno dato del somaro: quindi l'avevo imbroccata
per sbaglio e con argomenti sbagliati.
Post by Pangloss
Il link citato e' interessante, ne condivido sostanzialmente l'apparato
"Le considerazioni svolte mostrano che la "legge del flusso" e' in generale
una legge sbagliata: solo fortunate (?) coincidenze conservano la sua
capacita' predittiva in alcuni casi."
hai cambiato idea? non era *traballante*?

Ma Sant'Iddio, Faraday mica ce l'aveva un oscilloscopio! e neanche Maxwell !!!
Magari io non lo so leggere e tu si'
Spiegami cosa dovevo capire da
http://digilander.libero.it/gino333/sintesi.jpg

Ma voi non siete quelli degli esperimenti?

Forse che l'ipotesi che ho fatto io è incompatibile con le onde hertziane?
Con cos'altro?

Saluti, e grazie comunque per il commento.
Pangloss
2014-08-28 16:21:25 UTC
Permalink
Post by gino-ansel
Post by Pangloss
Che l'enunciato storico della legge di Faraday sia un corollario piuttosto
traballante della teoria non e' certo una novita': in rete puoi trovare
parecchi lavori critici sull'argomento.
.....
Il link citato e' interessante, ne condivido sostanzialmente l'apparato
"Le considerazioni svolte mostrano che la "legge del flusso" e' in generale
una legge sbagliata: solo fortunate (?) coincidenze conservano la sua
capacita' predittiva in alcuni casi."
hai cambiato idea? non era *traballante*?
Ho giudicato traballante l'enunciato "storico" tradizionale della legge di
Faraday, in quanto non precisa bene le sue condizioni di validita': quelle
giuste ma "con eccezioni" (alla Feynman) mi sembrano leggi all'italiana...
Parlare di legge "sbagliata" salvo fortunate (?) coincidenze e' altrettanto
ambiguo: il (?) e' di Giuliani stesso, che invece di citare la dea bendata
farebbe meglio a precisare le condizioni di coincidenza.
Post by gino-ansel
Saluti, e grazie comunque per il commento.
Grazie a te per il link pavese. Sono intervenuto nella tenue speranza che
qualche esperto (magari Giuliani stesso) lo voglia discutere su fisf o isf.
--
Elio Proietti
Valgioie (TO)
gino-ansel
2014-08-28 18:44:40 UTC
Permalink
Post by Pangloss
...
Grazie a te per il link pavese. Sono intervenuto nella tenue speranza che
qualche esperto (magari Giuliani stesso) lo voglia discutere su fisf o isf.
quindi il mio povero oscilloscopio non ti dice niente, peccato :-(
gino-ansel
2014-08-29 08:52:27 UTC
Permalink
Da Pavia mi ha risposto il prof. Bevilacqua, che non ha tempo per
guardare la mia paginetta, ma che mi ha gentilmente allegato due
(complessissimi) articoli nei quali, spulciando qua e là, trovo conferma
che non tutto è chiaro sotto il Sole. Trascrivo un pezzetto:
-----------------------------------------------
... Noi quindi riteniamo che non sia possibile insegnare scienza in modo
rigido e dogmatico. Non esiste una <<verità fisica>> ma, in ogni tempo, la
comunità scientifica raggiunge un accordo su una utile, e talvolta buona,
risistemazione delle conoscenze scientifiche. Questa risistemazione nasce
da una complessa interazione tra diversi elementi stratificatisi durante
la storia: teorie, modelli, princìpi, strumenti matematici, dispositivi
sperimentali, tecnologie. Sono proprio questi elementi e quella interazione
che noi vogliamo portare alla luce per mezzo del nostro metodo storico.
La conoscenza scientifica può essere solo conoscenza storica e, se così è,
non può essere una conoscenza assoluta. La conoscenza è sempre relativa
- cioè non definitiva e non completa - e comparativa - cioè si stabilisce
sempre attraverso un confronto tra contributi differenti. Dunque, anche
l'insegnamento della fisica non può essere altrimenti che relativo e
comparativo. A questo proposito, ci sembra utile riferirci ad un enigma
che chiameremo "enigma anatra-coniglio" . La sottostante figura centrale
può essere vista indifferentemente come anatra o come coniglio:
sottolineiamo che la <<stessa>> figura può essere interpretata o
come anatra o come coniglio .....
--------------------------------------------

Ovvio che a un professore di storia della fisica ne interessi la storia,
ma credo anch'io che per *studiare fisica* sarebbe utilissimo un approccio
storico (anche se le *ore* a disposizione non consentono miracoli).

Però ogni tanto sarebbe bene dimenticare cosa hanno fatto e detto questo
e quest'altro e ripartire da zero: a volte capitano delle sorprese.
Di questo sono certo per le robe di mia competenza.

La fisica non è di mia competenza e voi competenti dite che per la fisica
questo non vale. O forse voi ritenete che per ripartire da zero occorre
comunque essere competenti. Vabbe', anche se un competente fatica assai
a mettere in discussione se stesso, è però verissimo che solo il competente
può poi verificare se non ci sono indiscutibili controindicazioni a qualche
pazza idea che fosse venuta in mente.

Ecco perchè avevo proposto la mia paginetta al vostro sdegno :-)
Yoda
2014-08-30 13:46:42 UTC
Permalink
Post by gino-ansel
Da Pavia mi ha risposto il prof. Bevilacqua, che non ha tempo per
guardare la mia paginetta, ma che mi ha gentilmente allegato due
(complessissimi) articoli nei quali, spulciando qua e là, trovo conferma
che non tutto è chiaro sotto il Sole.
Non ti arrendi mai eh, adesso anche in corrispondenza privata!

Be' io ho smesso di seguirti, ti apro e chiudo quasi sempre subito
perche' tanto non devo replicare. Pero' t'avevo giudicato male: il pdf
che hai linkato (quello che finisce con Aif.pdf) in confronto fa venire
i brividi, specie considerando che non e' scritto da un "buzzurro" come
ami autodefinirti sempre tu. E' mai possibile non conoscere la tecnica
di risoluzione del caso generale di flusso tagliato, che avevo anche
accennato a te?!
Ma forse devo leggerlo tutto e con piu' attenzione; e non ne ho proprio
nessunissima voglia.
Post by gino-ansel
-----------------------------------------------
[...........................................]
Post by gino-ansel
Dunque, anche
l'insegnamento della fisica non può essere altrimenti che relativo e
comparativo. A questo proposito, ci sembra utile riferirci ad un enigma
che chiameremo "enigma anatra-coniglio".
Non e' un enigma, e' un'illusione ottica. Piu' famosa e' la Coppa di
Rubin, piu' simpatico e' il celebre Triangolo di Penrose.
Post by gino-ansel
La sottostante figura centrale
sottolineiamo che la <<stessa>> figura può essere interpretata o
come anatra o come coniglio .....
--------------------------------------------
Ha sbagliato capitolo, non e' roba di elettromagnetismo, ma di fisica
quantistica.
E poi non e' "o Anatra o Coniglio", e' come il Gatto vivo e morto,
cioe' e' Anatra e Coniglio... finche' non la guardi!
--
Tanti saluti
gino-ansel
2014-08-30 16:05:58 UTC
Permalink
... E' mai possibile non conoscere la tecnica
di risoluzione del caso generale di flusso tagliato, che avevo anche
accennato a te?!
*flusso tagliato* eh? finalmente scendi al mio livello,
al livello di immaginare delle cose fisiche

In un altro post mi è scappata una cazzata che pero' mi ha suggerito
di completare il test

Loading Image...

col modello di un magnete con alcune linee di flusso fatte
con dei fili di rame.

In questo modo chiunuque può capire che il *concatenamento*
e il *taglio* è molto diverso nei due casi.

Se nei due casi la ddp misurata col tester fosse realmente simile,
non ti verrebbero dei grattacapi?
Yoda
2014-08-30 16:54:13 UTC
Permalink
Post by gino-ansel
... E' mai possibile non conoscere la tecnica
di risoluzione del caso generale di flusso tagliato, che avevo anche
accennato a te?!
*flusso tagliato* eh? finalmente scendi al mio livello,
al livello di immaginare delle cose fisiche
"Flusso tagliato" l'hai semplicemente imparato ex-novo da me, prima lo
chiamavi "Lorentz".
"Flusso concatenato" invece pure, solo che l'hai capito piu' tardi.

Dunque mi fa piacere vedere che e' il TUO di livello che e' salito,
io parlo sempre allo stesso modo (al piu' aggiungo note) anche... con
chi (per vezzo?!) si dichiara un buzzurro.


[.............................]
Post by gino-ansel
Se nei due casi la ddp misurata col tester fosse realmente simile,
non ti verrebbero dei grattacapi?
Non ne parlo piu' con te di induzione, dopo che m'hai detto quel che
m'hai detto.
--
Tanti saluti
gino-ansel
2014-08-30 17:41:10 UTC
Permalink
Post by Yoda
Non ne parlo piu' con te di induzione, dopo che m'hai detto quel che
m'hai detto.
gia' piu' meco parlavi ...

per la storia, litigando coi fabbricanti di alternatori a magneti
permanenti, anni fa già si parlava di concatenamenti e tagliamenti ...
ma anche allora le *osservazioni* ponevano dei dubbi e io propendevo
per la semplice variazione del moto relativo fra magnete e filo.
Ma avevo un problema:
ho *imparato* solo recentemente e *da per me'* che la *sinusoide*
non dipende dall'alternarsi del N S dei magneti (grazie al Black &
Deker), non per nulla sono un buzzurro.

Il vostro *concatenmamento* è una fola
il vero concatenamento è quello fra il campo elettromagnetico
del magnete e quello delle bobine (se chiuse)

Questo in base a tutte le osservazioni che conosco più tutte quelle
che ho esposte in http://digilander.libero.it/gino333/sintesi.jpg

se ne hai altre che mi contraddicono, oppure altri fatti incompatibili
con le mie chiacchiere (per esempio le onde hertziane) sono
tutt'orecchi.

Resta fuori l'omopolare, ma prima bisogna capire se l'induzione in
corrente continua e' assimilabile a quella in corrente alternata
Yoda
2014-08-30 18:35:26 UTC
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Post by gino-ansel
Post by Yoda
Non ne parlo piu' con te di induzione, dopo che m'hai detto quel che
m'hai detto.
gia' piu' meco parlavi ...
per la storia, litigando coi fabbricanti di alternatori a magneti
permanenti, anni fa già si parlava di concatenamenti e tagliamenti ...
ma anche allora le *osservazioni* ponevano dei dubbi e io propendevo
per la semplice variazione del moto relativo fra magnete e filo.
Ho migliaia di vecchi libri ereditati, tra essi moltissimi Manuali
Hoepli di prima che Hitler li distruggesse. Tra essi c'e' "Il
Mazzocchino avvolgimenti -- Vade-mecum dell'avvolgitore" che mi viene
una gran voglia di spedirtelo in omaggio (ma non posso perche' sono
anche dei miei fratelli), tanto io non l'ho mai aperto se non per
leggerci il racconto d'una storiella che ti deve piacere assai: Vince,
a favore della ditta per cui lavorava, la sfida e la causa contro
l'ingegnere del cliente, che aveva sporto denuncia per il rendimento
totale d'un gruppo motore-dinamo che non avrebbe rispettato i valori di
targa.
Lui, Manlio Mazzocchi, era un buzzurro. Ecco il finale:
<<L'ingegnere mi ringrazio' e non pote' fare a meno di ammettere di
avere assistito a una buona lezione pratica che, purtroppo, non
conosceva a fondo. E al cliente non rimase altro che pagare>>.
--
Tanti saluti
gino-ansel
2014-08-30 19:17:00 UTC
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Post by Yoda
<<L'ingegnere mi ringrazio' e non pote' fare a meno di ammettere di
avere assistito a una buona lezione pratica che, purtroppo, non
conosceva a fondo. E al cliente non rimase altro che pagare>>.
Ho litigato con gente che non controllava il rendimento dei loro aggeggi.
Tutti usavano dischi di ferro come supporto per i rotori (figurati
Focault come ci godeva) molti suggerivano di usare filo grosso il
più possibile per ridurre le perdite nel rame (sempre per la gioia
di Focault)... niente di male, ognuno fa quel che puo', ma se gli
dicevi: ho fatto questo test ed è risultato questo, s'incazzavano
come bestie. Ancor di più se gli dicevi: vieni a controllare.
gino-ansel
2014-08-31 07:00:00 UTC
Permalink
Pangloss scrive altrove:
--------------------------------
Per chi sia in grado di leggerla, una mia trattazione rigorosa della legge
di Faraday si trova in rete da lungo tempo:
http://pangloss.ilbello.com/Fisica/Elettromagnetismo/faraday.pdf
BTW sarebbe interessante confrontarla con quella del prof.G.Giuliani di
Pavia recentemente segnalata proprio qui su isf:
http://fisica.unipv.it/percorsi/pdf/Induzione_Aif.pdf
-----------------------------------

Egli non ritiene però utile perdere tempo nel valutare
http://digilander.libero.it/gino333/sintesi.jpg
Forse troppo incasinato? Riassumo a parole.

---

Le *osservazioni* da me esegute e a me note, dimostrano che la
*induzione di tensioni alternate* dipendono esclusivamente da
*variazioni del campo induttore*

Nel *trasformatore* questo è subito evidente e non richiede analisi.

Negli *alternatori* l'alternarsi N S N S dei poli magnetici è la causa
principale, ma anche il *movimento relativo* magnete/statore influisce,
e non solo perchè realizza meccanicamente l'alternarsi dei poli, difatti
anche un rotore a magneti permanenti montati tutti N N N ... genera ddp.

Per poter tentare di immaginare un *modello fisico* dell'induzione
(alternata)occorre eliminare tutte le complicazioni inutili.

Percio' ho considerato il movimento di un magnete permanente il cui
campo investa un piccolo tratto di un solo lato di una grande spira
quadrata: comunque i due oggetti si muovano (relativamente), sempre si
forma un'onda sinusoidale. Quindi quel movimento è causa della variazione
del campo che a sua volta causa la ddp. Ovvio che si tratta della
variazione del campo *nei dintorni* del filo (certo non quello attorno
al magnete :-) ).

Ma un movimento relativo genera sempre ddp? In certi casi no.

a)Se il magnete nei presssi di quella grande spira fosse anulare e in
rotazione, si legge che non generebbe ddp. Non potendo testare
personalmente questo caso, ho fatto scorrere un magnete lungo e
stretto nei pressi di detta spira e l'oscilloscopio mostra due
sinusoidi (ai capi del lungo magnete) mentre nel tratto centrale
la ddp tende a zero (e cio' conferma quanto si legge per magnete
anulare, visto che lui capi non ne ha). Per evitare contestazioni
sul mancato *concatenamento* delle linee di flusso, si consideri
che il movimento del lungo magnete non era ortogonale al filo
(e quindi il concatenamento era presente, cosi' come il *taglio*
eppure di ddp nulla)

b)Niente ddp neanche facendo ruotare un magnetino attorno attorno al
filo della grande spira: il campo si sposta dentro-fuori dalla spira
ma è sempre alla stessa distanza dal filo (che è nel centro di rotazione)
perciò rispetto al filo non c'è variazione di campo (se il filo fosse
decentrato, ecco apparire la ddp).

Quindi il movimento relativo è condizione necessaria ma non sufficente.
Il campo attorno ad un magnete non cambia a causa del suo movimento (almeno
l'attrazione magnetica non cambia, come chiunque puo' verificare).
Non varrebe neanche la pena di aggiungere che il filo risente della presenza
del campo *fino ad una distanza limitata*.

Anche quanto descritto in a)lo conferma.

Il lungo magnete è lontano: niente campo, niente variazione, no' ddp.
Il lungo magnete si avvicina, per il filo il campo diventa sensibile, il suo
massimo avviene dopo che è transitato un tratto del lungo magnete,
poi si stabilizza per un tratto, infine comincia a ridursi man mano che
si avvicina l'altra estremita'. Questo dice l'oscilloscopio.

Se questo è cio' che succede *fisicamente*, allora dal campo deve *emanare*
qualcosa la cui intensità diminuisce con la distanza. Non posso dire che
e' cio' che emana dal magnete (cioe' il campo) a interagire direttamente
col filo, me lo proibisce il trasformatore il cui *flusso* (mi dite voi)
se ne sta' tutto confinato nel nucleo.

Non è molto diverso dalla legge di Faraday che fa dipendere la ddp dalla
*variazione del flusso concatenato con l'area della spira*: poiche' cio'
che succede nell'area della spira dovra' trasmettersi al filo, allora
dall'area della spira qualcosa dovra' pur *emanare* verso il filo! O no?

Io dico semplicemente che non solo dall'area della spira deve emanare
qualcosa, ma da tutto il campo deve emanare qualcosa! Vi par mai possibile
che quello che succede vicino al filo, ma non dentro al buco, non abbia
importanza?

In questa ipotesi non solo non serve ragionare su concatenamenti e tagli
di linee di campo, non serve neanche ipotizzare la forza di Lorentz.

Un bella semplificazione, non vi pare?

A meno che non ci siano altre osservazioni o altre considerazioni a me ignote.

Ci sono, Pangloss?
gino-ansel
2014-09-01 07:53:51 UTC
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CANCELLO E RICARICO IL POST CON QUALCHE MODIFICA


Pangloss scrive altrove:
--------------------------------
Per chi sia in grado di leggerla, una mia trattazione rigorosa della legge
di Faraday si trova in rete da lungo tempo:
http://pangloss.ilbello.com/Fisica/Elettromagnetismo/faraday.pdf
BTW sarebbe interessante confrontarla con quella del prof.G.Giuliani di
Pavia recentemente segnalata proprio qui su isf:
http://fisica.unipv.it/percorsi/pdf/Induzione_Aif.pdf
-----------------------------------

Egli non ritiene però utile perdere tempo nel valutare
http://digilander.libero.it/gino333/sintesi.jpg
Forse era troppo incasinata?

Riassumo a parole.

---

Le *osservazioni* da me esegute e a me note, mi pare dimostrino che
la *induzione di tensione alternata* dipende esclusivamente da una
*variazioni del campo induttore*

Nel *trasformatore* questo è subito evidente.

Negli *alternatori* l'alternarsi N S N S dei poli magnetici è la causa
principale, ma anche il *movimento relativo* magnete/statore influisce,
e non solo perchè realizza meccanicamente l'alternarsi dei poli, difatti
anche un rotore a magneti permanenti montati tutti N N N ... genera ddp.

Per poter tentare di immaginare un *modello fisico* dell'induzione
(alternata) direi convenga eliminare tutte le complicazioni inutili.

Percio' ho considerato il movimento di un magnete permanente il cui
campo investa un piccolo tratto di un solo lato di una grande spira
quadrangolare: comunque i due oggetti si muovano l'uno rispetto
all'altro, si forma sempre un'onda sinusoidale (e questo si vede in tutti
i test del link).

Naturalmente il movimento non cambia il campo, lo *sposta* solo rispetto
al filo, ma e' pure ovvio che dal punto di vista del filo il campo è variato.

Ma un movimento relativo genera sempre ddp? In certi casi no.

Se il magnete nei presssi di quella grande spira fosse anulare e
in rotazione (test-2), si legge che non generebbe ddp. Non potendo
verificare personalmente questo caso, ho fatto scorrere un magnete
lungo e stretto nei pressi di una spira (test-1) e l'oscilloscopio
mostra due sinusoidi (ai capi del lungo magnete) mentre nel tratto
centrale la ddp tende a zero (e cio' conferma cio' che si legge per il
magnete anulare, equivalente ad un magnete di lunghezza infinita).

Per evitare contestazioni sul mancato *concatenamento* delle linee
di flusso, ho fatto in modo che il movimento del lungo magnete non
fosse ortogonale al filo: percio' il concatenamento era presente, cosi'
come il *taglio* delle linee del campo (eppure di ddp nulla).

Niente ddp neanche facendo ruotare un magnetino attorno attorno al
filo della grande spira (test-3): il campo si sposta dentro-fuori dalla
spira ma è sempre alla stessa distanza dal filo (che è nel centro di
rotazione) perciò rispetto al filo non c'è variazione di campo (se il filo
fosse decentrato, ecco apparire la ddp).

Quindi il movimento relativo è condizione necessaria ma non sufficente.

Riconsideriamo il test-2:
- Il lungo magnete è lontano: niente campo, niente variazione, no' ddp.
- Il lungo magnete si avvicina, il filo comincia ad avvertire il campo,
- L'intensità massima del campo avverrà quando comincia a transitare
il magnete, resterà massima per un tratto del lungo magnete, poi
comincierà a ridursi. Ma per la ddp quel che conta è la *variazione* del
campo: per sapere l'andamento di questa variazioni in relazione alla
posizione relativa magnete-filo occorreva utilizzare un Reed come
nel test-3, nondimeno l'oscilloscopio non consente di dubitare sul fatto
che sia la *variazione* del campo *vista dal filo* a generare la ddp.

Ma come farà il filo a *vedere o sentire* queste variazioni del campo?
Potrebbe essere che senta afflievolisi il campo man mano che vi scorre
in mezzo? Impossibile, nel test-0 si vede lo schema di un alternatore
usato normalmente per mostrare le simulazioni sulla formazione delle
sinusoidi: si noti come i fili della spira sfiorino per un lungo tratto i
poli dei magneti, per un lungo tratto l'intensità del campo resta
costante eppure l'andamento è sinusoidale, *non è quadro*.

Cio' vuol dire che il filo è informato della situazione del campo per un
lungo tratto: al centro del magnete il filo potrebbe ricevere un *massimo
di informazioni* che poi andra' in dimunizione nonostante l'intensità locale
del campo non muti per un bel po'!

Questo fa pensare che il campo *emani* qualcosa in tutte le direzioni
e che raggiunga il filo, un'emanazione che pero' si affievolisce rapidamente,
altrimenti il test-2 e il test-0 non si spiegherebbero.

Che dal campo debba *emanare* qualcosa, lo prova pure il trasformatore
il cui *flusso* se ne sta' quasi tutto confinato nel nucleo, altrimenti
dovremmo parlare di *azione a distanza* (ma non mi pare il caso).

La legge di Faraday fa dipendere la ddp dalla *variazione del flusso
concatenato con l'area della spira*, ma cio'che succede nell'area della
spira dovra' trasmettersi al filo, perciò dall'area della spira qualcosa
dovra' pur *emanare* verso il filo!

A differenza di Faraday io dico semplicemente che non solo dall'area
della spira deve emanare qualcosa, ma da tutto il campo deve emanare
qualcosa! Vi par mai possibile che quello che succede vicino al filo,
ma non dentro al buco, non abbia importanza?

Se così fosse, una legge di Faraday leggermente modificata eviterebbe
di dover ragionare su concatenamenti e tagli di linee di campo,
e neppure servirebbe ipotizzare la forza di Lorentz.

Un bella semplificazione, non vi pare?

A meno che non ci siano altre osservazioni o altre considerazioni a me ignote.

Ci sono queste osservazioni e queste considerazioni, Pangloss?
Oppure ho detto delle cazzate? Quali?
gino-ansel
2014-09-02 05:46:13 UTC
Permalink
RICANCELLO E RI-RICARICO TOGLIENDO PANGLOSS (CHIARAMENTE
NON INTERESSATO) + QUALCHE LIMATURA (ogni volta che rileggo
trovo imprecisioni e affermazioni ambigue, peccato non avere anche
il vostro giudizio).

http://digilander.libero.it/gino333/sintesi.jpg
e' una raccolta di osservazioni sull'induzione.
A causa di molteplici aggiunte e correzioni ora e' un po' confusa.
Questa è un'introduzione e una guida di lettura.

---

Le *osservazioni* a me note e da me eseguite, mi pare dimostrino che
la *induzione di tensione alternata* dipende esclusivamente da una
*variazioni del campo induttore*

Nel *trasformatore* questo è subito evidente.

Negli *alternatori* l'alternarsi N S N S dei poli magnetici è la causa
principale, ma anche il *movimento relativo* magnete/statore influisce,
e non solo perchè realizza meccanicamente l'alternarsi dei poli, difatti
anche un rotore a magneti permanenti montati tutti N N N N ... o tutti
S S S S ... genera ddp (certo poca e di brutt'aspetto, ma qui non ci
si preoccupa di efficenza e rendimento).

Per poter tentare di immaginare un *modello fisico* dell'induzione
(alternata) direi convenga eliminare tutte le complicazioni inutili.

Percio' ho considerato il movimento di un magnete permanente il cui
campo investa un piccolo tratto di un solo lato di una grande spira
quadrangolare: comunque i due oggetti si muovano l'uno rispetto
all'altro, si forma sempre un'onda sinusoidale (e questo si vede in
tutti i test del link).

Naturalmente il movimento non cambia il campo, lo *sposta* solo rispetto
al filo, ma e' pure ovvio che dal punto di vista del filo il campo è variato.

Ma un movimento relativo genera sempre ddp? In certi casi no.

Se il magnete nei presssi di quella grande spira fosse anulare e
in rotazione (test-2), si legge che non generebbe ddp. Non potendo
verificare personalmente questo caso, ho fatto scorrere un magnete
lungo e stretto nei pressi di una spira (test-1) e l'oscilloscopio
mostra due sinusoidi (ai capi del lungo magnete) mentre nel tratto
centrale la ddp tende a zero e cio' conferma cio' che si legge per
il magnete anulare dato che lo si puo' considerare equivalente ad
un magnete lineare di lunghezza infinita.

Per evitare si obietti a proposito del *concatenamento* delle linee
di flusso, ho montato la spira deviata rispetto al raggio: in questo
modo nel centro del magnete, filo e magnete non sono ortogonali,
percio' il concatenamento era presente, cosi' come è fuor di dubbio
il *taglio* delle linee del campo.

Niente ddp neanche facendo ruotare un magnetino attorno attorno al
filo della grande spira (test-3). Il campo si sposta dentro-fuori dalla
spira ma è sempre alla stessa distanza dal filo posto nel centro di
rotazione. Rispetto al filo non c'è variazione di campo e questo dimostra
che proprio questa variazione è la causa della ddp. A conferma, se si
decentra il filo ecco apparire la ddp

Quindi il movimento relativo è condizione necessaria ma non sufficente.

Riconsideriamo il test-2:
- Il lungo magnete è lontano: niente campo, niente variazione, no' ddp.
- Il lungo magnete si avvicina, il filo comincia ad avvertire il campo,
- L'intensità massima del campo avverrà quando comincia a transitare
il magnete, resterà massima per un tratto del lungo magnete, poi
comincierà a ridursi. Ma per la ddp quel che conta è la *variazione* del
campo: per sapere con precisione l'andamento di questa variazioni in
relazione alla posizione relativa magnete-filo occorreva utilizzare un
Reed come nel test-3, nondimeno l'oscilloscopio non consente di
dubitare sul fatto che sia la *variazione* del campo *vista dal filo* a
generare la ddp.

Ma come farà il filo a *vedere o sentire* queste variazioni del campo?
Potrebbe essere che senta afflievolisi il campo man mano che vi scorre
in mezzo?

Impossibile, nel test-0 si vede lo schema di un alternatore
usato normalmente per mostrare le simulazioni sulla formazione delle
sinusoidi: si noti come i fili della spira sfiorino per un lungo tratto
i poli dei magneti, per un lungo tratto l'intensità del campo resta
costante eppure il picco avviene quando il filo è al centro del magnete.
Lo si intuisce anche nel test-2 con riferimento ai magneti corti,
manca il Reed a confermare la posizione, ma il Reed c'è nel test-3
e li' si vede molto bene la posizione del picco..

Cio' vuol dire che il filo è informato della situazione del campo per un
certo tratto: al centro del magnete il filo riceve un *massimo di
informazioni* che poi andra' in diminuzione nonostante l'intensità locale
del campo non muti per un bel po'!

Questo fa pensare che il campo *emani* qualcosa in tutte le direzioni
e che raggiunga il filo, un'emanazione che pero' si affievolisce in
funzione della distanza (così con fa l'attrazione magnetica del ferro),
altrimenti il test-2 e il test-0 non si spiegherebbero.

Che dal campo debba *emanare* qualcosa, lo prova pure il trasformatore
il cui *flusso* se ne sta' quasi tutto confinato nel nucleo, altrimenti
dovremmo parlare di *azione a distanza* (ma non mi pare il caso).

La legge di Faraday fa dipendere la ddp dalla *variazione del flusso
concatenato con l'area della spira*, ma cio' che succede nell'area della
spira dovra' trasmettersi al filo, perciò dall'area della spira qualcosa
dovra' pur *emanare* verso il filo!

A differenza di Faraday io propongo semplicemente che non solo dall'area
della spira deve emanare qualcosa, ma da tutto il campo deve emanare
qualcosa! Vi par mai possibile che quello che succede vicino al filo,
ma non dentro al buco, non abbia importanza?

Se così fosse, una legge di Faraday leggermente modificata eviterebbe
di dover ragionare su concatenamenti e tagli di linee di campo,
e neppure servirebbe ipotizzare la forza di Lorentz.

Un bella semplificazione, non vi pare?

A meno che non ci siano altre osservazioni o altre considerazioni a me ignote.

Ci sono queste osservazioni e queste considerazioni?
Oppure ho detto delle cazzate? Quali?
gino-ansel
2014-09-03 07:22:44 UTC
Permalink
NIENTE DA FARE, NEANCHE L'ESPOSIZIONE DI IERI ERA
SODDISFACENTE. CANCELLO E RICARICO. CHE SIA LA
VOLTABB'ONA?

http://digilander.libero.it/gino333/sintesi.jpg
e' una raccolta di osservazioni sull'induzione.
A causa di molteplici aggiunte e correzioni ora e' un po' confusa.
Questa è un'introduzione e una guida di lettura.

---

Le *osservazioni* a me note e da me eseguite, mi pare dimostrino che
la *induzione di tensione alternata* dipende esclusivamente da una
*variazioni del campo induttore*

Nel *trasformatore* questo è subito evidente.

Negli *alternatori* l'alternarsi N S N S dei poli magnetici è la causa
principale, ma anche il *movimento relativo* magnete/statore influisce,
e non solo perchè realizza meccanicamente l'alternarsi dei poli, difatti
anche un rotore a magneti permanenti montati tutti N N N N ... o tutti
S S S S ... genera ddp (certo poca e di brutt'aspetto, ma qui non mi
preoccupo di efficenza e rendimento).

Per poter tentare di immaginare un *modello fisico* dell'induzione
(alternata) direi convenga eliminare tutte le complicazioni inutili.

Percio' ho considerato il movimento di un magnete permanente il cui
campo investa un piccolo tratto di un solo lato di una grande spira
quadrangolare: comunque i due oggetti si muovano l'uno rispetto
all'altro, si forma sempre un'onda sinusoidale (e questo si vede in
tutti i test del link).

Naturalmente il movimento non cambia il campo, lo *sposta* rispetto al
filo, ovvio pero' che dal punto di vista del filo il campo è variato.

Ma un movimento relativo genera sempre ddp? In certi casi no.

Se il magnete nei presssi di quella grande spira fosse anulare e
in rotazione (test-2), si legge che non generebbe ddp. Non potendo
verificare personalmente questo caso, ho fatto scorrere un magnete
lungo e stretto nei pressi di una spira (test-1) e l'oscilloscopio
mostra due sinusoidi (ai capi del lungo magnete) mentre nel tratto
centrale la ddp tende a zero e cio' conferma quello che si legge per
il magnete anulare perche' esso puo' essere considerato equivalente ad
un magnete lineare di lunghezza infinita.

Per evitare mi si obiettasse a proposito del *concatenamento* delle linee
di flusso, ho montato la spira deviata rispetto al raggio: in questo
modo nel centro del magnete, filo e magnete non sono ortogonali,
percio' il concatenamento è indiscutibile, cosi' come è fuor di dubbio
il *taglio* delle linee del campo.

Niente ddp neanche facendo ruotare un magnetino attorno attorno al
filo della grande spira (test-3). Il campo si sposta dentro-fuori dalla
spira ma è sempre alla stessa distanza dal filo posto nel centro di
rotazione. Rispetto al filo non c'è variazione di campo e questo dimostra
che proprio questa variazione è la causa della ddp. A conferma, se si
decentra il filo ecco apparire la ddp

Quindi il movimento relativo è condizione necessaria ma non sufficente.

Ma come farà il filo a *vedere o sentire* queste variazioni del campo?
Potrebbe essere che senta afflievolisi il campo man mano che vi scorre
in mezzo? noterà forse che *le linee del campo si stanno diradando* ?

Impossibile, nel test-0 si vede lo schema di un alternatore
usato normalmente per mostrare le simulazioni sulla formazione delle
sinusoidi: si noti come i fili della spira sfiorino per un lungo tratto
i poli dei magneti, per un lungo tratto l'intensità del campo resta
costante eppure il picco avviene quando il filo è al centro del magnete.

Lo si intuisce anche nel test-2 con riferimento ai magneti corti,
manca il Reed a confermare la posizione, ma il Reed c'è nel test-3
e li' si vede molto bene la posizione del picco.Cio' vuol dire che il filo è
informato della situazione del campo per un certo tratto: al centro del
magnete il filo riceve un *massimo di informazioni* che poi andra' in
diminuzione nonostante l'intensità locale del campo non muti per un
bel po'!

Ma questo non e' piu' vero col magnete lungo del test-2: ho due massimi
e in mezzo la ddp scende a zero. Se avessi posizionando un Reed come
nel test-3, si poteva vedere in modo preciso l'andamento della tensione
in relazione alla posizione magnete-filo, tuttavia questo dimostra che
il filo *conosce* la situazione del campo *fino a una certa distanza*
da se': il magnete fatto con 7 magnetini affiancati non viene visto tutto,
come invece succede di certo con quello fatto con 3 magnetini.

Questo fa pensare che il campo *emani* qualcosa in tutte le direzioni,
un'emanazione che pero' si affievolisce in funzione della distanza (così
come fa l'attrazione magnetica rispetto al ferro).

Che dal campo (*emanato* dal magnete) debba *emanare* qualcosa,
lo prova pure il trasformatore il cui *flusso* se ne sta' quasi tutto confinato
nel nucleo, altrimenti dovremmo parlare di *azione a distanza* (ma non
mi pare il caso).

La legge di Faraday fa dipendere la ddp dalla *variazione del flusso
concatenato con l'area della spira*, ma cio' che succede nell'area della
spira dovra' trasmettersi al filo, perciò dall'area della spira qualcosa
dovra' pur *emanare* verso il filo! Se io ho detto un'eresia, questa non
è molto diversa da cio' che dice Faraday.

A differenza di Faraday io propongo semplicemente che non solo dall'area
della spira debba emanare qualcosa, ma che da tutto il campo debba
emanare qualcosa! Vi par mai possibile che quello che succede vicino al
filo, ma non dentro al buco, non abbia importanza?

Se così fosse, una legge di Faraday leggermente modificata eviterebbe
di dover ragionare su concatenamenti e tagli di linee di campo, e neppure
servirebbe ipotizzare la forza di Lorentz. A volte in un modo, a volte in un
altro? E lasciare perplesso persino Feynman?

Se cosi' fosse, sarebbe una bella semplificazione. A meno che non ci
siano altre osservazioni o altre considerazioni a me ignote.

Ci sono queste osservazioni e queste considerazioni?
Oppure ho detto delle cazzate?
Quali?

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