Discussione:
Confronto tra l'ipotesi sull'apeiron, e la relatività e le sue conseguenze cosmiche
(troppo vecchio per rispondere)
Dino Bruniera
2016-01-29 23:06:33 UTC
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Poiché non ho avuto alcuna confutazione, contestazione, critica e
osservazione, su alcun paragrafo specifico della mia idea-ipotesi
sull'Universo di apeiron, ho pensato di concludere questo tema con un
confronto con la teoria della relatività e le sue conseguenze cosmiche.
Confronto che ho appena pubblicato nel mio sito, alla seguente pagina e che
è agganciato alla pagina madre.
http://www.trecimedilavaredo.eu/Universo-di-apeiron-confronto-con-la-relativita.htm
ma che riporto in gran parte qui di seguito, per comodità di lettura.

Prima però, senza voler polemizzare, volevo riportare un'opinione del
professor Franco Selleri sui "relativisti", sperando che "qualcuno" ci
rifletta po' sopra.
"La correttezza del formalismo matematico non è sufficiente a rendere
coerente e libera di contraddizioni la struttura scientifica. Aggiungerei
che neppure le centinaia di fisici incondizionatamente a favore della teoria
possono garantire che non ci siano problemi irrisolti, poiché fin troppo
spesso la loro opinione è stata condizionata, a partire dal periodo dei loro
studi universitari, verso l’accettazione acritica della teoria dominante".

Poiché ho sviluppato un’ipotesi alternativa alla Relatività ... espongo qui
i problemi ed i paradossi della Relatività e C., che la mia ipotesi risolve.

1. Simultaneità degli eventi

Per la RR due eventi che sono simultanei per un Sistema di Riferimento (SR),
non lo sono più per gli altri SR, in quanto ogni SR ha il suo tempo.
Il che va contro il buon senso.

Per la mia ipotesi, che d’ora in poi citerò come “apeiron”, esiste un tempo
universale, e lo strumento per misurarlo è il redshift della radiazione di
fondo. Pertanto due eventi simultanei per un SR lo sono anche per tutti gli
altri SR.


2. Velocità della luce

Per la RR la velocità di un segnale luminoso è di 300.000 km al secondo, sia
per un SR che per un altro che si muova rispetto ad esso anche ad una
velocità prossima ai 300.000 km al secondo.
Il che va contro il buon senso.

Per l’apeiron la velocità della luce è di 300.000 km al secondo solo nei
confronti dell’apeiron locale (nel quale si manifesta) e cioè del SR
universale, per tutti gli altri detta velocità dipende dal loro moto
rispetto l’apeiron locale.


3. Principio cosmologico

Da osservazioni relative alla radiazione di fondo, risulta che il nostro
Gruppo Locale di galassie, si muove "solo" a circa 600 km al secondo
rispetto a ciò che la comunità scientifica denomina come Sistema di
Riferimento della Radiazione di Fondo (SRRF). Mentre tutte le altre galassie
si muovono a velocità ben superiori. E poiché la distanza di un oggetto
celeste da un altro, dipende dalla velocità con la quale si muovono l’uno
rispetto all’altro (e cioè dalla velocità di allontanamento), il Gruppo
Locale risulta essere più vicino al SRRF rispetto a tutte le galassie dell’Universo.
Il che è in contrasto con il Principio Cosmologico, per il quale nessun
oggetto celeste dovrebbe essere privilegiato rispetto agli altri. In verità
la comunità scientifica afferma che esistono più SRRF locali, ma senza
definire il loro campo di copertura e senza dare una giustificazione
ragionevole.

Per la mia ipotesi, invece, ogni luogo dell’apeiron risulta in quiete
rispetto alla Radiazione di Fondo e, quindi, costituisce un Sistema di
Riferimento della Radiazione di Fondo (in quanto in quiete con esso).
Pertanto ogni oggetto celeste è vicino al SRRF (anzi si manifesta in esso).


4. Redshift cosmologico all’interno di una galassia

Secondo la comunità scientifica, il redshift cosmologico è dovuto al numero
di volte nel quale lo spazio dell’Universo si è espanso, dal momento in cui
un fotone viene emesso a quello nel quale il fotone viene ricevuto.
Lo spazio non si espande, però, all’interno delle galassie, ma il
redshift cosmologico vi si osserva ugualmente. Il che è una evidente
contraddizione.

Secondo l’ipotesi apeiron, invece, il redshift cosmologico è dovuto alla
velocità con la quale il sistema ricevente si sta allontanando da quello
emittente. Quindi detta contraddizione non esiste.


5. Viaggio della radiazione di fondo

In base alla modalità di espansione dell’Universo prevista dalla comunità
scientifica, non è possibile simulare ragionevolmente tramite tabelle Excel,
il viaggio della radiazione di fondo (almeno fino a prova contraria), dal
momento della sua emissione a quello della sua ricezione.

In base all’ipotesi apeiron, invece, la simulazione è stata realizzata.


6. Compatibilità con la meccanica quantistica

E’ risaputo che la Relatività risulta incompatibile con la meccanica
quantistica, tanto che il suo autore, Einstein, ebbe numerosi contrasti con
chi sosteneva la meccanica quantistica.

Invece l’ipotesi apeiron risulta compatibile con essa, in quanto le
particelle elementari della meccanica quantistica, risultano essere dei
fenomeni fisici che utilizzano particelle d’apeiron. Il che è almeno
somigliante con il pensiero di Heisenberg per il quale "le particelle
elementari sono da considerare come differenti manifestazioni, differenti
stati quantici, di una stessa sostanza primordiale", che poi Born ha
denominato come apeiron.


7. Curvatura dello spazio

Per giustificare la gravità, Einstein ha ipotizzato la curvatura dello
spazio-tempo e, quindi, una quarta dimensione spaziale, che oltre a non
essere mai stata osservata va contro il buon senso.

L’ipotesi apeiron giustifica la gravità con la densità delle particelle d’apeiron
e quindi senza la necessità di curvare lo spazio e, di conseguenza, di una
quarta dimensione spaziale.


8. Dilatazione della cicloide

In base alla RR una ruota che si muova rotolando su una strada, per ogni
giro percorre una lunghezza maggiore della propria circonferenza, perché la
cicloide di dilata in funzione del suo moto nei confronti della strada. Per
esempio, una ruota della circonferenza di un metro che si muova alla
velocità corrispondente a gamma 2 (circa 260.000 km al secondo), percorre 2
metri per ogni giro. Il che va contro ogni buon senso.

In base all’apeiron la lunghezza percorsa corrisponde esattamente alla
circonferenza della ruota a riposo, come è ragionevole che sia.


Saluti a tutti.

Dino Bruniera
Luciano Buggio
2016-01-30 10:18:51 UTC
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Il giorno sabato 30 gennaio 2016 00:06:41 UTC+1, Dino Bruniera ha scritto:

(cut)
Post by Dino Bruniera
2. Velocità della luce
Per la RR la velocità di un segnale luminoso è di 300.000 km al secondo, sia
per un SR che per un altro che si muova rispetto ad esso anche ad una
velocità prossima ai 300.000 km al secondo.
Il che va contro il buon senso.
Per l'apeiron la velocità della luce è di 300.000 km al secondo solo nei
confronti dell'apeiron locale (nel quale si manifesta) e cioè del SR
universale, per tutti gli altri detta velocità dipende dal loro moto
rispetto l'apeiron locale.
E come spieghi il risultato dell'esperimento con l'interferometro di M&M?

Luciano Buggio
www.lucianobuggio .altervista.org
Dino Bruniera
2016-01-30 13:06:20 UTC
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Post by Luciano Buggio
(cut)
Post by Dino Bruniera
2. Velocità della luce
Per la RR la velocità di un segnale luminoso è di 300.000 km al secondo, sia
per un SR che per un altro che si muova rispetto ad esso anche ad una
velocità prossima ai 300.000 km al secondo.
Il che va contro il buon senso.
Per l'apeiron la velocità della luce è di 300.000 km al secondo solo nei
confronti dell'apeiron locale (nel quale si manifesta) e cioè del SR
universale, per tutti gli altri detta velocità dipende dal loro moto
rispetto l'apeiron locale.
E come spieghi il risultato dell'esperimento con l'interferometro di M&M?
Come ha dimostrato il professor Franco Selleri, l'esperimento di M&M non ha
dimostrato che la velocità della luce è la stessa, e cioè 300.000 km/s
qualsiasi sia la direzione di provenienza, ma solo che la velocità di andata
e ritorno, da un punto ad un'altro, è la stessa.
Come puoi verificare in questa pagina
http://www.trecimedilavaredo.eu/Universo-di-apeiron-formule-Selleri.htm
dove troverai le formule che lo dimostrano.
Infatti, una volta dimostrato questo fatto, Selleri ha cercato di trovare il
sistema privilegiato, ossia il sistema rispetto al quale la luce ha
veramente quella velocità, qualsiasi sia la direzione di provenienza.
Nel suo libro "Lezioni di relatività" ha dedicato il paragrafo
"Identificazione del sistema privilegiato" per proporre degli esperimenti
per trovare detto sistema.

In base alla mia ipotesi detto sistema è l'Universo stesso, e cioè
l'apeiron, che è la sostanza di cui è composto l'Universo.

Dino Bruniera
Luciano Buggio
2016-01-30 13:31:43 UTC
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Post by Dino Bruniera
Post by Luciano Buggio
(cut)
Post by Dino Bruniera
2. Velocità della luce
Per la RR la velocità di un segnale luminoso è di 300.000 km al secondo, sia
per un SR che per un altro che si muova rispetto ad esso anche ad una
velocità prossima ai 300.000 km al secondo.
Il che va contro il buon senso.
Per l'apeiron la velocità della luce è di 300.000 km al secondo solo nei
confronti dell'apeiron locale (nel quale si manifesta) e cioè del SR
universale, per tutti gli altri detta velocità dipende dal loro moto
rispetto l'apeiron locale.
E come spieghi il risultato dell'esperimento con l'interferometro di M&M?
Come ha dimostrato il professor Franco Selleri, l'esperimento di M&M non ha
dimostrato che la velocità della luce è la stessa, e cioè 300.000 km/s
qualsiasi sia la direzione di provenienza, ma solo che la velocità di andata
e ritorno, da un punto ad un'altro, è la stessa.
L'esperimento, che ha stupito gli eteristi, è stato poi ripetuto per cinquant'anni, in tutti le salse, con una enorme spesa per il mercurio ed enorme dello spazio (sempre con andata e ritorno).
Se è vero quello che tu Selleri e Falzone et al. dite, come mai costoro non hanno pensato a questa cosa?
Erano così scemi, e voi siete i geni?

Luciano Buggio
Dino Bruniera
2016-01-30 15:36:12 UTC
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Post by Luciano Buggio
Post by Dino Bruniera
Come ha dimostrato il professor Franco Selleri, l'esperimento di M&M non ha
dimostrato che la velocità della luce è la stessa, e cioè 300.000 km/s
qualsiasi sia la direzione di provenienza, ma solo che la velocità di andata
e ritorno, da un punto ad un'altro, è la stessa.
L'esperimento, che ha stupito gli eteristi, è stato poi ripetuto per
cinquant'anni, in tutti le salse, con una enorme spesa per il mercurio ed
enorme dello spazio (sempre con andata e ritorno).
Se è vero quello che tu Selleri e Falzone et al. dite, come mai costoro non
hanno pensato a questa cosa?
Erano così scemi, e voi siete i geni?
Bisognerebbe chiederlo a loro.
Ma poichè scemi non sono, perché altrimenti non si sarebbero laureati in
fisica, forse ha ragione Selleri quando afferma che:
"fin troppo spesso la loro opinione è stata condizionata, a partire dal
periodo dei loro studi universitari, verso l’accettazione acritica della
teoria dominante.".

Dino Bruniera
Dino Bruniera
2016-01-30 15:55:20 UTC
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Post by Dino Bruniera
"Luciano Buggio" ha scritto nel messaggio
L'esperimento, che ha stupito gli eteristi, è stato poi ripetuto per
cinquant'anni, in tutti le salse, con una enorme spesa per il mercurio ed
enorme dello spazio (sempre con andata e ritorno).
Se è vero quello che tu Selleri e Falzone et al. dite, come mai costoro non
hanno pensato a questa cosa?
Erano così scemi, e voi siete i geni?
Bisognerebbe chiederlo a loro.
Ma poichè scemi non sono, perché altrimenti non si sarebbero laureati in
"fin troppo spesso la loro opinione è stata condizionata, a partire dal
periodo dei loro studi universitari, verso l’accettazione acritica della
teoria dominante.".
Voglio solo precisare che in uno scritto di Fabri che ho letto poco tempo
fa, ho rilevato che anche lui parla della velocità della luce c, in un
percorso di andata e ritorno.

Dino Bruniera
Michele Falzone
2016-01-30 18:13:01 UTC
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Post by Dino Bruniera
Post by Dino Bruniera
"Luciano Buggio" ha scritto nel messaggio
L'esperimento, che ha stupito gli eteristi, è stato poi ripetuto per
cinquant'anni, in tutti le salse, con una enorme spesa per il mercurio ed
enorme dello spazio (sempre con andata e ritorno).
Se è vero quello che tu Selleri e Falzone et al. dite, come mai costoro non
hanno pensato a questa cosa?
Erano così scemi, e voi siete i geni?
Bisognerebbe chiederlo a loro.
Ma poichè scemi non sono, perché altrimenti non si sarebbero laureati in
"fin troppo spesso la loro opinione è stata condizionata, a partire dal
periodo dei loro studi universitari, verso l'accettazione acritica della
teoria dominante.".
Voglio solo precisare che in uno scritto di Fabri che ho letto poco tempo
fa, ho rilevato che anche lui parla della velocità della luce c, in un
percorso di andata e ritorno.
Ma non disturbare il sommo Professore, la velocita' della luce non si puo' ___ASSOLUTAMENTE___ misurare in un percorso aperto.

A parte il fatto che qualunque stupido lo capisce da solo, se fosse stata misurata la velocita' della luce in un percorso aperto, Einstein non si sarebbe preoccupato di metterlo ben in evidenza come postulato.

Ciao
Dino Bruniera
2016-01-30 21:41:44 UTC
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Post by Michele Falzone
Post by Dino Bruniera
Voglio solo precisare che in uno scritto di Fabri che ho letto poco tempo
fa, ho rilevato che anche lui parla della velocità della luce c, in un
percorso di andata e ritorno.
Ma non disturbare il sommo Professore, la velocita' della luce non si puo'
___ASSOLUTAMENTE___ misurare in un percorso aperto.
Non preocuparti che non lo disturbo perché nel suo post "Statistica" ho
visto che ha scritto la lista dei "cattivi" e cioè "DB, FM, gino-ansel, LB,
LF, MF", e quel DB credo di essere proprio io.
Quindi dovrei essere anch'io nel suo kill file.
E non so proprio perché.
Ma non m'importa di saperlo.

Comunque io ho voluto essere corretto e precisare bene quanto da lui
affermato, in positivo per lui, affinchè eventuali altri che leggessero
questo 3D, lo sapessero.
Perché da quanto scritto da Buggio sembrava che tutti i fisici, quindi lui
compreso, non sapessero che l'esperimento di M&M aveva solo misurato la
velocità della luce di andata e ritorno.

Ciao.

Dino Bruniera
Fabio Mosca
2016-01-31 05:14:51 UTC
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Post by Dino Bruniera
Post by Michele Falzone
Post by Dino Bruniera
Voglio solo precisare che in uno scritto di Fabri che ho letto poco tempo
fa, ho rilevato che anche lui parla della velocità della luce c, in un
percorso di andata e ritorno.
Ma non disturbare il sommo Professore, la velocita' della luce non si puo'
___ASSOLUTAMENTE___ misurare in un percorso aperto.
Non preocuparti che non lo disturbo perché nel suo post "Statistica" ho
visto che ha scritto la lista dei "cattivi" e cioè "DB, FM, gino-ansel, LB,
LF, MF", e quel DB credo di essere proprio io.
Quindi dovrei essere anch'io nel suo kill file.
E non so proprio perché.
Ma non m'importa di saperlo.
Comunque io ho voluto essere corretto e precisare bene quanto da lui
affermato, in positivo per lui, affinchè eventuali altri che leggessero
questo 3D, lo sapessero.
Perché da quanto scritto da Buggio sembrava che tutti i fisici, quindi lui
compreso, non sapessero che l'esperimento di M&M aveva solo misurato la
velocità della luce di andata e ritorno.
Ciao.
Dino Bruniera
L'intelligenza degli struzzi, ahimè...
Michele Falzone
2016-01-31 05:43:31 UTC
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Post by Dino Bruniera
Perché da quanto scritto da Buggio sembrava che tutti i fisici, quindi lui
compreso, non sapessero che l'esperimento di M&M aveva solo misurato la
velocità della luce di andata e ritorno.
Sicuramente non comprenderei Lui, ma che molti Fisici e Ingegneri sanno alcune nozioni con molta superficialita' e' una cosa assodata.
Proprio ieri in sala professori si parlava con alcuni Colleghi Ingegneri della velocita' della luce e ho dovuto faticare non poco per far loro capire che la velocita' della luce non e' stata mai misurata in un percorso aperto, che la misura fatta da M&M non dimostra la sua costanza, e che quella misura la si deve vedere insieme alle trasformazioni di Lorentz.

Ciao
Fabio Mosca
2016-01-31 13:44:09 UTC
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Post by Michele Falzone
Post by Dino Bruniera
Perché da quanto scritto da Buggio sembrava che tutti i fisici, quindi lui
compreso, non sapessero che l'esperimento di M&M aveva solo misurato la
velocità della luce di andata e ritorno.
Sicuramente non comprenderei Lui, ma che molti Fisici e Ingegneri sanno alcune nozioni con molta superficialita' e' una cosa assodata.
Proprio ieri in sala professori si parlava con alcuni Colleghi Ingegneri della velocita' della luce e ho dovuto faticare non poco per far loro capire che la velocita' della luce non e' stata mai misurata in un percorso aperto, che la misura fatta da M&M non dimostra la sua costanza, e che quella misura la si deve vedere insieme alle trasformazioni di Lorentz.
Ciao
Al solito ignori che io l'ho misurata con un'onda progressiva, sia su cavo che su cavità. Lungo il percorso due sonde coi diodi messi al contrario raddrizzano l'uno la semionda positiva l'altro , messo dopo mezza lunghezza d'onda o multipli dispari, la negativa. La componente continua che ne viene fuori dipende dalla DURATA delle due semionde.
gino-ansel
2016-02-07 05:23:54 UTC
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Post by Michele Falzone
Ma non disturbare il sommo Professore, la velocita' della luce non si puo' ___ASSOLUTAMENTE___ misurare in un percorso aperto.
A parte il fatto che qualunque stupido lo capisce da solo, se fosse stata misurata la velocita' della luce in un percorso aperto, Einstein non si sarebbe preoccupato di metterlo ben in evidenza come postulato.
che vedo in ritardo

Ai tempi di Einstein certamente,
però un tuo collega sostiene che oggi è possibile mettere due sensori in
capo ad un regolo, puntarlo verso una luce oscurata, togliere l'oscuramento:
il primo sensore attiverebbe un contatore (tipo orologio al cesio) il secondo
sensore arresterebbe il conteggio. Poi vedi il numero dei battiti e calcoli ...

O tu sei poco informato o il tuo collega è un mitomane. Ciao
Michele Falzone
2016-02-07 06:28:10 UTC
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Post by gino-ansel
Post by Michele Falzone
Ma non disturbare il sommo Professore, la velocita' della luce non si puo' ___ASSOLUTAMENTE___ misurare in un percorso aperto.
A parte il fatto che qualunque stupido lo capisce da solo, se fosse stata misurata la velocita' della luce in un percorso aperto, Einstein non si sarebbe preoccupato di metterlo ben in evidenza come postulato.
che vedo in ritardo
Ai tempi di Einstein certamente,
però un tuo collega sostiene che oggi è possibile mettere due sensori in
il primo sensore attiverebbe un contatore (tipo orologio al cesio) il secondo
sensore arresterebbe il conteggio. Poi vedi il numero dei battiti e calcoli ...
O tu sei poco informato o il tuo collega è un mitomane. Ciao
C@##O, siccome lo conosci tu il mio collega, spiegagli che qualunque RIN......TO capisce che per fare quello che dice, se l'orologio al cesio e' in prossimita' del primo sensore, il secondo sensore deve dire all'orologio di fermarsi, viceversa se e' in prossimita' del secondo sensore, il primo deve dire all'orologio di partire.
Ma a me pare, che oltre al mio collega, anche tu pensi che sia possibile, ma non ti preoccupare, visto che sei in ottima compagnia con tanti RIN......TI di fisici addirittura laureati

Ma di questo non hanno colpa tutti i RIN......TI di fisici, visto che chi avrebbe titolo per spiegarlo, non vuole spiegarlo.

Ciao
gino-ansel
2016-02-07 07:46:38 UTC
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Post by Michele Falzone
Post by gino-ansel
Post by Michele Falzone
Ma non disturbare il sommo Professore, la velocita' della luce non si puo' ___ASSOLUTAMENTE___ misurare in un percorso aperto.
A parte il fatto che qualunque stupido lo capisce da solo, se fosse stata misurata la velocita' della luce in un percorso aperto, Einstein non si sarebbe preoccupato di metterlo ben in evidenza come postulato.
che vedo in ritardo
Ai tempi di Einstein certamente,
però un tuo collega sostiene che oggi è possibile mettere due sensori in
il primo sensore attiverebbe un contatore (tipo orologio al cesio) il secondo
sensore arresterebbe il conteggio. Poi vedi il numero dei battiti e calcoli ...
O tu sei poco informato o il tuo collega è un mitomane. Ciao
Ma a me pare, che oltre al mio collega, anche tu pensi che sia possibile, ma non ti preoccupare, visto che sei in ottima compagnia con tanti RIN......TI di fisici addirittura laureati
Ma di questo non hanno colpa tutti i RIN......TI di fisici, visto che chi avrebbe titolo per spiegarlo, non vuole spiegarlo.
Veramente a me pareva impossibile che nel breve tragitto potessero contarsi delle oscillazioni.

Sapevo della questione del filo di collegamento, ma ho due obiezioni:
- il segnale viaggia nel filo e non nello spazio dove l'evetuale etere determinerebbe effetti compensativi.
- oppure, non è che mettendo l'orologio a metà strada fra i sensori, questo
avanti-indietro si compenserebbe lasciando pulito il tratto fra i sensori?

Ciao, scusa i "'gnurant" (ignorante in celtico)
Dino Bruniera
2016-01-31 17:39:55 UTC
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Post by Dino Bruniera
1. Simultaneità degli eventi
Per la RR due eventi che sono simultanei per un Sistema di Riferimento (SR),
non lo sono più per gli altri SR, in quanto ogni SR ha il suo tempo.
Il che va contro il buon senso.
Per la mia ipotesi, che d’ora in poi citerò come “apeiron”, esiste un tempo
universale, e lo strumento per misurarlo è il redshift della radiazione di
fondo. Pertanto due eventi simultanei per un SR lo sono anche per tutti gli
altri SR.
Poiché qui sopra ho parlato di tempo universale, verrebbe da chiedersi come
sia possibile passare dal tempo così come lo misura un orologio sulla Terra,
a quello di un ipotetico orologio posto a riposo rispetto l'apeiron, che
misurerebbe il tempo universale.
Ebbene basta applicare la formula inversa della compressione del tempo, che
si può trovare a questa pagina:
http://www.trecimedilavaredo.eu/Universo-di-apeiron-formule.htm
come "FORMULA 1 - inversa".

La formula è:
tempo apeiron = tempo locale / rad(1-v*v/c*c)
A grandi linee, visto la velocità della Terra rispetto all'apeiron, è di
circa 390 km/s, risulta che un ipotetico orologio che misuri il tempo
universale, ritarderebbe di 0,146 secondi ogni giorno rispetto a quello
della Terra.

Naturalmente per essere più precisi bisognerebbe determinare, per un
determinato istante, la velocità del luogo dove è posto l'orologio rispetto
al centro della Terra, la velocità del centro della Terra rispetto
all'apeiron (tramite l'anisotropia di dipolo), il ritardo dell'orologio
causato dalla gravità, e poi usare detti dati (se non ho dimenticato niente)
per effettuare il calcolo preciso.


Dino Bruniera
Fabio Mosca
2016-02-01 00:55:58 UTC
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Post by Dino Bruniera
Post by Dino Bruniera
1. Simultaneità degli eventi
Per la RR due eventi che sono simultanei per un Sistema di Riferimento (SR),
non lo sono più per gli altri SR, in quanto ogni SR ha il suo tempo.
Il che va contro il buon senso.
Per la mia ipotesi, che d'ora in poi citerò come "apeiron", esiste un tempo
universale, e lo strumento per misurarlo è il redshift della radiazione di
fondo. Pertanto due eventi simultanei per un SR lo sono anche per tutti gli
altri SR.
Poiché qui sopra ho parlato di tempo universale, verrebbe da chiedersi come
sia possibile passare dal tempo così come lo misura un orologio sulla Terra,
a quello di un ipotetico orologio posto a riposo rispetto l'apeiron, che
misurerebbe il tempo universale.
Ebbene basta applicare la formula inversa della compressione del tempo, che
http://www.trecimedilavaredo.eu/Universo-di-apeiron-formule.htm
come "FORMULA 1 - inversa".
tempo apeiron = tempo locale / rad(1-v*v/c*c)
A grandi linee, visto la velocità della Terra rispetto all'apeiron, è di
circa 390 km/s, risulta che un ipotetico orologio che misuri il tempo
universale, ritarderebbe di 0,146 secondi ogni giorno rispetto a quello
della Terra.
Naturalmente per essere più precisi bisognerebbe determinare, per un
determinato istante, la velocità del luogo dove è posto l'orologio rispetto
al centro della Terra, la velocità del centro della Terra rispetto
all'apeiron (tramite l'anisotropia di dipolo), il ritardo dell'orologio
causato dalla gravità, e poi usare detti dati (se non ho dimenticato niente)
per effettuare il calcolo preciso.
Dino Bruniera
Bravo: usi proprio il tempo variabile e spazio variabile per spiegare la costanza di c! di Einstein...
Dove vorresti arrivare con tanta bravura?
Dino Bruniera
2016-02-01 09:19:45 UTC
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Post by Fabio Mosca
Post by Dino Bruniera
Poiché qui sopra ho parlato di tempo universale, verrebbe da chiedersi come
sia possibile passare dal tempo così come lo misura un orologio sulla Terra,
a quello di un ipotetico orologio posto a riposo rispetto l'apeiron, che
misurerebbe il tempo universale.
Ebbene basta applicare la formula inversa della compressione del tempo, che
http://www.trecimedilavaredo.eu/Universo-di-apeiron-formule.htm
come "FORMULA 1 - inversa".
tempo apeiron = tempo locale / rad(1-v*v/c*c)
A grandi linee, visto la velocità della Terra rispetto all'apeiron, è di
circa 390 km/s, risulta che un ipotetico orologio che misuri il tempo
universale, ritarderebbe di 0,146 secondi ogni giorno rispetto a quello
della Terra.
Naturalmente per essere più precisi bisognerebbe determinare, per un
determinato istante, la velocità del luogo dove è posto l'orologio rispetto
al centro della Terra, la velocità del centro della Terra rispetto
all'apeiron (tramite l'anisotropia di dipolo), il ritardo dell'orologio
causato dalla gravità, e poi usare detti dati (se non ho dimenticato niente)
per effettuare il calcolo preciso.
Bravo: usi proprio il tempo variabile e spazio variabile per spiegare la
costanza di c! di Einstein...
Dove vorresti arrivare con tanta bravura?
Come ti ho già risposto il 26.1 ale ore 23.34, la velocità della luce è
costante e uguale a 300.000 km/s, solo rispetto all'apeiron (che tu denomini
come "etere").
Sulla Terra, se fosse possibile misurare la velocità della luce di sola
andata, percepiremmo una velocità che va, all'incirca, da 299.600 km/s a
300.400 km/s a seconda della direzione di "andata".
Quindi con una differenza che va da -400 a +400 rispetto a c, che quindi
sulla Terra non è costante.
Perché solo rispetto all'"etere" la velocità della luce è costante.

Ho scritto questo per essere certo che tu abbia capito bene quanto io ho
sempre detto.
Ed ora, per essere certo di aver capito bene io, quanto tu hai scritto, ti
chiedo:

Mi confermi che secondo te la velocità della luce non è costante (uguale a c
e cioè a 300.000 km/s) neanche rispetto all'"etere"?

Dino Bruniera
Fabio Mosca
2016-02-01 09:33:47 UTC
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Post by Dino Bruniera
Post by Fabio Mosca
Post by Dino Bruniera
Poiché qui sopra ho parlato di tempo universale, verrebbe da chiedersi come
sia possibile passare dal tempo così come lo misura un orologio sulla Terra,
a quello di un ipotetico orologio posto a riposo rispetto l'apeiron, che
misurerebbe il tempo universale.
Ebbene basta applicare la formula inversa della compressione del tempo, che
http://www.trecimedilavaredo.eu/Universo-di-apeiron-formule.htm
come "FORMULA 1 - inversa".
tempo apeiron = tempo locale / rad(1-v*v/c*c)
A grandi linee, visto la velocità della Terra rispetto all'apeiron, è di
circa 390 km/s, risulta che un ipotetico orologio che misuri il tempo
universale, ritarderebbe di 0,146 secondi ogni giorno rispetto a quello
della Terra.
Naturalmente per essere più precisi bisognerebbe determinare, per un
determinato istante, la velocità del luogo dove è posto l'orologio rispetto
al centro della Terra, la velocità del centro della Terra rispetto
all'apeiron (tramite l'anisotropia di dipolo), il ritardo dell'orologio
causato dalla gravità, e poi usare detti dati (se non ho dimenticato niente)
per effettuare il calcolo preciso.
Bravo: usi proprio il tempo variabile e spazio variabile per spiegare la
costanza di c! di Einstein...
Dove vorresti arrivare con tanta bravura?
Come ti ho già risposto il 26.1 ale ore 23.34, la velocità della luce è
costante e uguale a 300.000 km/s, solo rispetto all'apeiron (che tu denomini
come "etere").
Sulla Terra, se fosse possibile misurare la velocità della luce di sola
andata, percepiremmo una velocità che va, all'incirca, da 299.600 km/s a
300.400 km/s a seconda della direzione di "andata".
Quindi con una differenza che va da -400 a +400 rispetto a c, che quindi
sulla Terra non è costante.
Perché solo rispetto all'"etere" la velocità della luce è costante.
Ho scritto questo per essere certo che tu abbia capito bene quanto io ho
sempre detto.
Ed ora, per essere certo di aver capito bene io, quanto tu hai scritto, ti
Mi confermi che secondo te la velocità della luce non è costante (uguale a c
e cioè a 300.000 km/s) neanche rispetto all'"etere"?
Dino Bruniera
rispetto l'etere è OVVIAMENTE costante. Ma se l'etere si muove OVVIAMENTE no.

Questo lo affermo in base alla ragione, per cui la velocità e SEMPRE il rapporto spazio/tempo, entrambi assoluti.
Per questo avevo osservato che tu li facevo ballare , come fece Einstein. Che la ragione la PIEGO'. Altro che piegare lo spaziotempo!
Dino Bruniera
2016-02-01 10:45:54 UTC
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Post by Fabio Mosca
Post by Dino Bruniera
Post by Fabio Mosca
Bravo: usi proprio il tempo variabile e spazio variabile per spiegare la
costanza di c! di Einstein...
Come ti ho già risposto il 26.1 ale ore 23.34, la velocità della luce è
costante e uguale a 300.000 km/s, solo rispetto all'apeiron (che tu denomini
come "etere").
Ho scritto questo per essere certo che tu abbia capito bene quanto io ho
sempre detto.
Ed ora, per essere certo di aver capito bene io, quanto tu hai scritto, ti
Mi confermi che secondo te la velocità della luce non è costante (uguale a c
e cioè a 300.000 km/s) neanche rispetto all'"etere"?
rispetto l'etere è OVVIAMENTE costante.
E allora almeno fino a qua, ci siamo.
Post by Fabio Mosca
Ma se l'etere si muove OVVIAMENTE no.
Questo lo affermo in base alla ragione, per cui la velocità e SEMPRE il
rapporto spazio/tempo, entrambi assoluti.
Qui forse non ci siamo.
Perché per il tempo io non uso il termine assoluto, ma universale.
Che significa che il tempo scorre nello stesso modo in tutto l'Universo e, a
livello Macro, è anche misurato dal redschift della radiazione di fondo, che
è lo stesso in tutto l'Universo.
Ma è ottenibile, a livello micro, anche applicando le formule di Lorentz
"inverse" (forse il termine non è tanto corretto, ma tanto Fabri non mi
legge), dato che conosciamo, almeno a grandi linee, la velocità con la quale
ci muoviamo rispetto all'"etere", che è di circa 390 km/s.
Intuitivamente esiste anche un tempo assoluto, ma non è misurabile e,
quindi, non è possibile conoscerlo.
Perché universale e assoluto, non è la stessa cosa.
Perché potrebbe esistere anche un'altro universo, dove il tempo sarebbe
misurato diversamente rispetto al nostro tempo universale.
Per cui possiamo anche pensare ad un tempo assoluto, che non cambia nel
tempo, ma solo a livello di pensiero, perché a livello fisico non possiamo
misurarlo.
Quello universale, invece, a livello macro è misurato dal redshift della
radiazione di fondo e a livello micro da un ipotetico orologio posto a
riposo rispetto all'"etere".
Perchè, se non fosse così, non sarebbe neanche possibile indicare una
velocità della luce rispetto all'"etere".
E questo ipotetico orologio, dal Big Bang in poi, ha ridotto la sua velocità
di movimento, e quindi ha rallentato, in funzione dell'espansione
dell'"etere" (uso sempre gli apici, perché forse è un etere con proprietà
diverse da quelle che normalmente intendono gli eteristi).
E nello stesso tempo anche la luce ha rallentato la sua velocità, per cui
detto orologio l'ha misurata sempre a 300.000 km/s.
Però ora non vorrei allungare troppo il discorso per non farti fare troppa
confusione.
Quindi concludo riassumendo che dal Big Bang in poi, lo spazio (o apeiron,
o "etere") si è espanso e il tempo universale (in quanto misurato da un
orologio a riposo nell'"etere") ha rallentato rispetto ad un ipotetico tempo
assoluto.

Comunque, prima di andare avanti col discorso, ti chiedo:

Cosa intendi tu, per spazio/tempo assoluti?

Dino Bruniera
LuigiFortunati
2016-02-01 13:01:18 UTC
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Post by Dino Bruniera
Post by Fabio Mosca
Post by Dino Bruniera
Mi confermi che secondo te la velocità della luce non è costante (uguale a c
e cioè a 300.000 km/s) neanche rispetto all'"etere"?
rispetto l'etere è OVVIAMENTE costante.
E allora almeno fino a qua, ci siamo.
Post by Fabio Mosca
Ma se l'etere si muove OVVIAMENTE no.
Ah no? (E qui mi rivolgo a Fabio Mosca).

E a quale velocità (rispetto all'etere e rispetto ai tuoi strumenti)
si muoverebbe un raggio di luce che va, in verticale verso l'alto, se
l'etere precipitasse a velocità v verso il centro della Terra?

Io oserei dire che rispetto all'etere si muoverebbe sempre a 300 mila
km/s e, rispetto ai tuoi strumenti, a velocita' c-v.

E tu, invece, cosa diresti?
Post by Dino Bruniera
Post by Fabio Mosca
Questo lo affermo in base alla ragione, per cui la velocità e SEMPRE il
rapporto spazio/tempo, entrambi assoluti.
Qui forse non ci siamo.
Perché per il tempo io non uso il termine assoluto, ma universale.
Che significa che il tempo scorre nello stesso modo in tutto l'Universo e, a
livello Macro, è anche misurato dal redschift della radiazione di fondo, che
è lo stesso in tutto l'Universo.
Ma è ottenibile, a livello micro, anche applicando le formule di Lorentz
"inverse" (forse il termine non è tanto corretto, ma tanto Fabri non mi
legge), dato che conosciamo, almeno a grandi linee, la velocità con la quale
ci muoviamo rispetto all'"etere", che è di circa 390 km/s.
Intuitivamente esiste anche un tempo assoluto, ma non è misurabile e, quindi,
non è possibile conoscerlo.
Perché universale e assoluto, non è la stessa cosa.
Perché potrebbe esistere anche un'altro universo, dove il tempo sarebbe
misurato diversamente rispetto al nostro tempo universale.
Per cui possiamo anche pensare ad un tempo assoluto, che non cambia nel
tempo, ma solo a livello di pensiero, perché a livello fisico non possiamo
misurarlo.
Quello universale, invece, a livello macro è misurato dal redshift della
radiazione di fondo e a livello micro da un ipotetico orologio posto a riposo
rispetto all'"etere".
Perchè, se non fosse così, non sarebbe neanche possibile indicare una
velocità della luce rispetto all'"etere".
E questo ipotetico orologio, dal Big Bang in poi, ha ridotto la sua velocità
di movimento, e quindi ha rallentato, in funzione dell'espansione
dell'"etere" (uso sempre gli apici, perché forse è un etere con proprietà
diverse da quelle che normalmente intendono gli eteristi).
E nello stesso tempo anche la luce ha rallentato la sua velocità, per cui
detto orologio l'ha misurata sempre a 300.000 km/s.
Però ora non vorrei allungare troppo il discorso per non farti fare troppa
confusione.
Quindi concludo riassumendo che dal Big Bang in poi, lo spazio (o apeiron, o
"etere") si è espanso e il tempo universale (in quanto misurato da un
orologio a riposo nell'"etere") ha rallentato rispetto ad un ipotetico tempo
assoluto.
Cosa intendi tu, per spazio/tempo assoluti?
Io non sono mai intervenuto sul tuo apeiron perché non ero d'accordo
ma non sapevo spiegartene bene i motivi.

Adesso che hai parlato del tempo posso intervenire.

Come avrai capito (se mi hai letto) io sono contrario (tout court) al
tempo relativo.

Il tempo (per me) è universale e assoluto insieme.

"Universale" nel senso che riguarda l'intero nostro universo (degli
"altri" eventuali universi non m'importa niente perché, se esistono,
non sono "miei") e "assoluto" perché scorre (fluisce) in un unico modo
sempre, anche quando qualche orologio rallenta.

Dato che la tua teoria (come la Relatività) ha tempi ballerini
(formule di Lorentz "inverse") non fa per me.

Per me, in v=s/t, è la velocità v che varia ma mai lo spazio s e il
tempo t (entrambi assoluti e universali).

Sono d'accordo con te solo nel ritenere che la velocità della luce è
di 300 mila km/s (circa) *rispetto* all'etere.
--
Luigi Fortunati
Fabio Mosca
2016-02-01 13:42:49 UTC
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Il giorno lunedì 1 febbraio 2016 14:01:25 UTC+1, LuigiFortunati ha scritto:

cut
"... E a quale velocità (rispetto all'etere e rispetto ai tuoi strumenti)
si muoverebbe un raggio di luce che va, in verticale verso l'alto, se
l'etere precipitasse a velocità v verso il centro della Terra?
Io oserei dire che rispetto all'etere si muoverebbe sempre a 300 mila
km/s e, rispetto ai tuoi strumenti, a velocita' c-v.
E tu, invece, cosa diresti? ..."

Sempre alla stessa. Ciò che cambia è la lunghezza d'onda. Come il sasso nel fiume che scorre: le onde controcorrente si infittiscono e quelle colla corrente si allungano.
IL doppler , appunto. ( che vale sempre per i fronti d'onda, sia se si muove la sorgente sia se si muove il mezzo).
Tu su una barca trascinata da un lago , nella nebbia, puoi sapere se ti muovi semplicemente con un sasso: se to muovi lo sai dalle onde. Il Doppler dei fronti te lo rivela.
LuigiFortunati
2016-02-01 17:34:48 UTC
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Post by Fabio Mosca
"... E a quale velocità (rispetto all'etere e rispetto ai tuoi strumenti)
si muoverebbe un raggio di luce che va, in verticale verso l'alto, se
l'etere precipitasse a velocità v verso il centro della Terra?
Io oserei dire che rispetto all'etere si muoverebbe sempre a 300 mila
km/s e, rispetto ai tuoi strumenti, a velocita' c-v.
E tu, invece, cosa diresti? ..."
Sempre alla stessa.
Mettiti d'accordo con te stesso.

Avevi scritto:
-----------------------------------------------------------------------
Bruniera: Mi confermi che secondo te la velocità della luce non è
costante (uguale a c, e cioè a 300.000 km/s) neanche rispetto
all'"etere"?

Tu: rispetto l'etere è OVVIAMENTE costante. Ma se l'etere si muove
OVVIAMENTE no.
-------------------------------------------------------------------

Se (come avevi scritto prima) la velocità della luce quando l'etere
si muove non è costante, non può essere (come scrivi ora) "sempre la
stessa"!

T'è chiara la contraddizione ?

E non svicolare sulle lunghezze d'onda e sul doppler: qui stiamo
parlando di *velocità*!
--
Luigi Fortunati
Fabio Mosca
2016-02-01 20:16:02 UTC
Permalink
Post by LuigiFortunati
Post by Fabio Mosca
"... E a quale velocità (rispetto all'etere e rispetto ai tuoi strumenti)
si muoverebbe un raggio di luce che va, in verticale verso l'alto, se
l'etere precipitasse a velocità v verso il centro della Terra?
Io oserei dire che rispetto all'etere si muoverebbe sempre a 300 mila
km/s e, rispetto ai tuoi strumenti, a velocita' c-v.
E tu, invece, cosa diresti? ..."
Sempre alla stessa.
Mettiti d'accordo con te stesso.
-----------------------------------------------------------------------
Bruniera: Mi confermi che secondo te la velocità della luce non è
costante (uguale a c, e cioè a 300.000 km/s) neanche rispetto
all'"etere"?
Tu: rispetto l'etere è OVVIAMENTE costante. Ma se l'etere si muove
OVVIAMENTE no.
-------------------------------------------------------------------
Se (come avevi scritto prima) la velocità della luce quando l'etere
si muove non è costante, non può essere (come scrivi ora) "sempre la
stessa"!
T'è chiara la contraddizione ?
E non svicolare sulle lunghezze d'onda e sul doppler: qui stiamo
parlando di *velocità*!
--
Luigi Fortunati
Giustamente dici che mi contraddico... ma apparentemente.
Volevo dire questo: un impossibile osservatore che vedesse i fronti d'onda vedrebbe questi disporsi come per l'analogia dell'acqua. Le velocità di propagazione e di traslazione dell'acqua non si sommano, come non si somma la velocità del suono con quella dell'auto. Si addensano i fronti.
La luce NON E' UN CORPO!
Dino Bruniera
2016-02-01 14:37:07 UTC
Permalink
Post by Dino Bruniera
Perché per il tempo io non uso il termine assoluto, ma universale.
Che significa che il tempo scorre nello stesso modo in tutto l'Universo
e, a livello Macro, è anche misurato dal redschift della radiazione di
fondo, che è lo stesso in tutto l'Universo.
Ma è ottenibile, a livello micro, anche applicando le formule di Lorentz
"inverse" (forse il termine non è tanto corretto, ma tanto Fabri non mi
legge), dato che conosciamo, almeno a grandi linee, la velocità con la
quale ci muoviamo rispetto all'"etere", che è di circa 390 km/s.
Intuitivamente esiste anche un tempo assoluto, ma non è misurabile e,
quindi, non è possibile conoscerlo.
Perché universale e assoluto, non è la stessa cosa.
Perché potrebbe esistere anche un'altro universo, dove il tempo sarebbe
misurato diversamente rispetto al nostro tempo universale.
Per cui possiamo anche pensare ad un tempo assoluto, che non cambia nel
tempo, ma solo a livello di pensiero, perché a livello fisico non
possiamo misurarlo.
Quello universale, invece, a livello macro è misurato dal redshift della
radiazione di fondo e a livello micro da un ipotetico orologio posto a
riposo rispetto all'"etere".
Perchè, se non fosse così, non sarebbe neanche possibile indicare una
velocità della luce rispetto all'"etere".
E questo ipotetico orologio, dal Big Bang in poi, ha ridotto la sua
velocità di movimento, e quindi ha rallentato, in funzione
dell'espansione dell'"etere" (uso sempre gli apici, perché forse è un
etere con proprietà diverse da quelle che normalmente intendono gli
eteristi).
E nello stesso tempo anche la luce ha rallentato la sua velocità, per cui
detto orologio l'ha misurata sempre a 300.000 km/s.
Però ora non vorrei allungare troppo il discorso per non farti fare
troppa confusione.
Quindi concludo riassumendo che dal Big Bang in poi, lo spazio (o
apeiron, o "etere") si è espanso e il tempo universale (in quanto
misurato da un orologio a riposo nell'"etere") ha rallentato rispetto ad
un ipotetico tempo assoluto.
Io non sono mai intervenuto sul tuo apeiron perché non ero d'accordo ma
non sapevo spiegartene bene i motivi.
Adesso che hai parlato del tempo posso intervenire.
Come avrai capito (se mi hai letto) io sono contrario (tout court) al
tempo relativo.
Il tempo (per me) è universale e assoluto insieme.
"Universale" nel senso che riguarda l'intero nostro universo (degli
"altri" eventuali universi non m'importa niente perché, se esistono, non
sono "miei") e "assoluto" perché scorre (fluisce) in un unico modo sempre,
anche quando qualche orologio rallenta.
Dato che la tua teoria (come la Relatività) ha tempi ballerini (formule
di Lorentz "inverse") non fa per me.
Per me, in v=s/t, è la velocità v che varia ma mai lo spazio s e il tempo
t (entrambi assoluti e universali).
Sono d'accordo con te solo nel ritenere che la velocità della luce è di
300 mila km/s (circa) *rispetto* all'etere.
Si avevo capito che tu pensavi che il tempo assoluto e universale fossero la
stessa cosa.
E ti ringrazio di essere intervenuto, perché così posso spiegarti come la
penso sul tempo, almeno finora.
Dico almeno finora, perché ho iniziato a dedicarmi un po' di più di prima
alla fisica, dopo un incidente in moto, che mi ha un po' invalidato e
costretto a ridurre il tempo che passavo all'aria aperta (ciclismo, podismo,
escursionismo in montagna, ecc.), che ho potuto finalmente avere a
disposizione dopo che sono andato in pensione.
Perché ho cominciato a lavorare a 17 anni e da allora, salvo il servizio
militare, ho sempre lavorato, con tante ore straordinarie e poche ferie.
E pagando anche tante tasse, che sono servite a finanziare le università,
che hanno permesso ai vari "Fabri" di studiare matematica e fisica.
Che quindi moralmente dovrebbero un po' ringraziare anche me, se hanno
potuto farlo.
Comunque, da quando ho avuto l'incidente in moto ho modificato la mia
visione dell'Universo varie volte in funzione di quanto via via apprendevo
leggendo i vari libri divulgativi di fisica e meditando su come poteva
funzionare il mondo.
Ma ora non voglio certo esporti tutta la storia del mio pensiero in fisica e
vengo al discorso del tempo.

E' dimostrato che un orologio situato a livello terrestre, va più piano
rispetto ad un orologio che si trova ad alta quota.
Infatti il sistema satellitare GPS ne tiene conto, nei suoi calcoli.
Per la Relatività Generale ciò è dovuto alla curvatura dello spazio tempo,
ma per la mia idea-ipotesi è dovuto alla minore densità delle particelle
d'apeiron.
Però sia se si misura la velocità della luce a livello Terra che se si
misura a livello del satellite GPS, essa risulta essere sempre 300.000 km/s.
Quindi il mio ragionamento è stato:
Se due orologi che vanno a velocità diverse, misurano la stessa velocità
della luce, significa che con un orologio che misurasse un tempo universale
(e cioè che non variasse in funzione della sua altitudine e velocità
rispetto all'apeiron) si misurerebbero velocità diverse della luce in
funzione della distanza dalla Terra e cioè della gravità e cioè della
densità dell'apeiron (per la mia ipotesi).
La conclusione è stata che più espanso (o meno denso) è l'apeiron, più
rallenta l'orologio posizionato in detto apeiron e più rallenta anche la
luce, perché altrimenti l'orologio non misurerebbe la stessa velocità.
Poi ho pensato che dal Big Bang in poi, l'Universo, e cioè l'apeiron, si è
sempre più espanso.
Quindi significa che nel passato l'apeiron era più denso.
E se era più denso, significa che la luce su muoveva più velocemente e che
anche un ipotetico orologio di allora si muoveva più velocemente.
Quindi ho considerato detto orologio ipotetico, come orologio universale,
perché misura lo stesso tempo in tutto l'universo.
Ed ho considerato anche il tempo misurato da quell'orologio, come
universale.
Ecco che, in base a questi pensieri, vien fuori il tempo universale misurato
da un orologio universale, che misura la luce sempre a velocità c, ma che
varia rispetto ad un ipotetico tempo che possiamo considerare assoluto.
Però il tempo assoluto è un tempo solo ipotetico, che non possiamo misurare.
Mentre il tempo universale lo possiamo misurare.
Come ho gia scritto: a livello macro lo strumento per misurarlo è il
redshift della radiazione di fondo e a livello micro, si può ottenere
rettificando la nostra misura del tempo, in funzione del nostro movimento
rispetto al sistema di riferimento universale e cioè all'apeiron locale (o
"etere" per gli eteristi), che è di circa 390 km/s.
Quindi sono arrivato a distinguere due tempi:
Tempo universale, che è misurabile e variabile in funzione della densità
dell'apeiron;
Tempo assoluto, ipotetico e non misurabile, ma sempre uguale nei miliardi e
miliardi di anni, andando anche oltre l'inizio dell'Universo.

Quanto misurato dai nostri orologi, invece, sono dei tempi universali
rettificati in funzione della loro velocità rispetto all'apeiron e della
minore densità rispetto all'apeiron non influenzato dalla materia e cioè
lontano da ogni oggetto celeste, e cioè all'apeiron degli spazi
intergalattici.

Spero di essermi spiegato, ma fammi pure osservazioni e domande, perché si
tratta di un tema molto importante.

Ciao.

Dino Bruniera
LuigiFortunati
2016-02-01 19:55:05 UTC
Permalink
Post by Dino Bruniera
E' dimostrato che un orologio situato a livello terrestre, va più piano
rispetto ad un orologio che si trova ad alta quota.
E' vero che l'orologio sul satellite va più piano dell'orologio
terrestre, com'è vero che anche un orologio con le lancette nell'acqua
va più piano dell'orologio con le lancette nell'aria, però a nessuno
verrebbe in mente di dire che il tempo nell'acqua scorre più lentamente
che nell'aria!

Anche l'orologio tenuto in frigorifero rallenta ma quando passa una
giornata per noi passa una giornata anche per il frigorifero.

Insomma, l'orologio può rallentare, il tempo no!

Taglio tutta la parte successiva (1) perché il Big Bang è una
stronzata, (2) perché gli orologi rallentano lì dove la densità è
maggiore (e non minore) in quanto è il mezzo più denso che ostacola il
movimento, e non quello meno denso (3) perché non vedo alcuna
differenza tra il tuo apeiron e l'etere e, infine (4) perché non mi
piacciono i tempi universali "relativi" che si rettificano (?!?) in
funzione della loro velocità (è la velocità che si modifica al variare
del tempo, e non viceversa).

Quindi non sono d'accordo con la tua teoria.
--
Luigi Fortunati
Dino Bruniera
2016-02-01 21:40:39 UTC
Permalink
Post by LuigiFortunati
Post by Dino Bruniera
E' dimostrato che un orologio situato a livello terrestre, va più piano
rispetto ad un orologio che si trova ad alta quota.
E' vero che l'orologio sul satellite va più piano dell'orologio
terrestre,
No, è vero il contrario.
Da Wikipedia
"Gli orologi che sono distanti da corpi massivi (o che sono a potenziali
gravitazionali più elevati) vanno più velocemente, mentre gli orologi vicini
ai corpi massivi (o che si trovano a potenziali gravitazionali più bassi)
vanno più lentamente."
Post by LuigiFortunati
com'è vero che anche un orologio con le lancette nell'acqua va più piano
dell'orologio con le lancette nell'aria, però a nessuno verrebbe in mente
di dire che il tempo nell'acqua scorre più lentamente che nell'aria!
Anche l'orologio tenuto in frigorifero rallenta ma quando passa una
giornata per noi passa una giornata anche per il frigorifero.
Insomma, l'orologio può rallentare, il tempo no!
Probabilmente mi sono spiegato male.
Infatti io dico che ogni orologio a nostra disposizione, che sia nel
satellite, che sia a livello di Terra o che sia in profondità sotto
l'oceano, non misura il tempo universale, ma il tempo universale
"rettificato" (questo termine non è molto adeguato, ma mi spiegherò meglio
più avanti), in funzione della sua velocità rispetto all'apeiron e alla
densità dell'apeiron del luogo dove si trova (che dipende dal "potenziale
gravitazionale").

Inoltre ho detto che il tempo Universale si è modificato nel tempo, in
funzione della densità dell'apeiron nel tempo.

Invece il tempo assoluto, che è diverso dal tempo universale, non varia nel
tempo.
Ma non lo possiamo neanche misurare e, quindi, confrontare con nulla.
Post by LuigiFortunati
Taglio tutta la parte successiva (1) perché il Big Bang è una
stronzata,

Non so cosa intendi per Big Bang, ma che l'Universo si stia espandendo, è
dimostrato dalle osservazioni.
Post by LuigiFortunati
(2) perché gli orologi rallentano lì dove la densità è maggiore (e non
minore) in quanto è il mezzo più denso che ostacola il movimento, e non
quello meno denso
Intuitivamente e secondo logica, avresti ragione tu.
Ma in base alla mia ipotesi, risulta il contrario.
Comunque mi rendo conto che solo se accetti come vera la mia ipotesi
sull'apeiron, ti puoi convincere che un orologio va più piano dove l'apeiron
è meno denso.
Anch'io ho fatto un po' di fatica ad accettare questa ipotesi, però una
volta accettata, tutti i fenomeni relativi alla velocità della luce,
sono risultati spiegabili.
Per esempio, perché la velocità della luce nell'acqua viene misurata a circa
225.000 km/s e quindi molto meno di 300.000 km/s?
La risposta in base all'apeiron è che i fotoni di luce che riescono a
passare nell'acqua (molti di essi vengono assorbiti), passano nello spazio
tra le varie particelle elementari dell'acqua, dove le particelle di apeiron
sono più espanse (quindi meno dense) in quanto tirate dalle particelle
d'apeiron compresse dentro le particelle elementari.
Quindi ecco che trovando l'apeiron meno denso, rallentano.
Quindi vedi che il fenomeno risulta ben spiegabile.
Anche se per sapere il motivo per cui rallenta, bisognerebbe conoscere
meglio le proprietà dell'apeiron.
Io un'idea ce l'avrei sul motivo per cui rallenta (e l'ho anche scritto in
una versione precedente della mia ipotesi), ma andrei ancora di più nella
metafisica, per cui non la scrivo.
Post by LuigiFortunati
(3) perché non vedo alcuna differenza tra il tuo apeiron e l'etere
Dipende dalle proprietà che assegni all'etere.
Se fossero le stesse dell'apeiron, sarebbe solo una questione di
denominazione.
Post by LuigiFortunati
e, infine (4) perché non mi piacciono i tempi universali "relativi" che si
rettificano (?!?) in funzione della loro velocità
Qui probabilmente mi sono espresso male io. Ho usato il termine rettificare
forse perchè volevo chiudere il discorso in breve.
Cerco di esprimermi meglio ora.

L'esperimento di M&M non ha dimostrato che la velocità della luce è la
stessa da qualunque direzione provenga, ma solo che quella di andata e
ritorno è la stessa.
Ciò non toglie, però, che abbia confermato che in funzione della velocità,
la lunghezza di un oggetto materiale si contrae e la sua misura del tempo
(inteso come orologio che misura) rallenta.
Quello che afferma la mia ipotesi è che esiste un sistema di riferimento
universale (l'apeiron), nel quale ogni oggetto ha la lunghezza base (o
propria) ed un ipotetico orologio misura il tempo universale, in tutti gli
altri sistemi di riferimento, che sono in movimento rispetto al sistema di
riferimento universale (la Terra per 390 km/s), ogni oggetto risulta
compresso e ogni orologio va più piano rispetto all'orologio nel sistema di
riferimento universale.
Post by LuigiFortunati
(è la velocità che si modifica al variare del tempo, e non viceversa).
Forse qui parli della velocità in generale e non solo di quella della luce?
Post by LuigiFortunati
Quindi non sono d'accordo con la tua teoria.
O.K.
Prendo atto.


Ciao.

Dino Bruniera
LuigiFortunati
2016-02-02 15:17:59 UTC
Permalink
Post by Dino Bruniera
Post by LuigiFortunati
Post by Dino Bruniera
E' dimostrato che un orologio situato a livello terrestre, va più piano
rispetto ad un orologio che si trova ad alta quota.
E' vero che l'orologio sul satellite va più piano dell'orologio
terrestre,
No, è vero il contrario.
Da Wikipedia
"Gli orologi che sono distanti da corpi massivi (o che sono a potenziali
gravitazionali più elevati) vanno più velocemente, mentre gli orologi vicini
ai corpi massivi (o che si trovano a potenziali gravitazionali più bassi)
vanno più lentamente."
Sì, hai ragione, l'orologio sul satellite accelera rispetto a quello
terrestre.
Post by Dino Bruniera
... cut
L'esperimento di M&M non ha dimostrato che la velocità della luce è la
stessa da qualunque direzione provenga, ma solo che quella di andata e
ritorno è la stessa.
Ciò non toglie, però, che abbia confermato che in funzione della velocità,
la lunghezza di un oggetto materiale si contrae e la sua misura del tempo
(inteso come orologio che misura) rallenta.
L'esperimento di M&M non ha dimostrato proprio niente di quello che
dici.

Non ha dimostrato che ci sia mai stata una qualche "lunghezza di un
oggetto materiale" che si sia contratta.

E non ha mai dimostrato che il tempo rallenta.

Tra l'altro continui a mettere sullo stesso piano il rallentamento
dell'orologio col rallentamento del tempo, e non va bene: tu puoi
rallentare tutti gli orologi del mondo ma il sole spunterà ugualmente,
e senza ritardi, tutte le mattine, come ha sempre fatto!
--
Luigi Fortunati
Dino Bruniera
2016-02-02 16:48:24 UTC
Permalink
Post by Dino Bruniera
... cut
Post by Dino Bruniera
L'esperimento di M&M non ha dimostrato che la velocità della luce è la
stessa da qualunque direzione provenga, ma solo che quella di andata e
ritorno è la stessa.
Ciò non toglie, però, che abbia confermato che in funzione della velocità,
la lunghezza di un oggetto materiale si contrae e la sua misura del tempo
(inteso come orologio che misura) rallenta.
L'esperimento di M&M non ha dimostrato proprio niente di quello che dici.
Non ha dimostrato che ci sia mai stata una qualche "lunghezza di un
oggetto materiale" che si sia contratta.
Io sono stato sempre convinto che la contrazione di un oggetto in moto, sia
reale.
Comunque, visto che mi sembri sicuro del contrario, farò una verifica più
tardi (perché ora ho da fare).
Ti risponderò su questo punto, quando l'avrò fatta.
Post by Dino Bruniera
E non ha mai dimostrato che il tempo rallenta.
Tra l'altro continui a mettere sullo stesso piano il rallentamento
dell'orologio col rallentamento del tempo, e non va bene: tu puoi
rallentare tutti gli orologi del mondo ma il sole spunterà ugualmente, e
senza ritardi, tutte le mattine, come ha sempre fatto!
Ma qua ti sbagli, leggi bene quanto ho scritto.
Non ho scritto che il tempo rallenta, ma che "la misura del tempo (intesa
come orologio che misura) rallenta.".
Il che vuol dire che è l'orologio che rallenta, non il tempo.
E questo lo trovi ben scritto nella pagina web relativa alla mia ipotesi
sull'apeiron.

Dino Bruniera
Dino Bruniera
2016-02-02 21:38:16 UTC
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Post by Dino Bruniera
Post by Dino Bruniera
... cut
L'esperimento di M&M non ha dimostrato che la velocità della luce è la
stessa da qualunque direzione provenga, ma solo che quella di andata e
ritorno è la stessa.
Ciò non toglie, però, che abbia confermato che in funzione della velocità,
la lunghezza di un oggetto materiale si contrae e la sua misura del tempo
(inteso come orologio che misura) rallenta.
L'esperimento di M&M non ha dimostrato proprio niente di quello che dici.
Non ha dimostrato che ci sia mai stata una qualche "lunghezza di un
oggetto materiale" che si sia contratta.
Ho effettuato una verifica della tua affermazione.

Sono arrivato alla seguente conclusione, che in pratica conferma quanto io
ho sempre pensato.

Se è vera la mia ipotesi, che prevede l'esistenza del sistema di riferimento
universale (che è privilegiato), la contrazione della lunghezza è reale.
Invece, per la teoria di Einstein, che non prevede l'esistenza di alcun
sistema di riferimento privilegiato, la contrazione della lunghezza non è
reale.

Dino Bruniera
Fabio Mosca
2016-02-03 05:29:24 UTC
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Post by Dino Bruniera
Post by Dino Bruniera
Post by Dino Bruniera
... cut
L'esperimento di M&M non ha dimostrato che la velocità della luce è la
stessa da qualunque direzione provenga, ma solo che quella di andata e
ritorno è la stessa.
Ciò non toglie, però, che abbia confermato che in funzione della velocità,
la lunghezza di un oggetto materiale si contrae e la sua misura del tempo
(inteso come orologio che misura) rallenta.
L'esperimento di M&M non ha dimostrato proprio niente di quello che dici.
Non ha dimostrato che ci sia mai stata una qualche "lunghezza di un
oggetto materiale" che si sia contratta.
Ho effettuato una verifica della tua affermazione.
Sono arrivato alla seguente conclusione, che in pratica conferma quanto io
ho sempre pensato.
Se è vera la mia ipotesi, che prevede l'esistenza del sistema di riferimento
universale (che è privilegiato), la contrazione della lunghezza è reale.
Invece, per la teoria di Einstein, che non prevede l'esistenza di alcun
sistema di riferimento privilegiato, la contrazione della lunghezza non è
reale.
Dino Bruniera
e come la misureresti questa contrazione?
Perchè se non è possibile misurarla quella di Lorentz resta un'ipotesi, come qualsiasi altra.
E ci risiamo ad Occam: prima l'esperimento eppoi la logica.
Tutto cominciò col fallimento dell'esperimento di Michelson- Morley...
e iniziava la frana della fisica .
Dino Bruniera
2016-02-03 09:45:40 UTC
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Post by Fabio Mosca
Post by Dino Bruniera
Se è vera la mia ipotesi, che prevede l'esistenza del sistema di riferimento
universale (che è privilegiato), la contrazione della lunghezza è reale.
e come la misureresti questa contrazione?
Perchè se non è possibile misurarla quella di Lorentz resta un'ipotesi,
come qualsiasi altra.
E ci risiamo ad Occam: prima l'esperimento eppoi la logica.
Tutto cominciò col fallimento dell'esperimento di Michelson- Morley...
e iniziava la frana della fisica .
Il fatto è che l'esperimento di M&M non ha rivelato alcun vento d'etere, in
quanto è risultato che la luce ci ha messo lo stesso tempo sia per il
percorso traversale che per quello frontale (rispetto all'etere), mentre
avrebbe dovuto metterci di più per quello frontale.
E la spiegazione che hanno dato Lorentz e Fitzgerald a questo fatto, è stata
che frontalmente la lunghezza si è contratta per il solito fattore
"rad(1-v*v/c*c)".
E con questa contrazione, i conti sono tornati ed è stato spiegato il motivo
per il quale non è stato rivelato il vento d'etere.
Pertanto la contrazione, per la mia ipotesi, è chiaramente reale.

Dino Bruniera
Luciano Buggio
2016-02-03 18:54:49 UTC
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Il giorno mercoledì 3 febbraio 2016 10:45:42 UTC+1, Dino Bruniera ha scritto:

Cut)
Pertanto la contrazione, per la mia ipotesi, č chiaramente reale.
Ma non ti sembra un'assurdità? Un corpo che si contrae in senso anteroposteriore quando su muove!?
Se ci fosse un'altra spiegazione non l'accetteresti?

Luciano Buggio
Dino Bruniera
2016-02-03 19:47:17 UTC
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Post by Luciano Buggio
Pertanto la contrazione, per la mia ipotesi, č chiaramente reale.
Ma non ti sembra un'assurdità?
No, perché non è in contrasto con la mia ipotesi sull'apeiron.
Post by Luciano Buggio
Un corpo che si contrae in senso anteroposteriore quando su muove!?
Se ci fosse un'altra spiegazione non l'accetteresti?
Sentiamola.

Dino Bruniera
Luciano Buggio
2016-02-03 22:52:10 UTC
Permalink
Post by Dino Bruniera
Post by Luciano Buggio
Pertanto la contrazione, per la mia ipotesi, č chiaramente reale.
Ma non ti sembra un'assurdità?
No, perché non è in contrasto con la mia ipotesi sull'apeiron.
Comunque non si deduce necessariamente da essa: la contrazione è postulata, e sono sicuro che a delle "forzature" del tuo mezzo, delle quali volentieri avresti fato a meno, sei stato costretto.
Post by Dino Bruniera
Post by Luciano Buggio
Un corpo che si contrae in senso anteroposteriore quando su muove!?
Se ci fosse un'altra spiegazione non l'accetteresti?
Sentiamola.
Eccola, qui la costanza misurata di c si deduce necessariamente.

http://www.lucianobuggio.altervista.org/cicloide/it/?c=3&p=1

Luciano Buggio
Dino Bruniera
2016-02-04 12:41:27 UTC
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Post by Luciano Buggio
Post by Dino Bruniera
"Luciano Buggio" ha scritto nel messaggio
Pertanto la contrazione, per la mia ipotesi, č chiaramente reale.
Ma non ti sembra un'assurdità?
No, perché non è in contrasto con la mia ipotesi sull'apeiron.
Comunque non si deduce necessariamente da essa: la contrazione è postulata,
e sono sicuro che a delle "forzature" del tuo mezzo, delle quali volentieri
avresti fato a meno, sei stato costretto.
Non si tratta di forzature, ma di conseguenze dell'esperimento di M&M che,
comunque, Lorentz e Fitzgerald stessi hanno ipotizzato per spiegare l'esito
di tale esperimento.
Se non ci fosse un sistema privilegiato, come il "loro" etere o il "mio"
apeiron, allora dovrei prendere per buona la relatività ristretta con tutti
i suoi paradossi e contraddizioni.
Post by Luciano Buggio
Post by Dino Bruniera
Un corpo che si contrae in senso anteroposteriore quando su muove!?
Se ci fosse un'altra spiegazione non l'accetteresti?
Sentiamola.
Eccola, qui la costanza misurata di c si deduce necessariamente.
http://www.lucianobuggio.altervista.org/cicloide/it/?c=3&p=1
Ho data una scorsa alla pagina che mi hai indicato.
Ho visto che è piena di formule e formulette, che a me non piaciono molto, e
anche che fa riferimento a pagine precedenti.
Per cui ho dedotto che ci vorrebbe non poco tempo per assimilare la tua
spiegazione alternativa.
Perciò sono andato a leggermi le tue conclusioni, che riporto qui di
seguito:
"Se, stante la traslazione detta (o anche in assenza di essa) sorgente ed
osservatore sono in moto relativo l'uno rispetto all'altro, solo la velocità
relativa della radiazione resta invariata: l'osservatore si accorge del moto
relativo attraverso l'effetto Doppler, senza però essere in grado di dire,
in base alla sola entità e segno di tale osservazione, se è lui o la
sorgente a muoversi."

Quindi, se ho capito bene, la tua spiegazione non prevede l'esistenza di un
sistema privilegiato, etere o apeiron, che sia.
Cosa che d'altronde già sapevo, grazie ad altre discussioni che abbiamo
avuto in passato.

Quindi non posso accettare la tua spiegazione, in quanto in contrasto con la
mia ipotesi.

Ciao.

Dino Bruniera
Luciano Buggio
2016-02-04 22:37:47 UTC
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Post by Dino Bruniera
"Luciano Buggio" ha scritto nel messaggio
(cut)
Post by Dino Bruniera
Post by Dino Bruniera
Post by Luciano Buggio
Se ci fosse un'altra spiegazione non l'accetteresti?
Sentiamola.
Eccola, qui la costanza misurata di c si deduce necessariamente.
http://www.lucianobuggio.altervista.org/cicloide/it/?c=3&p=1
Ho data una scorsa alla pagina che mi hai indicato.
Ho visto che è piena di formule e formulette, che a me non piaciono molto, e
anche che fa riferimento a pagine precedenti.
Per cui ho dedotto che ci vorrebbe non poco tempo per assimilare la tua
spiegazione alternativa.
In parole cHJE tutti posSno comprendere eccoti qui il concetto fondamentale:

------------

REALTIVITA' PER TUTTI



Salve.
Armatevi di gesso e cercate una parete lunga e bianca.
Mettetevi a fianco di essa (rivolgetele la spalla destra, se non siete
mancini) ad una distanza, che sarà sempre costante, tale che il vostro
braccio, che farete ruotare, si comporti come un compasso mentre il
gesso che tenete in mano disegna un cerchio.
La vostra mano descrive una circonferenza muovendosi a velocità in
modulo costante.
Chiamiamo questa velocità c.

Scena prima.
Ora camminate a fianco della parete a velocità c, sempre col vostro
braccio che ruota come prima.
Il gesso disegnerà degli archi di cicloide ordinaria, come un punto che
si muove a velocità costante su di una circonferenza il cui centro
trasla linearmente alla stessa velocità del punto.
La velocità a cui si muove il gesso sulla parete è ciclicamente
variabile: va da zero (nei punti cuspidali), a 2c (alla sommità di ogni
arco).
Anche la direzione di tale vettore velocità è variabile ciclicamente, ma
avrà sempre una componente, anch'essa quindi variabile, nella direzione
del vostro moto: la media del modulo di queste componenti, calcolata in
un numero intero o semiintero di cicli, sarà c, cioè la velocità con cui
voi camminate.
Quanto detto vale nel riferimento del muro, che chiameremo "assoluto".
Nel vostro riferimento, che si muove sempre di moto rettilineo a
velocità costante c rispetto a quello assoluto, il gesso va sempre a
velocità costante c, in moto circolare.
Nel riferimento assoluto esso si ferma per un istante ad ogni ciclo,
assumendo velocità zero, in punti collocati nella direzione retta e
distanti tra loro 2pr (p=pigreco, r=raggio del cerchio), ad ogni periodo
T equivalente a 2pr/c.
Un vostro amico è con voi, e sta fermo (rispetto al muro) a guardare.
La velocità con cui voi state operando sia tale (c) che vedrà il vostro
gesso solo quando si ferma per un istante. Non stiamo parlando del
tracciato: a questo punto ci verrebbe meglio ipotizzare che voi non
state lasciando alcuna traccia su di una parete, ma che semplicemente
muovete nel vuoto il vostro ora inutile gesso, la vostra mano.
Quindi l'osservatore fermo vede periodicamente il vostro gesso per un
istante.
Diciamo che "interagisce" con esso solo in quell'istante.
In tal senso voi, che procedete a velocità c, non "interagite" mai col
gesso, non lo vedete mai: rispetto a voi esso va sempre a velocità c,
mentre nel vostro riferimento descrive i cerchi sovrapposti.
Il vostro amico può misurale la velocità a cui vede succedersi nel tempo
l'apparizione istantanea del gesso, e gli verrà fuori c

Scena seconda.
Ora camminate a velocità >c.
Il gesso descriverà quelle che nella terminologia corrente sono note
come "cicloidi accorciate", quelle descritte da un punto in moto a
velocità costante su una circonferenza il cui centro trasli linearmente
a velocità costante maggiore di quella periferica del moto circolare del
punto. Noi però dovremo cambiare questo nome, le chiameremo "stirate",
perchè sono "più lunghe" di prima: la distanza spaziale tra l'inizio e
la fine di ogni ciclo è aumentata, non ci sono più le cuspidi, gli
spigoli sono ora "smussati".
Se avete incrementato la vostra velocità della quantità v ora la
lunghezza di ogni arco sarà 2pr(1+v/c).
Il periodo T , e la frequenza, dipendenti solo dal moto rotatorio del
vostro braccio, non sono mutati.
La velocità con cui ora si muove il gesso in quelli che prima erano i
punto cuspidali - dove si fermava per un istante, e dove ora c'è "lo
smusso" - è v, direta nello stesso verso in cui voi vi muovete.
Se il vosttro amico è ancora fermo rispetto al muro non vedrà nulla
(ricordare che egli può vedere il gesso solo quando è fermo) perchè ora
il gesso va come minimo alla velocità v.
Voi continuate a non vedere nulla, come prima, il gesso nel vostro
riferimento va sempre a c, in moto circolare.
Perchè il vostro amico possa vedere qualcosa, bisogna che cammini nel
vostro stesso verso a velocità v
In questo modo la velocità negli ex punti cuspidali rispetto a lui si
annullerà, perchè egli starà procedendo alla loro stessa velcità v, e
potrà quindi vedere per un istnate il gesso: perlatro anche tutti gli
altri valori delle velocità, diminuiti di v, gli risulterebbero quelli
della traiettoria cicloidale ordinaria.
In una parola, nel suo riferimento, ora, il gesso si muove come prima.
Se egli calcola la velocità del succedersi dell'apparizione del gesso
gli verrà fuori di nuovo c.
La distanza spaziale tra un'apparizione e l'altra sarà, come prima, 2pr.
Supponiamo che egli non sappia che si sta muovendo a velocità v rispetto
al muro: non avrebbe nessun indizio per dire che non è fermo rispetto ad
esso.

Scena terza.
Ora voi camminate a velocità <c.
Disegnerete le cicloidi dette "allungate", che però noi chiameremo
(essendo di fatto ora i salti più corti, perchè dotati di cappio)
"asolate".
Se voi avete decrementato di v la velocità c, ora il gesso tornerà
periodicamente indietro, in particolare negli ex punti cuspidali a
velocità v, con verso quindi ora opposto a quello della scena seconda.
In nessun momento, nemmeno ora, il gesso si ferma sulla parete, e quindi
il vostro amico vedrà muta anche questa terza scena.
Per veder qualcosa, nel suo riferimento la velocità del gesso deve
essere nulla, e perchè questo accada deve mettersi in cammino nel verso
contrario al vostro a velocità v.
Nel suo riferimento così si ricostruirà la traiettoria cicloidale
ordinaria, coi suoi punti cuspidali a velocità nulla, ove egli vedrà
apparire il gesso per un istante.
Calcolerà velocità c e distanza tra i punti osservati come sempre pari a
2pr.
Se non sa che sta muovendosi, quel che vede non glielo può in nessun
modo far evincere.

Se sa che si sta muovendo, però, ora come nella scena precedente, e non
sa altro che quello che vede (i punti apparire - è inteso che non vede
nemmeno voi), interrogato vi risponderà:
"A qualsiasi velocità io mi muova rispetto a questa strana cosa,
registro sempre la stessa velocità relativa c."
-----------
Post by Dino Bruniera
Perciò sono andato a leggermi le tue conclusioni, che riporto qui di
"Se, stante la traslazione detta (o anche in assenza di essa) sorgente ed
osservatore sono in moto relativo l'uno rispetto all'altro, solo la velocità
relativa della radiazione resta invariata: l'osservatore si accorge del moto
relativo attraverso l'effetto Doppler, senza però essere in grado di dire,
in base alla sola entità e segno di tale osservazione, se è lui o la
sorgente a muoversi."
Quindi, se ho capito bene, la tua spiegazione non prevede l'esistenza di un
sistema privilegiato, etere o apeiron, che sia.
Cosa che d'altronde già sapevo, grazie ad altre discussioni che abbiamo
avuto in passato.
Evidentemente non mi hai capito, nè ora nè allora: la mia teoria prevede necessariamente un riferimento assoluto, ed è proprio la radiazione di fondo.
Quanto scrivo sopra, che tu riporti, vale ovviamente se si è chiusi nel laboratorio, nella cambusa del vascello, coem intende Galileo, e non si ha modo di guardare fuori dall'oblò.

Guardare fuori dall'oblò significa qui misurare l'effetto doppler della radiazione di fondo, osservare il "grande coseno del cielo".

Luciano Buggio

www.lucianobuggio.alterivsta.org
Dino Bruniera
2016-02-05 10:46:06 UTC
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Post by Luciano Buggio
Post by Dino Bruniera
Ho data una scorsa alla pagina che mi hai indicato.
Ho visto che è piena di formule e formulette, che a me non piaciono molto, e
anche che fa riferimento a pagine precedenti.
Per cui ho dedotto che ci vorrebbe non poco tempo per assimilare la tua
spiegazione alternativa.
In parole cHJE tutti posSno comprendere eccoti qui il concetto
REALTIVITA' PER TUTTI
Salve.
Armatevi di gesso e cercate una parete lunga e bianca.
Mettetevi a fianco di essa (rivolgetele la spalla destra, se non siete
mancini) ad una distanza, che sarà sempre costante, tale che il vostro
braccio, che farete ruotare, si comporti come un compasso mentre il
gesso che tenete in mano disegna un cerchio.
La vostra mano descrive una circonferenza muovendosi a velocità in
modulo costante.
Chiamiamo questa velocità c.
Scena prima.
Ora camminate a fianco della parete a velocità c, sempre col vostro
braccio che ruota come prima.
Il gesso disegnerà degli archi di cicloide ordinaria, come un punto che
si muove a velocità costante su di una circonferenza il cui centro
trasla linearmente alla stessa velocità del punto.
La velocità a cui si muove il gesso sulla parete è ciclicamente
variabile: va da zero (nei punti cuspidali), a 2c (alla sommità di ogni
arco).
Anche la direzione di tale vettore velocità è variabile ciclicamente, ma
avrà sempre una componente, anch'essa quindi variabile, nella direzione
del vostro moto: la media del modulo di queste componenti, calcolata in
un numero intero o semiintero di cicli, sarà c, cioè la velocità con cui
voi camminate.
Quanto detto vale nel riferimento del muro, che chiameremo "assoluto".
Nel vostro riferimento, che si muove sempre di moto rettilineo a
velocità costante c rispetto a quello assoluto, il gesso va sempre a
velocità costante c, in moto circolare.
Nel riferimento assoluto esso si ferma per un istante ad ogni ciclo,
assumendo velocità zero, in punti collocati nella direzione retta e
distanti tra loro 2pr (p=pigreco, r=raggio del cerchio), ad ogni periodo
T equivalente a 2pr/c.
Un vostro amico è con voi, e sta fermo (rispetto al muro) a guardare.
La velocità con cui voi state operando sia tale (c) che vedrà il vostro
gesso solo quando si ferma per un istante. Non stiamo parlando del
tracciato: a questo punto ci verrebbe meglio ipotizzare che voi non
state lasciando alcuna traccia su di una parete, ma che semplicemente
muovete nel vuoto il vostro ora inutile gesso, la vostra mano.
Quindi l'osservatore fermo vede periodicamente il vostro gesso per un
istante.
Diciamo che "interagisce" con esso solo in quell'istante.
In tal senso voi, che procedete a velocità c, non "interagite" mai col
gesso, non lo vedete mai: rispetto a voi esso va sempre a velocità c,
mentre nel vostro riferimento descrive i cerchi sovrapposti.
Il vostro amico può misurale la velocità a cui vede succedersi nel tempo
l'apparizione istantanea del gesso, e gli verrà fuori c
Scena seconda.
Ora camminate a velocità >c.
Se ho capito bene, la cicloide sarebbe la traiettoria del fotone e il muro
sarebbe il sistema di riferimento assoluto.
Se è così, ora proponi una traiettoria del fotone che comporta il
superamento della velocità della luce, che non è possibile.
Comunque vado avanti a leggere.
Post by Luciano Buggio
Il gesso descriverà quelle che nella terminologia corrente sono note
come "cicloidi accorciate", quelle descritte da un punto in moto a
velocità costante su una circonferenza il cui centro trasli linearmente
a velocità costante maggiore di quella periferica del moto circolare del
punto. Noi però dovremo cambiare questo nome, le chiameremo "stirate",
perchè sono "più lunghe" di prima: la distanza spaziale tra l'inizio e
la fine di ogni ciclo è aumentata, non ci sono più le cuspidi, gli
spigoli sono ora "smussati".
Se avete incrementato la vostra velocità della quantità v ora la
lunghezza di ogni arco sarà 2pr(1+v/c).
Il periodo T , e la frequenza, dipendenti solo dal moto rotatorio del
vostro braccio, non sono mutati.
La velocità con cui ora si muove il gesso in quelli che prima erano i
punto cuspidali - dove si fermava per un istante, e dove ora c'è "lo
smusso" - è v, direta nello stesso verso in cui voi vi muovete.
Qui mi fermo, perché c'è qualcosa che non capisco e non mi permette di
proseguire.
Perché se si procede a velocità > di c, capisco che la cicloide "segnata"
nel muro sarà più lunga, ma il perché le cuspide dovrebbero essere
"smussate" non lo capisco.
Post by Luciano Buggio
Se il vosttro amico è ancora fermo rispetto al muro non vedrà nulla
(ricordare che egli può vedere il gesso solo quando è fermo) perchè ora
il gesso va come minimo alla velocità v.
Voi continuate a non vedere nulla, come prima, il gesso nel vostro
riferimento va sempre a c, in moto circolare.
Perchè il vostro amico possa vedere qualcosa, bisogna che cammini nel
vostro stesso verso a velocità v
In questo modo la velocità negli ex punti cuspidali rispetto a lui si
annullerà, perchè egli starà procedendo alla loro stessa velcità v, e
potrà quindi vedere per un istnate il gesso: perlatro anche tutti gli
altri valori delle velocità, diminuiti di v, gli risulterebbero quelli
della traiettoria cicloidale ordinaria.
In una parola, nel suo riferimento, ora, il gesso si muove come prima.
Se egli calcola la velocità del succedersi dell'apparizione del gesso
gli verrà fuori di nuovo c.
La distanza spaziale tra un'apparizione e l'altra sarà, come prima, 2pr.
Supponiamo che egli non sappia che si sta muovendo a velocità v rispetto
al muro: non avrebbe nessun indizio per dire che non è fermo rispetto ad
esso.
Scena terza.
Ora voi camminate a velocità <c.
Disegnerete le cicloidi dette "allungate", che però noi chiameremo
(essendo di fatto ora i salti più corti, perchè dotati di cappio)
"asolate".
Se voi avete decrementato di v la velocità c, ora il gesso tornerà
periodicamente indietro, in particolare negli ex punti cuspidali a
velocità v, con verso quindi ora opposto a quello della scena seconda.
In nessun momento, nemmeno ora, il gesso si ferma sulla parete, e quindi
il vostro amico vedrà muta anche questa terza scena.
Per veder qualcosa, nel suo riferimento la velocità del gesso deve
essere nulla, e perchè questo accada deve mettersi in cammino nel verso
contrario al vostro a velocità v.
Nel suo riferimento così si ricostruirà la traiettoria cicloidale
ordinaria, coi suoi punti cuspidali a velocità nulla, ove egli vedrà
apparire il gesso per un istante.
Calcolerà velocità c e distanza tra i punti osservati come sempre pari a
2pr.
Se non sa che sta muovendosi, quel che vede non glielo può in nessun
modo far evincere.
Se sa che si sta muovendo, però, ora come nella scena precedente, e non
sa altro che quello che vede (i punti apparire - è inteso che non vede
"A qualsiasi velocità io mi muova rispetto a questa strana cosa,
registro sempre la stessa velocità relativa c."
-----------
Post by Luciano Buggio
Post by Dino Bruniera
Quindi, se ho capito bene, la tua spiegazione non prevede l'esistenza di un
sistema privilegiato, etere o apeiron, che sia.
Cosa che d'altronde già sapevo, grazie ad altre discussioni che abbiamo
avuto in passato.
Evidentemente non mi hai capito, nè ora nè allora: la mia teoria prevede
necessariamente un riferimento assoluto, ed è proprio la radiazione di
fondo.
Solo per precisione, ti dico che l'apeiron che io propongo, non corrisponde
alla radiazione di fondo, ma a ciò che la comunità scientifica denomina
"Sistema di Riferimento della Radiazione di Fondo".
In pratica la Radiazione di Fondo "viaggerebbe" nell'apeiron, alla velocità
di 300.000 km/s, ma non sarebbe il sistema di riferimento.
Ma comunque sarebbe il mezzo col quale si può "osservare" l'apeiron.
Post by Luciano Buggio
Quanto scrivo sopra, che tu riporti, vale ovviamente se si è chiusi nel
laboratorio, nella cambusa del vascello, coem intende Galileo, e non si ha
modo di guardare fuori dall'oblò.
Guardare fuori dall'oblò significa qui misurare l'effetto doppler della
radiazione di fondo, osservare il "grande coseno del cielo".
O.K.

Dino Bruniera
Luciano Buggio
2016-02-05 14:08:09 UTC
Permalink
Post by Dino Bruniera
"Luciano Buggio" ha scritto nel messaggio
(cut)
Post by Dino Bruniera
Se avete incrementato la vostra velocità della quantità v ora la
lunghezza di ogni arco sarà 2pr(1+v/c).
Il periodo T , e la frequenza, dipendenti solo dal moto rotatorio del
vostro braccio, non sono mutati.
La velocità con cui ora si muove il gesso in quelli che prima erano i
punto cuspidali - dove si fermava per un istante, e dove ora c'è "lo
smusso" - è v, direta nello stesso verso in cui voi vi muovete.
Qui mi fermo, perché c'è qualcosa che non capisco e non mi permette di
proseguire.
Perché se si procede a velocità > di c, capisco che la cicloide "segnata"
nel muro sarà più lunga, ma il perché le cuspide dovrebbero essere
"smussate" non lo capisco.
Vedi figura 10 qui, il tracciato di mezzo (b).
Lo vedi lo "smusso"?

http://www.lucianobuggio.altervista.org/cicloide/it/?c=2&p=6

Luciano Buggio
Dino Bruniera
2016-02-05 17:03:07 UTC
Permalink
Post by Luciano Buggio
"Luciano Buggio" ha scritto nel messaggio
(cut)
Post by Luciano Buggio
Post by Luciano Buggio
Se avete incrementato la vostra velocità della quantità v ora la
lunghezza di ogni arco sarà 2pr(1+v/c).
Il periodo T , e la frequenza, dipendenti solo dal moto rotatorio del
vostro braccio, non sono mutati.
La velocità con cui ora si muove il gesso in quelli che prima erano i
punto cuspidali - dove si fermava per un istante, e dove ora c'è "lo
smusso" - è v, direta nello stesso verso in cui voi vi muovete.
Qui mi fermo, perché c'è qualcosa che non capisco e non mi permette di
proseguire.
Perché se si procede a velocità > di c, capisco che la cicloide "segnata"
nel muro sarà più lunga, ma il perché le cuspide dovrebbero essere
"smussate" non lo capisco.
Vedi figura 10 qui, il tracciato di mezzo (b).
Lo vedi lo "smusso"?
http://www.lucianobuggio.altervista.org/cicloide/it/?c=2&p=6
Non avevo capito che la velocità con la quale si muoveva il "gesso" rimaneva
sempre c.
Quindi O.K.
Post by Luciano Buggio
Se il vosttro amico è ancora fermo rispetto al muro non vedrà nulla
(ricordare che egli può vedere il gesso solo quando è fermo) perchè ora
il gesso va come minimo alla velocità v.
Voi continuate a non vedere nulla, come prima, il gesso nel vostro
riferimento va sempre a c, in moto circolare.
Perchè il vostro amico possa vedere qualcosa, bisogna che cammini nel
vostro stesso verso a velocità v
In questo modo la velocità negli ex punti cuspidali rispetto a lui si
annullerà, perchè egli starà procedendo alla loro stessa velcità v, e
potrà quindi vedere per un istnate il gesso: perlatro anche tutti gli
altri valori delle velocità, diminuiti di v, gli risulterebbero quelli
della traiettoria cicloidale ordinaria.
In una parola, nel suo riferimento, ora, il gesso si muove come prima.
Se egli calcola la velocità del succedersi dell'apparizione del gesso
gli verrà fuori di nuovo c.
La distanza spaziale tra un'apparizione e l'altra sarà, come prima, 2pr.
Supponiamo che egli non sappia che si sta muovendo a velocità v rispetto
al muro: non avrebbe nessun indizio per dire che non è fermo rispetto ad
esso.
O.K.
Post by Luciano Buggio
Scena terza.
Ora voi camminate a velocità <c.
Disegnerete le cicloidi dette "allungate", che però noi chiameremo
(essendo di fatto ora i salti più corti, perchè dotati di cappio)
"asolate".
Se voi avete decrementato di v la velocità c, ora il gesso tornerà
periodicamente indietro, in particolare negli ex punti cuspidali a
velocità v, con verso quindi ora opposto a quello della scena seconda.
In nessun momento, nemmeno ora, il gesso si ferma sulla parete, e quindi
il vostro amico vedrà muta anche questa terza scena.
Per veder qualcosa, nel suo riferimento la velocità del gesso deve
essere nulla, e perchè questo accada deve mettersi in cammino nel verso
contrario al vostro a velocità v.
Nel suo riferimento così si ricostruirà la traiettoria cicloidale
ordinaria, coi suoi punti cuspidali a velocità nulla, ove egli vedrà
apparire il gesso per un istante.
Calcolerà velocità c e distanza tra i punti osservati come sempre pari a
2pr.
Se non sa che sta muovendosi, quel che vede non glielo può in nessun
modo far evincere.
O.K.
Post by Luciano Buggio
Se sa che si sta muovendo, però, ora come nella scena precedente, e non
sa altro che quello che vede (i punti apparire - è inteso che non vede
"A qualsiasi velocità io mi muova rispetto a questa strana cosa,
registro sempre la stessa velocità relativa c."
Però, se ho capito bene, bisogna che il fotone si muova ad una velocità
diversa da c, rispetto al sistema di riferimento assoluto, e che sia tale
che la velocità di scorrimento dello smusso o ritorno indietro, corrisponda
a quella con la quale si muove l'osservatore.
Quindi si tratterebbe di una combinazione.
Ma se ho capito male, spiegami perché l'osservatore risponde che lui
registra sempre la velocità c, a qualunque velocità lui si muova e non solo
a quella della combinazione.
Post by Luciano Buggio
Quindi, se ho capito bene, la tua spiegazione non prevede l'esistenza di un
sistema privilegiato, etere o apeiron, che sia.
Cosa che d'altronde già sapevo, grazie ad altre discussioni che abbiamo
avuto in passato.
Evidentemente non mi hai capito, nè ora nè allora: la mia teoria prevede
necessariamente un riferimento assoluto, ed è proprio la radiazione di
fondo.
Solo per precisione, ti dico che l'apeiron che io propongo, non corrisponde
alla radiazione di fondo, ma a ciò che la comunità scientifica denomina
"Sistema di Riferimento della Radiazione di Fondo".
In pratica la Radiazione di Fondo "viaggerebbe" nell'apeiron, alla velocità
di 300.000 km/s, ma non sarebbe il sistema di riferimento.
Ma comunque sarebbe il mezzo col quale si può "osservare" l'apeiron.
Post by Luciano Buggio
Quanto scrivo sopra, che tu riporti, vale ovviamente se si è chiusi nel
laboratorio, nella cambusa del vascello, coem intende Galileo, e non si ha
modo di guardare fuori dall'oblò.
Guardare fuori dall'oblò significa qui misurare l'effetto doppler della
radiazione di fondo, osservare il "grande coseno del cielo".
O.K.

Dino Bruniera
Dino Bruniera
2016-02-05 16:53:42 UTC
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Post by Luciano Buggio
Post by Dino Bruniera
Ho data una scorsa alla pagina che mi hai indicato.
Ho visto che è piena di formule e formulette, che a me non piaciono molto, e
anche che fa riferimento a pagine precedenti.
Per cui ho dedotto che ci vorrebbe non poco tempo per assimilare la tua
spiegazione alternativa.
In parole cHJE tutti posSno comprendere eccoti qui il concetto
REALTIVITA' PER TUTTI
Salve.
Armatevi di gesso e cercate una parete lunga e bianca.
Mettetevi a fianco di essa (rivolgetele la spalla destra, se non siete
mancini) ad una distanza, che sarà sempre costante, tale che il vostro
braccio, che farete ruotare, si comporti come un compasso mentre il
gesso che tenete in mano disegna un cerchio.
La vostra mano descrive una circonferenza muovendosi a velocità in
modulo costante.
Chiamiamo questa velocità c.
Scena prima.
Ora camminate a fianco della parete a velocità c, sempre col vostro
braccio che ruota come prima.
Il gesso disegnerà degli archi di cicloide ordinaria, come un punto che
si muove a velocità costante su di una circonferenza il cui centro
trasla linearmente alla stessa velocità del punto.
La velocità a cui si muove il gesso sulla parete è ciclicamente
variabile: va da zero (nei punti cuspidali), a 2c (alla sommità di ogni
arco).
Anche la direzione di tale vettore velocità è variabile ciclicamente, ma
avrà sempre una componente, anch'essa quindi variabile, nella direzione
del vostro moto: la media del modulo di queste componenti, calcolata in
un numero intero o semiintero di cicli, sarà c, cioè la velocità con cui
voi camminate.
Quanto detto vale nel riferimento del muro, che chiameremo "assoluto".
Nel vostro riferimento, che si muove sempre di moto rettilineo a
velocità costante c rispetto a quello assoluto, il gesso va sempre a
velocità costante c, in moto circolare.
Nel riferimento assoluto esso si ferma per un istante ad ogni ciclo,
assumendo velocità zero, in punti collocati nella direzione retta e
distanti tra loro 2pr (p=pigreco, r=raggio del cerchio), ad ogni periodo
T equivalente a 2pr/c.
Un vostro amico è con voi, e sta fermo (rispetto al muro) a guardare.
La velocità con cui voi state operando sia tale (c) che vedrà il vostro
gesso solo quando si ferma per un istante. Non stiamo parlando del
tracciato: a questo punto ci verrebbe meglio ipotizzare che voi non
state lasciando alcuna traccia su di una parete, ma che semplicemente
muovete nel vuoto il vostro ora inutile gesso, la vostra mano.
Quindi l'osservatore fermo vede periodicamente il vostro gesso per un
istante.
Diciamo che "interagisce" con esso solo in quell'istante.
In tal senso voi, che procedete a velocità c, non "interagite" mai col
gesso, non lo vedete mai: rispetto a voi esso va sempre a velocità c,
mentre nel vostro riferimento descrive i cerchi sovrapposti.
Il vostro amico può misurale la velocità a cui vede succedersi nel tempo
l'apparizione istantanea del gesso, e gli verrà fuori c
Scena seconda.
Ora camminate a velocità >c.
Se ho capito bene, la cicloide sarebbe la traiettoria del fotone e il muro
sarebbe il sistema di riferimento assoluto.
Se è così, ora proponi una traiettoria del fotone che comporta il
superamento della velocità della luce, che non è possibile.
Comunque vado avanti a leggere.
Post by Luciano Buggio
Il gesso descriverà quelle che nella terminologia corrente sono note
come "cicloidi accorciate", quelle descritte da un punto in moto a
velocità costante su una circonferenza il cui centro trasli linearmente
a velocità costante maggiore di quella periferica del moto circolare del
punto. Noi però dovremo cambiare questo nome, le chiameremo "stirate",
perchè sono "più lunghe" di prima: la distanza spaziale tra l'inizio e
la fine di ogni ciclo è aumentata, non ci sono più le cuspidi, gli
spigoli sono ora "smussati".
Se avete incrementato la vostra velocità della quantità v ora la
lunghezza di ogni arco sarà 2pr(1+v/c).
Il periodo T , e la frequenza, dipendenti solo dal moto rotatorio del
vostro braccio, non sono mutati.
La velocità con cui ora si muove il gesso in quelli che prima erano i
punto cuspidali - dove si fermava per un istante, e dove ora c'è "lo
smusso" - è v, direta nello stesso verso in cui voi vi muovete.
Qui mi fermo, perché c'è qualcosa che non capisco e non mi permette di
proseguire.
Perché se si procede a velocità > di c, capisco che la cicloide "segnata"
nel muro sarà più lunga, ma il perché le cuspide dovrebbero essere
"smussate" non lo capisco.

Ho letto il tuo post.
Non avevo capito che la velocità con la quale si muoveva il "gesso" rimaneva
sempre c.
Quindi O.K.
Post by Luciano Buggio
Se il vosttro amico è ancora fermo rispetto al muro non vedrà nulla
(ricordare che egli può vedere il gesso solo quando è fermo) perchè ora
il gesso va come minimo alla velocità v.
Voi continuate a non vedere nulla, come prima, il gesso nel vostro
riferimento va sempre a c, in moto circolare.
Perchè il vostro amico possa vedere qualcosa, bisogna che cammini nel
vostro stesso verso a velocità v
In questo modo la velocità negli ex punti cuspidali rispetto a lui si
annullerà, perchè egli starà procedendo alla loro stessa velcità v, e
potrà quindi vedere per un istnate il gesso: perlatro anche tutti gli
altri valori delle velocità, diminuiti di v, gli risulterebbero quelli
della traiettoria cicloidale ordinaria.
In una parola, nel suo riferimento, ora, il gesso si muove come prima.
Se egli calcola la velocità del succedersi dell'apparizione del gesso
gli verrà fuori di nuovo c.
La distanza spaziale tra un'apparizione e l'altra sarà, come prima, 2pr.
Supponiamo che egli non sappia che si sta muovendo a velocità v rispetto
al muro: non avrebbe nessun indizio per dire che non è fermo rispetto ad
esso.
O.K.
Post by Luciano Buggio
Scena terza.
Ora voi camminate a velocità <c.
Disegnerete le cicloidi dette "allungate", che però noi chiameremo
(essendo di fatto ora i salti più corti, perchè dotati di cappio)
"asolate".
Se voi avete decrementato di v la velocità c, ora il gesso tornerà
periodicamente indietro, in particolare negli ex punti cuspidali a
velocità v, con verso quindi ora opposto a quello della scena seconda.
In nessun momento, nemmeno ora, il gesso si ferma sulla parete, e quindi
il vostro amico vedrà muta anche questa terza scena.
Per veder qualcosa, nel suo riferimento la velocità del gesso deve
essere nulla, e perchè questo accada deve mettersi in cammino nel verso
contrario al vostro a velocità v.
Nel suo riferimento così si ricostruirà la traiettoria cicloidale
ordinaria, coi suoi punti cuspidali a velocità nulla, ove egli vedrà
apparire il gesso per un istante.
Calcolerà velocità c e distanza tra i punti osservati come sempre pari a
2pr.
Se non sa che sta muovendosi, quel che vede non glielo può in nessun
modo far evincere.
O.K.
Post by Luciano Buggio
Se sa che si sta muovendo, però, ora come nella scena precedente, e non
sa altro che quello che vede (i punti apparire - è inteso che non vede
"A qualsiasi velocità io mi muova rispetto a questa strana cosa,
registro sempre la stessa velocità relativa c."
Però, se ho capito bene, bisogna che il fotone si muova ad una velocità
diversa da C, rispetto al sistema di riferimento assoluto, e che sia tale
che la velocità di scorrimento dello smusso o ritorno indietro, corrisponda
a quella con la quale si muove l'osservatore.
Quindi si tratterebbe di una combinazione.
Ma se ho capito male, spiegami perché l'osservatore risponde che lui
registra sempre la velocità c, a qualunque velocità lui si muova.
Post by Luciano Buggio
Post by Dino Bruniera
Quindi, se ho capito bene, la tua spiegazione non prevede l'esistenza di un
sistema privilegiato, etere o apeiron, che sia.
Cosa che d'altronde già sapevo, grazie ad altre discussioni che abbiamo
avuto in passato.
Evidentemente non mi hai capito, nè ora nè allora: la mia teoria prevede
necessariamente un riferimento assoluto, ed è proprio la radiazione di
fondo.
Solo per precisione, ti dico che l'apeiron che io propongo, non corrisponde
alla radiazione di fondo, ma a ciò che la comunità scientifica denomina
"Sistema di Riferimento della Radiazione di Fondo".
In pratica la Radiazione di Fondo "viaggerebbe" nell'apeiron, alla velocità
di 300.000 km/s, ma non sarebbe il sistema di riferimento.
Ma comunque sarebbe il mezzo col quale si può "osservare" l'apeiron.
Post by Luciano Buggio
Quanto scrivo sopra, che tu riporti, vale ovviamente se si è chiusi nel
laboratorio, nella cambusa del vascello, coem intende Galileo, e non si ha
modo di guardare fuori dall'oblò.
Guardare fuori dall'oblò significa qui misurare l'effetto doppler della
radiazione di fondo, osservare il "grande coseno del cielo".
O.K.

Dino Bruniera
Luciano Buggio
2016-02-06 00:09:54 UTC
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Post by Dino Bruniera
"Luciano Buggio" ha scritto nel messaggio
(cut)
Post by Dino Bruniera
Se sa che si sta muovendo, però, ora come nella scena precedente, e non
sa altro che quello che vede (i punti apparire - è inteso che non vede
"A qualsiasi velocità io mi muova rispetto a questa strana cosa,
registro sempre la stessa velocità relativa c."
Però, se ho capito bene, bisogna che il fotone si muova ad una velocità
diversa da C, rispetto al sistema di riferimento assoluto, e che sia tale
che la velocità di scorrimento dello smusso o ritorno indietro, corrisponda
a quella con la quale si muove l'osservatore.
Quindi si tratterebbe di una combinazione.
Ma se ho capito male, spiegami perché l'osservatore risponde che lui
registra sempre la velocità c, a qualunque velocità lui si muova.
E' chiaro che sulla parete vengono tracciate contemporaneamente un'infinità (si fa per dire) di cicloidi non ordinarie, con velocità media utile verso destra (che è quella della traslazione della circonferenza su cui il gesso si muove sempre a velocità c) compresa in un intervallo intorno a c, "pressochè nel continuo".

Prendiamo una traiettoria cicloidale corrispondente ad una data velocità c+v1 (allungata) compresa in quell'intervallo.
Il punto (il gesso) sarà visto (periodicamente, ogni 2pr)**solo** se l'osservatore è in moto verso destra a velocità v1, perchè così alla fine di ogni ciclo egli sarà fermo (che è la condizione postulata per l"avvertibilità" del punto) rispetto al gesso.
Se egli si muove ad una velocità diversa da v1 (o è fermo), per esempio v2, non vedrà il punto di quella traiettoria, ma solo quello di un'altra traiettoria (che nella nostra ipotesi dell"infinità" ci sarà di certo), quella che corrisponde alla circonferenza che trasla a velocità c+v2.
Questo per le cicloidi allungate: per quelle accorciate, col cappio, l'osservatore anzichè muoversi verso destra deve muoversi verso sinistra, verso la "sorgente".

Comunque si muova, quindi, a qualsiasi velocità nell'intervallo della variazione di v, vedrà sempre periodicamente i punti succedersi alla stessa distanza e con lo stesso periodo, perchè nel suo sistema di riferimento in moto ci sarà sempre, tra tutte le altre (che per lui è come se non esistessero)una cicloide non ordinaria che diventa ordinaria, con cuspidi, uguale a quella che "vede" quando è fermo, rispetto alla parete-riferimento assoluto.

Ciao.
Luciano Buggio
Dino Bruniera
2016-02-06 08:53:40 UTC
Permalink
Post by Luciano Buggio
Post by Dino Bruniera
Però, se ho capito bene, bisogna che il fotone si muova ad una velocità
diversa da C, rispetto al sistema di riferimento assoluto, e che sia tale
che la velocità di scorrimento dello smusso o ritorno indietro, corrisponda
a quella con la quale si muove l'osservatore.
Quindi si tratterebbe di una combinazione.
Ma se ho capito male, spiegami perché l'osservatore risponde che lui
registra sempre la velocità c, a qualunque velocità lui si muova.
E' chiaro che sulla parete vengono tracciate contemporaneamente un'infinità
(si fa per dire) di cicloidi non ordinarie, con velocità media utile verso
destra (che è quella della traslazione della circonferenza su cui il gesso
si muove sempre a velocità c) compresa in un intervallo intorno a c,
"pressochè nel continuo".
Prendiamo una traiettoria cicloidale corrispondente ad una data velocità
c+v1 (allungata) compresa in quell'intervallo.
Il punto (il gesso) sarà visto (periodicamente, ogni 2pr)**solo** se
l'osservatore è in moto verso destra a velocità v1, perchè così alla fine
di
ogni ciclo egli sarà fermo (che è la condizione postulata per
l"avvertibilità" del punto) rispetto al gesso.
Se egli si muove ad una velocità diversa da v1 (o è fermo), per esempio v2,
non vedrà il punto di quella traiettoria, ma solo quello di un'altra
traiettoria (che nella nostra ipotesi dell"infinità" ci sarà di certo),
quella che corrisponde alla circonferenza che trasla a velocità c+v2.
Questo per le cicloidi allungate: per quelle accorciate, col cappio,
l'osservatore anzichè muoversi verso destra deve muoversi verso sinistra,
verso la "sorgente".
Comunque si muova, quindi, a qualsiasi velocità nell'intervallo della
variazione di v, vedrà sempre periodicamente i punti succedersi alla stessa
distanza e con lo stesso periodo, perchè nel suo sistema di riferimento in
moto ci sarà sempre, tra tutte le altre (che per lui è come se non
esistessero)una cicloide non ordinaria che diventa ordinaria, con cuspidi,
uguale a quella che "vede" quando è fermo, rispetto alla parete-riferimento
assoluto.
Provo a sintetizzare per vedere se ho capito bene.

Tu ipotizzi che ci sia un'infinità di fotoni che, rispetto al riferimento
assoluto, si muovono a velocità diverse, ma che "girano" alla stessa
velocità, in modo tale che ogni osservatore, a qualunque velocità si muova
rispetto al riferimento assoluto, tra tutti quei fotoni, riesca a vedere
quelli che "disegnano" una cicloide adeguata a lui.

Dimmi se va bene oppure dove sbaglio.

Dino Bruniera
Luciano Buggio
2016-02-07 09:07:18 UTC
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Post by Dino Bruniera
Post by Luciano Buggio
Post by Dino Bruniera
Però, se ho capito bene, bisogna che il fotone si muova ad una velocità
diversa da C, rispetto al sistema di riferimento assoluto, e che sia tale
che la velocità di scorrimento dello smusso o ritorno indietro, corrisponda
a quella con la quale si muove l'osservatore.
Quindi si tratterebbe di una combinazione.
Ma se ho capito male, spiegami perché l'osservatore risponde che lui
registra sempre la velocità c, a qualunque velocità lui si muova.
E' chiaro che sulla parete vengono tracciate contemporaneamente un'infinità
(si fa per dire) di cicloidi non ordinarie, con velocità media utile verso
destra (che è quella della traslazione della circonferenza su cui il gesso
si muove sempre a velocità c) compresa in un intervallo intorno a c,
"pressochè nel continuo".
Prendiamo una traiettoria cicloidale corrispondente ad una data velocità
c+v1 (allungata) compresa in quell'intervallo.
Il punto (il gesso) sarà visto (periodicamente, ogni 2pr)**solo** se
l'osservatore è in moto verso destra a velocità v1, perchè così alla fine
di
ogni ciclo egli sarà fermo (che è la condizione postulata per
l"avvertibilità" del punto) rispetto al gesso.
Se egli si muove ad una velocità diversa da v1 (o è fermo), per esempio v2,
non vedrà il punto di quella traiettoria, ma solo quello di un'altra
traiettoria (che nella nostra ipotesi dell"infinità" ci sarà di certo),
quella che corrisponde alla circonferenza che trasla a velocità c+v2.
Questo per le cicloidi allungate: per quelle accorciate, col cappio,
l'osservatore anzichè muoversi verso destra deve muoversi verso sinistra,
verso la "sorgente".
Comunque si muova, quindi, a qualsiasi velocità nell'intervallo della
variazione di v, vedrà sempre periodicamente i punti succedersi alla stessa
distanza e con lo stesso periodo, perchè nel suo sistema di riferimento in
moto ci sarà sempre, tra tutte le altre (che per lui è come se non
esistessero)una cicloide non ordinaria che diventa ordinaria, con cuspidi,
uguale a quella che "vede" quando è fermo, rispetto alla parete-riferimento
assoluto.
Provo a sintetizzare per vedere se ho capito bene.
Tu ipotizzi che ci sia un'infinità..
..."infinità", non nel senso, come ho già preciato, che siano infiniti: una quantità sterminata ed inimmagimabile, ma finita,, che configura "praticamente" il continuo delle velocità.
Post by Dino Bruniera
.. di fotoni..
Premetto che da tempo non parlo più di "fotoni" (dovrò sostituire il termine nel mio sito) perchè non si tratta dei fotoni di Einstein e delle teorie vigenti, ma di particelle ben più piccole, i costituenti ultimi (C.U.) di radiazione e "materia".
Chiamiamoli quindi C.U.
Post by Dino Bruniera
....che, rispetto al riferimento
assoluto, si muovono a velocità diverse, ma che "girano" alla stessa velocità... .
Si muovono con tutte le traiettorie cicloidali (ordinaria e non) perchè spinti da una forza rotante, e, all'origine, nel memento in cui sono stati emessi dalla sorgente, con una velocità iniziale qualunque (entro quell'intervallo che dicevo, ampio quanto vuoi). Per intanto qui supponiamo che la forza e la sua velocità angolare di rotazione siano uguali per tutti: in seguito, per spiegare le diverse frequenze della radiazione, vedremo come la forza vari, e con essa, proporzionalmente, la velocità di rotazione, rimanendo c sempre uguale.
Post by Dino Bruniera
... in modo tale che ogni osservatore, a qualunque velocità si muova
rispetto al riferimento assoluto, tra tutti quei fotoni, riesca a vedere
quelli che "disegnano" una cicloide adeguata a lui.
"Adeguati a lui" sono quelli che per un istante nel corso della loro traiettoria cicloidale hanno una velocità uguale, in direzione verso e modulo, alla sua: in queste condizioni nel suo sistema di riferimento in moto quelle cicloidi diventano ordinarie, con cuspidi.
Naturalmente di queste egli non vede tutta la traiettoria, ma solo i punti cuspidali, come non vede nessuna delle altre traiettorie, che nel suo riferimento non sono ordinarie ed hanno *sempre* velocità diverse da zero, in tutti i loro punti, e quindi per lui non esistono, perchè non può interagire col C.U. se non quando esso è "fermo" rispetto a lui (il nostro postulato: le virgolette perchè si tratta, ovviamente, di un'interazione della durata di un infinitesimo intervallo intorno al punto fermo; in tempo nullo non può succedere nulla).

E' importante, per proseguire, che ti sia perfettamente chiaro quanto esposto fin qui, e quindi gradirei, come hai fatto finora, che tu mi chiedessi, se è il caso, chiarimenti.

Ciao e grazie per l'interessamento e la pazienza.

Luciano Buggio
Luciano Buggio
2016-02-07 09:14:27 UTC
Permalink
Il giorno domenica 7 febbraio 2016 10:07:18 UTC+1, Luciano Buggio ha scritto:

(cut)
Post by Luciano Buggio
Si muovono con tutte le traiettorie cicloidali (ordinaria e non) perchè spinti da una forza rotante, e, all'origine, nel memento in cui sono stati emessi dalla sorgente, con una velocità iniziale qualunque (entro quell'intervallo che dicevo, ampio quanto vuoi).
Ops!
Togli la parte tra parentesi: non è l'intevallo che dicevo altrove, chiarirò meglio in un secondo momento, per non appesantirti, a meno che non mi chieda di farlo subito.,

L.B.
Dino Bruniera
2016-02-07 10:14:01 UTC
Permalink
Post by Luciano Buggio
Post by Dino Bruniera
Provo a sintetizzare per vedere se ho capito bene.
.. di fotoni..
Premetto che da tempo non parlo più di "fotoni" (dovrò sostituire il
termine
nel mio sito) perchè non si tratta dei fotoni di Einstein e delle teorie
vigenti, ma di particelle ben più piccole, i costituenti ultimi (C.U.) di
radiazione e "materia".
Chiamiamoli quindi C.U.
Post by Dino Bruniera
....che, rispetto al riferimento
assoluto, si muovono a velocità diverse, ma che "girano" alla stessa velocità... .
Si muovono con tutte le traiettorie cicloidali (ordinaria e non) perchè
spinti da una forza rotante, e, all'origine, nel memento in cui sono stati
emessi dalla sorgente, con una velocità iniziale qualunque (entro
quell'intervallo che dicevo, ampio quanto vuoi). Per intanto qui supponiamo
che la forza e la sua velocità angolare di rotazione siano uguali per
in seguito, per spiegare le diverse frequenze della radiazione, vedremo
come
la forza vari, e con essa, proporzionalmente, la velocità di rotazione,
rimanendo c sempre uguale.
Post by Dino Bruniera
... in modo tale che ogni osservatore, a qualunque velocità si muova
rispetto al riferimento assoluto, tra tutti quei fotoni, riesca a vedere
quelli che "disegnano" una cicloide adeguata a lui.
"Adeguati a lui" sono quelli che per un istante nel corso della loro
traiettoria cicloidale hanno una velocità uguale, in direzione verso e
modulo, alla sua: in queste condizioni nel suo sistema di riferimento in
moto quelle cicloidi diventano ordinarie, con cuspidi.
Naturalmente di queste egli non vede tutta la traiettoria, ma solo i punti
cuspidali, come non vede nessuna delle altre traiettorie, che nel suo
riferimento non sono ordinarie ed hanno *sempre* velocità diverse da zero,
in tutti i loro punti, e quindi per lui non esistono, perchè non può
interagire col C.U. se non quando esso è "fermo" rispetto a lui (il nostro
postulato: le virgolette perchè si tratta, ovviamente, di un'interazione
della durata di un infinitesimo intervallo intorno al punto fermo; in tempo
nullo non può succedere nulla).
E' importante, per proseguire, che ti sia perfettamente chiaro quanto
esposto fin qui, e quindi gradirei, come hai fatto finora, che tu mi
chiedessi, se è il caso, chiarimenti.
Perfettamente chiaro, non proprio.
Comunque a me, della tua teoria, interessa soprattutto quella parte che
potrebbe essere compatibile con la mia ipotesi.
Quindi mi interesserebbe il tema dei Costituenti Ultimi e dei fotoni.
Per cui ti chiedo soltanto una cosa, almeno per ora.

Tu hai detto che non parli più di fotoni.
E' perché per te non esistono proprio?
Li hai sostituiti con i C.U.?
Eventualmente, che relazione c'è tra i C.U. e i fotoni (naturalmente se per
te esistono)?

Ciao.

Dino Bruniera
Luciano Buggio
2016-02-07 11:35:18 UTC
Permalink
Post by Dino Bruniera
"Luciano Buggio" ha scritto nel messaggio
(cut)
Post by Dino Bruniera
E' importante, per proseguire, che ti sia perfettamente chiaro quanto
esposto fin qui, e quindi gradirei, come hai fatto finora, che tu mi
chiedessi, se è il caso, chiarimenti.
Perfettamente chiaro, non proprio.
Comunque a me, della tua teoria, interessa soprattutto quella parte che
potrebbe essere compatibile con la mia ipotesi.
Mi pareva troppo bello, per essere vero, che ti interessasse la mia teoria in sè.
In effetti ognuno guarda solo alle proprie idee, e se ne innamora, come se si trattasse della fidanzata.
Mi hai fortemente deluso, anche tu.
Post by Dino Bruniera
Quindi mi interesserebbe il tema dei Costituenti Ultimi e dei fotoni.
Per cui ti chiedo soltanto una cosa, almeno per ora.
Tu hai detto che non parli più di fotoni.
E' perché per te non esistono proprio?
Sui fotoni di Einsten io la penso esattamente come Erwin Schroedinger.

Senti cosa pensava, il grande padre fondatore Erwin Schroedinger,
del'effetto fotoelettrico per il qual Einstien ebbe il Nobel nel 1922.
Traggo da una lettera a Bruno Bertotti del 27.12.1957, resa pubblica
dallo stesso Bertotti in "Erwin Schroedinger scienziato e filosofo" a
cura di Bertotti e Curi - Il Poligrafo, Padova 1994:
-------
....ad Einsten fu assegnato lo stesso premio (...) per una storia
piuttosto insignificante (circa certi effetti fotoelettrici), basata,
oserei dire, sull'unico errore che egli ha fatto nella sua vita, cioè
che l'energia della radiazione elettromagnetica è accumulata in quanti
di energia, oggi chiamati "fotoni".
--------
Post by Dino Bruniera
Li hai sostituiti con i C.U.?
Eventualmente, che relazione c'è tra i C.U. e i fotoni (naturalmente se per
te esistono)?

Se te lo dico sono certo che tu, dopo un po', dirai che non te ne frega nulla perchè non è compatibile con la tua teoria (e questo te lo posso anticipare qui, prima di cominciare)

Quindi, probabilmente, se sei coerente, dovrai dirmi ora addio.

Complimenti.

Luciano Buggio
www.lucianobuggio.altervista.org
Dino Bruniera
2016-02-07 14:05:13 UTC
Permalink
Post by Luciano Buggio
"Luciano Buggio" ha scritto nel messaggio
Perfettamente chiaro, non proprio.
Comunque a me, della tua teoria, interessa soprattutto quella parte che
potrebbe essere compatibile con la mia ipotesi.
Mi pareva troppo bello, per essere vero, che ti interessasse la mia teoria in sè.
In effetti ognuno guarda solo alle proprie idee, e se ne innamora, come se
si trattasse della fidanzata.
Mi hai fortemente deluso, anche tu.
A me interessa soprattutto verificare che la mia ipotesi stia o no, in
piedi.
Perché se sta in piedi, continuerò a dedicare abbastanza tempo alla fisica,
altrimenti sicuramente di meno.
Post by Luciano Buggio
Quindi mi interesserebbe il tema dei Costituenti Ultimi e dei fotoni.
Per cui ti chiedo soltanto una cosa, almeno per ora.
Tu hai detto che non parli più di fotoni.
E' perché per te non esistono proprio?
Sui fotoni di Einsten io la penso esattamente come Erwin Schroedinger.
...
...
Post by Luciano Buggio
Li hai sostituiti con i C.U.?
Eventualmente, che relazione c'è tra i C.U. e i fotoni (naturalmente se per
te esistono)?
Se te lo dico sono certo che tu, dopo un po', dirai che non te ne frega
nulla perchè non è compatibile con la tua teoria (e questo te lo posso
anticipare qui, prima di cominciare)
Quindi, probabilmente, se sei coerente, dovrai dirmi ora addio.
Io non ti dico addio, ma se è come dici, e cioè che i tuoi C.U. non sono
compatibili con la mia ipotesi, non ti dico che non me ne frega nulla,
perché non è il mio modo di esprimermi, ma che mi interessa poco, si.

Ciao.

Dino Bruniera
Luciano Buggio
2016-02-07 17:58:16 UTC
Permalink
Post by Dino Bruniera
"Luciano Buggio" ha scritto nel messaggio
(cut)
Post by Dino Bruniera
Quindi, probabilmente, se sei coerente, dovrai dirmi ora addio.
Io non ti dico addio, ma se è come dici, e cioè che i tuoi C.U. non sono
compatibili con la mia ipotesi, non ti dico che non me ne frega nulla,
perché non è il mio modo di esprimermi, ma che mi interessa poco, si.
"Non me ne frega nulla" è un modo colorito di dire "non mi interessa nulla".
Tu dici che "ti interessa poco": questo è anche un altro modo colorito (ma con colori tenui, un'espressione riduttiva, come quando si dice "non è il massimo" per dire che è il minimo, o addirittura il nulla, o peggio, il negativo) per dire ceh non ti interessa nulla.

E dal tuo fissato punto di vista hai ragione, ripeto, se tu sei innamorato cella contrazione reale di Lorentz, se ti sei fidanzato con costei.
Solo che qui non si parla di ragazze, ma di fisica, e mi pare che tu non sappia cosa sia fa fisica, la tratti ignorando la sillaba centrale.

Io giorni fa ti ho scritto che non è necessario ipotizzare la contrazione di Lorentz per spiegare M&M, e ti ho proposto una spiegazione alternativa.
Tu mi hai riposto:
"Sentiamo".
Io ho cominciato a spiegarti e dopo un po ti sei stufato e mi hai detto che non ti interessa, perchè tu ascolti solo discorsi compatibili con La contrazione di Lorentz: ed allora perchè mi hai scritto "sentiamo", invece di ignorarmi?
Te l'avevo detto in partenza ("ipotesi alternativa" alla tua) che la mia spiegazione non sarebbe stata compatibile con la contrazione di Lorentz.

Parlare con te è come cercare di convincere un islamista, o un cattolico fervente, alla ragione.

Di nuovo complimenti.

Luciano Buggio
www.lucianobuggio.altervista.org
Dino Bruniera
2016-02-07 19:11:41 UTC
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Post by Luciano Buggio
Io giorni fa ti ho scritto che non è necessario ipotizzare la contrazione
di Lorentz per spiegare M&M, e ti ho proposto una spiegazione alternativa.
"Sentiamo".
Io ho cominciato a spiegarti e dopo un po ti sei stufato e mi hai detto che
non ti interessa, perchè tu ascolti solo discorsi compatibili con La
contrazione di Lorentz: ed allora perchè mi hai scritto >"sentiamo", invece
di ignorarmi?
Te l'avevo detto in partenza ("ipotesi alternativa" alla tua) che la mia
spiegazione non sarebbe stata compatibile con la contrazione di Lorentz.
In verità ero un po' curioso di capire le tue ormai famose "cicloidi", ma
quando ho capito che ci sarebbe voluto molto tempo per comprenderle bene, mi
sono un po' tirato indietro, perché ora di tempo non ne ho molto.
Comunque qualcosa ho capito e, come ti ho già promesso tempo fa, se e quando
mi sarò reso conto che la mia ipotesi non va bene, dedicherò del tempo a
"studiare" quanto hai scritto nel tuo sito web.
Post by Luciano Buggio
Parlare con te è come cercare di convincere un islamista, o un cattolico
fervente, alla ragione.
Credo che ti sbagli.
Per esempio ho già ridotto la mia fede in Selleri, dopo aver letto buona
parte del suo ultimo libro.
Ora credo nella teoria di Lorentz (che comunque è simile a quella di
Selleri), solo che ho sostituito il suo "etere", che non è stato mai
rilevato, con l'"apeiron" di Anassimandro, ma anche di Born e Heisenberg,
che a mio parere corrisponde al Sistema di Riferimento della Radiazione di
Fondo e che è ben rilevabile attraverso anisotropia di dipolo della
radiazione di fondo.
E credo che questo "apeiron" meriti, almeno, di dedicarci tutto il tempo che
posso dedicare alla fisica (perchè ho anche molte altre cose da fare).
Post by Luciano Buggio
Di nuovo complimenti.
Sempre polemico?

Dino Bruniera
Luciano Buggio
2016-02-07 19:46:25 UTC
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Il giorno domenica 7 febbraio 2016 20:11:58 UTC+1, Dino Bruniera ha scritto:

(cut)
Post by Dino Bruniera
Ora credo nella teoria di Lorentz (che comunque è simile a quella di
Selleri), solo che ho sostituito il suo "etere", che non è stato mai
rilevato, con l'"apeiron" di Anassimandro,
...che invece è stato rilevato?
Quando, e da chi?

Inoltre: Anassimandro diceva che il suo "apeiron" è fatto di particelle?
Quando e dove?

Luciano Buggio
www.lucianobuggio.altervista.org
Dino Bruniera
2016-02-07 20:06:29 UTC
Permalink
(cut)
Post by Luciano Buggio
Post by Dino Bruniera
Ora credo nella teoria di Lorentz (che comunque è simile a quella di
Selleri), solo che ho sostituito il suo "etere", che non è stato mai
rilevato, con l'"apeiron" di Anassimandro,
...che invece è stato rilevato?
Quando, e da chi?
Ormai l'ho scritto un sacco di volte, ma lo ripeto.
In base alla mia ipotesi, l'"apeiron" corrisponde al sistema di riferimento
della radiazione di fondo, che è rilevabile attraverso l'anisotropia di
dipolo della radiazione di fondo.
Post by Luciano Buggio
Inoltre: Anassimandro diceva che il suo "apeiron" è fatto di particelle?
Quando e dove?
In base alla mia ipotesi, corrispondono alle particelle di "apeiron".


Dino Bruniera
Luciano Buggio
2016-02-07 22:12:08 UTC
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Post by Dino Bruniera
(cut)
Post by Luciano Buggio
Post by Dino Bruniera
Ora credo nella teoria di Lorentz (che comunque è simile a quella di
Selleri), solo che ho sostituito il suo "etere", che non è stato mai
rilevato, con l'"apeiron" di Anassimandro,
...che invece è stato rilevato?
Quando, e da chi?
Ormai l'ho scritto un sacco di volte, ma lo ripeto.
In base alla mia ipotesi, l'"apeiron" corrisponde al sistema di riferimento
della radiazione di fondo, che è rilevabile attraverso l'anisotropia di
dipolo della radiazione di fondo.
E' stata osservata la radiazione di fondo, ed è stato dato per questo pure il Nobel, certo.
Quindi - tu qui mi dici - il tuo Aperiron *è* la radiazione di fondo a 2,7 K?
Le tue particelle di Aperion sono i fotoni delle microonde?

Avevo capito un'altra cosa.
Post by Dino Bruniera
Post by Luciano Buggio
Inoltre: Anassimandro diceva che il suo "apeiron" è fatto di particelle?
Quando e dove?
In base alla mia ipotesi, corrispondono alle particelle di "apeiron".
Qui non capisco proprio.
Anassimandro, migliaia di anni fa, sapeva che tu avresti riscritto la fisica con le particelle di Aperion?
Vuoi dire che egli, che aveva sempre ritenuto continuo il suo Apeiron, poi, a seguito di una seduta spiritica, dopo aver dato un'occhiata al futuro, ha cambiato idea?

Robe da matti.

Luciano Buggio
Dino Bruniera
2016-02-08 09:30:10 UTC
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Post by Luciano Buggio
"Luciano Buggio" ha scritto nel messaggio
Ormai l'ho scritto un sacco di volte, ma lo ripeto.
In base alla mia ipotesi, l'"apeiron" corrisponde al sistema di riferimento
della radiazione di fondo, che è rilevabile attraverso l'anisotropia di
dipolo della radiazione di fondo.
E' stata osservata la radiazione di fondo, ed è stato dato per questo pure il Nobel, certo.
Quindi - tu qui mi dici - il tuo Aperiron *è* la radiazione di fondo a 2,7 K?
No.
Leggi bene quello che ho scritto, che copio qua sotto.
L'"apeiron" corrisponde al sistema di riferimento
della radiazione di fondo, che è rilevabile attraverso l'anisotropia di
dipolo della radiazione di fondo.
Quindi non è la radiazione di fondo, ma il suo sistema di riferimento che,
quindi, è anche il sistema di riferimento privilegiato.
Post by Luciano Buggio
Le tue particelle di Aperion sono i fotoni delle microonde?
No.
Le mie particelle di Aperion, sono costituite dall'apeiron diviso in
particelle.
I fotoni si manifestano nell'apeiron.
Post by Luciano Buggio
Avevo capito un'altra cosa.
Comunque non avevi ancora capito bene.
Spero che ora avrai capito.
Post by Luciano Buggio
Inoltre: Anassimandro diceva che il suo "apeiron" è fatto di particelle?
Quando e dove?
In base alla mia ipotesi, corrispondono alle particelle di "apeiron".
Qui non capisco proprio.
Anassimandro, migliaia di anni fa, sapeva che tu avresti riscritto la
fisica con le particelle di Aperion?
Vuoi dire che egli, che aveva sempre ritenuto continuo il suo Apeiron, poi,
a seguito di una seduta spiritica, dopo aver dato un'occhiata al futuro, ha
cambiato idea?
Non sapevo che Anassimandro aveva sempre ritenuto il suo apeiron continuo.
Ho provato anche a cercare su internet le definizione dell'apeiron di
Anassimandro e non ho mai trovato che esso fosse continuo.
Comunque non credo che lo avesse visto con le proprietà che gli do io.
In ogni caso io ipotizzo che si tratti di particelle di una sostanza
elastica.
L'ho denominato apeiron perché Born gli ha dato quel nome, prendendolo da
quello di Anassimandro.
Il che collega le particelle di apeiron, con quelle elementari e, quindi,
con la meccanica quantistica.
Infatti, con quel nome vorrei far rilevare la compatibilità della mia
ipotesi, con la meccanica quantistica, come è in effetti.

Ciao.

Dino Bruniera
Luciano Buggio
2016-02-08 13:22:55 UTC
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Il giorno lunedì 8 febbraio 2016 10:30:14 UTC+1, Dino Bruniera ha scritto:

(cuit)
Post by Dino Bruniera
Non sapevo che Anassimandro aveva sempre ritenuto il suo apeiron continuo.
Anche l'etere di Aristotele (dal nome del quale deriva il termine) era continuo.

Ma è vero o che anche tu in passato (fino ad un anno o due fa, quando mi eri simpatico e corrispondevamo anche privatamente) ritenevi continuo il mezzo, e che poi, scoprendo la MQ ed i quanti da autodidatta, hai ripiegato verso la particellarità, la discontinuità, del tuo mezzo, perchè evidentemente la tua capicità di essere eretico ha un limite?

Te lo sei sei dimenticato?

Luciano Buggio
www.lucianobuggio.altervista.org
Dino Bruniera
2016-02-08 15:03:44 UTC
Permalink
Post by Luciano Buggio
Post by Dino Bruniera
Non sapevo che Anassimandro aveva sempre ritenuto il suo apeiron continuo.
Anche l'etere di Aristotele (dal nome del quale deriva il termine) era continuo.
Ma è vero o che anche tu in passato (fino ad un anno o due fa, quando mi
eri
simpatico e corrispondevamo anche privatamente) ritenevi continuo il mezzo,
e che poi, scoprendo la MQ ed i quanti da autodidatta, hai ripiegato verso
la particellarità, la discontinuità, del tuo mezzo, perchè evidentemente la
tua capicità di essere eretico ha un limite?
Te lo sei sei dimenticato?
No.
Quanto tu affermi è la verità.
Ho cambiato idea dopo aver letto un libro di Plank, che mi ha convinto sulla
meccanica quantistica.
Perchè non è che voglio essere eretico a tutti i costi.
E la meccanica quantistica è basata su esperienze e fenomeni reali e non
apparenti (come per la RR), ma c'è ancora tanto da scoprire.

Ma se qualcuno mi convincesse che la Relatività di Einstein fosse corretta e
conforme al buon senso, sarei ben contento, così la smetterei di "strizzare"
il mio ormai vecchio cervello per trovare una risposta alle mie domande sul
come funziona (ma mi accontenterei anche sul come potrebbe funzionare,
purchè stia in piedi e non sia contro il buon senso) il mondo.
Invece mi sono convinto che la RR sia contro il buon senso e sia stata
accettata dalla comunità scientifica solo perché non è stato trovato un
sistema di riferimento privilegiato.
Così, per comodità, i fisici hanno accettato la RR, senza doversi
"strizzare" il cervello per trovare teorie alternative.
Ma c'è stato qualcuno, come Lorentz ed anche Selleri, che nonostante questo
ha continuato ad essere contrario alla RR, ipotizzando che detto sistema di
riferimento esistesse comunque.
E sono state sviluppate anche le trasformazioni alternative a quelle della
RR.
Ma ora che tale sistema di riferimento è stato trovato, ed io credo di
averne ipotizzato anche le proprietà almeno sostenibili (ma penso che ci sia
ancora molto da lavorare sull'apeiron o come altro si volesse denominare il
sistema di riferimento della radiazione di fondo), non è assolutamente
ragionevole accettare la RR.
Come si fa ad accettare che in due sistemi di riferimento in moto l'uno
rispetto all'altro, per ciascuno di essi il regolo dell’altro si contrae e l’orologio
dell’altro ritarda e che la luce abbia la stessa velocità in ambedue i
sistemi di riferimento?
E' semplicemente impossibile.
E credo che nessuno possa dimostrare che invece ciò e possibile.

Comunque, tornando al tema del "continuo", io continuo a pensare che almeno
il contenuto della particella di apeiron, sia continuo.
Infatti ecco quanto ho scritto sul mio sito in merito alla particella di
apeiron.
"Ho pensato che l’Universo sia come un’immensa sfera e che sia composto
esclusivamente da innumerevoli piccolissime particelle indivisibili di
uguale quantità di apeiron, in grado di comprimersi ed espandersi, e che da
diversi miliardi di anni si stia espandendo.
In pratica l’apeiron sarebbe l’unica sostanza che compone l’Universo e
sarebbe molto elastica e continua (non discreta), perché se così non fosse
significherebbe che sarebbe composta da particelle, per cui le già
piccolissime particelle di apeiron qui ipotizzate, sarebbero ulteriormente
divisibili. Ma poi ci si dovrebbe porre la domanda su di che sostanza
sarebbero composte dette particelle ancora più piccole, che se non fosse
ancora continua causerebbe un’ulteriore domanda. Insomma la catena di
domande non finirebbe mai.".


Dino Bruniera
Luciano Buggio
2016-02-09 08:48:27 UTC
Permalink
Il giorno lunedì 8 febbraio 2016 16:03:46 UTC+1, Dino Bruniera ha scritto:

(cut)
Come si fa ad accettare (cut) che la luce abbia la stessa velocità in ambedue
i sistemi di riferimento?
E' semplicemente impossibile.
Impossibile è che **abbia** la stesa velocità.
Possibile che l'ossevatore in moto *misuri* sempre la stessa velocità.
E credo che nessuno possa dimostrare che invece ciò e possibile.
**Che l'osservatore misuri sempre la stessa velocità*** ho iniziato a dimostrartelo (ed avevo praticamente concluso), su tua espressa richiesta, ma tu non hai voluto seguirmi.
Ripeto: sei semplicemente innamorato di Lorentz, anzichè, a differenza degli altri, di Einstein, ma non cambia quasi nulla, anche se la spiegazione di Lorentz non viola la logica.
Ammetto che sei stato l'unico, finora, a disporti all'ascolto, ma sei come gli altri, e mi verrebbe voglia di associarmi al coro dei vari cani da guardia che ti invitano a restituire le tue braccia all'agricoltura.

Luciano Buggio
Dino Bruniera
2016-02-09 09:56:39 UTC
Permalink
(cut)
Post by Luciano Buggio
Come si fa ad accettare (cut) che la luce abbia la stessa velocità in ambedue
i sistemi di riferimento?
E' semplicemente impossibile.
Impossibile è che **abbia** la stesa velocità.
Possibile che l'ossevatore in moto *misuri* sempre la stessa velocità.
In verità l'esperimento di M&M, ma anche altri simili, hanno dimostrato
soltanto che si tratta della velocità di andata e ritorno, perché non è
possibile misurare quella di sola andata.
Quindi, fino a prova contraria, non è possibile che un osservatore misuri
sempre la stessa velocità, almeno di sola andata, come anche Falzone ripete
continuamente in questo NG.
Post by Luciano Buggio
E credo che nessuno possa dimostrare che invece ciò e possibile.
**Che l'osservatore misuri sempre la stessa velocità*** ho iniziato a
dimostrartelo (ed avevo praticamente concluso), su tua espressa richiesta,
ma tu non hai voluto seguirmi.
Solo per ora.
Post by Luciano Buggio
Ripeto: sei semplicemente innamorato di Lorentz, anzichè, a differenza
degli
altri, di Einstein, ma non cambia quasi nulla, anche se la spiegazione di
Lorentz non viola la logica.
Esatto, non viola la logica ed è conforme al buon senso.
E, a mio parere, è quella del buon senso la strada giusta per arrivare alla
verità sul come funziona veramente il mondo.
Comunque, rispetto a Lorentz, al mio etere, che ho denominato "apeiron", ho
assegnato anche altre proprietà e l'ho identificato.
Però penso che d'ora in poi, se interverrò ancora in questo NG, difenderò la
sua teoria, sia perché la mia ipotesi non viene neanche presa in
considerazione, sia perché è la più vicina alla mia ipotesi.
Anzi, direi che la mia ipotesi deriva proprio dalla teoria di Lorentz ante
1916.
Post by Luciano Buggio
Ammetto che sei stato l'unico, finora, a disporti all'ascolto,
Questo dimostra che in questo NG, teorie diverse da quelle accettate dalla
comunità scientifica, non vengono nenche prese in considerazione.
Post by Luciano Buggio
ma sei come gli altri, e mi verrebbe voglia di associarmi al coro dei vari
cani da
guardia che ti invitano a restituire le tue braccia all'agricoltura.
Quand'ero bambino andavo spesso ad aiutare i miei nonni sui campi di
granoturco, di erba, nelle vigne.
Mi piaceva "dare acqua" ai campi, anche di notte, dal sistema irrigatorio
che prende ancora acqua dal Piave.
Fino a qualche anno fa avevo anche un campo di terra, che mio padre andava a
coltivare con molto amore.
Ma poi ho dovuto venderlo, perché dei capannoni industriali costruiti nelle
vicinanze, ne hanno inquinato l'aria.
Ma non mi dispiacerebbe comprare un altro campo ed andarci a fare qualcosa
(però avrei qualche problema, perché ho un ginocchio rotto per un incidente
in moto).
Quindi non ritengo umiliante lavorare i campi, anzi.

Comunque si tratterebbe di un "cane" e non di molti cani.
E non credo che coloro che lui dice di rappresentare, siano contenti di lui.
Ma se tu ti unisci a lui, sareste due "cani", e allora potreste essere un
coro di cani.
Certo che sareste una bella copia!

Ciao.

Dino Bruniera
Dino Bruniera
2016-02-09 10:52:57 UTC
Permalink
Post by Dino Bruniera
"Luciano Buggio" ha scritto nel messaggio
(cut)
Post by Dino Bruniera
Come si fa ad accettare (cut) che la luce abbia la stessa velocità in ambedue
i sistemi di riferimento?
E' semplicemente impossibile.
Impossibile è che **abbia** la stesa velocità.
Possibile che l'ossevatore in moto *misuri* sempre la stessa velocità.
In verità l'esperimento di M&M, ma anche altri simili, hanno dimostrato
soltanto che si tratta della velocità di andata e ritorno, perché non è
possibile misurare quella di sola andata.
Quindi, fino a prova contraria, non è possibile che un osservatore misuri
sempre la stessa velocità, almeno di sola andata, come anche Falzone ripete
continuamente in questo NG.
Vorrei fare un'aggiunta.
E cioè che Lorentz ha spiegato il risultato dell'esperimento di M&M, con la
contrazione reale del braccio dell'interferometro fronte "etere".

Dino Bruniera
Luciano Buggio
2016-02-09 14:21:24 UTC
Permalink
Post by Dino Bruniera
(cut)
Post by Luciano Buggio
Come si fa ad accettare (cut) che la luce abbia la stessa velocità in ambedue
i sistemi di riferimento?
E' semplicemente impossibile.
Impossibile è che **abbia** la stesa velocità.
Possibile che l'ossevatore in moto *misuri* sempre la stessa velocità.
In verità l'esperimento di M&M, ma anche altri simili, hanno dimostrato
soltanto che si tratta della velocità di andata e ritorno, perché non è
possibile misurare quella di sola andata.
Quindi, fino a prova contraria, non è possibile che un osservatore misuri
sempre la stessa velocità, almeno di sola andata, come anche Falzone ripete
continuamente in questo NG.
Seconde te e Falzone, se si potesse misurare la velocità di sola andata (o di solo ritorno), cosa ne risulterebbe?
Una velocità diversa da c?
Secondo me no, sarebbe sempre c.
Post by Dino Bruniera
Post by Luciano Buggio
E credo che nessuno possa dimostrare che invece ciò e possibile.
**Che l'osservatore misuri sempre la stessa velocità*** ho iniziato a
dimostrartelo (ed avevo praticamente concluso), su tua espressa richiesta,
ma tu non hai voluto seguirmi.
Solo per ora.
E perchè?
Non eri sul punto di capire?
Dovremmo ricominciare tutto da capo, quando ne avrai voglia?
E perchè non capisci quello che ho scritto nel mio sito, senza che sia necessario che te lo ripeta parola per parola, o con altre parole? Guarda che credo di esser stato chiaro, lì, non serve un'intelligenza superiore per capirlo, nè serve tanta matematica.

E poi perchè rinviare la discussione di un'obiezione posta alla tua teoria?
Non sai come si fa, in particolare, fisica?
Tu hai affermato che una cosa è impossibile, io ti ho detto che lo è, tu mi hai detto: "Sentiamo", io ho cominciato a spiegarti, tu mi hai detto che non ti interessa, perchè ascolti solo cose compatibili con la tua teoria, e che mi avresti seguito, magari per hobby, in un altro momento.

Per procedere in una ricerca bisogna sgombrare via via il campo dalle difficoltà decisive che si incontrano, e tu aggiri gli ostacoli.

Ma sei un ritarardato mentale o un uomo di fede?
Post by Dino Bruniera
Post by Luciano Buggio
Ripeto: sei semplicemente innamorato di Lorentz, anzichè, a differenza
degli
altri, di Einstein, ma non cambia quasi nulla, anche se la spiegazione di
Lorentz non viola la logica.
Esatto, non viola la logica ed è conforme al buon senso.
Al buon senso?
Un copro che quando si muove si schiaccia come una ciambella?
Ma cos'è, una comica?
Inoltre è preferibile una teoria secondo la quale un corpo si schiaccia muovendosi o uno teoria secondo la quel non lo fa?

Rispondi a questo per favore.
Inoltre a quest'altro: è stato osservato questo chiacciamento?
Post by Dino Bruniera
E, a mio parere, è quella del buon senso la strada giusta per arrivare alla
verità sul come funziona veramente il mondo.
Esatto, il buon senso (che significa "la sensata esperienza" di Galileo) s e la logica.
Tu predichi bene ma razzoli male.
Post by Dino Bruniera
Comunque, rispetto a Lorentz, al mio etere, che ho denominato "apeiron", ho
assegnato anche altre proprietà e l'ho identificato.
Però penso che d'ora in poi, se interverrò ancora in questo NG, difenderò la
sua teoria, sia perché la mia ipotesi non viene neanche presa in
considerazione, sia perché è la più vicina alla mia ipotesi.
Anzi, direi che la mia ipotesi deriva proprio dalla teoria di Lorentz ante
1916.
Post by Luciano Buggio
Ammetto che sei stato l'unico, finora, a disporti all'ascolto,
Questo dimostra che in questo NG, teorie diverse da quelle accettate dalla
comunità scientifica, non vengono neanche prese in considerazione.
Specialmente se sono inconsitenti, come la tua.
Post by Dino Bruniera
Post by Luciano Buggio
ma sei come gli altri, e mi verrebbe voglia di associarmi al coro dei vari
cani da
guardia che ti invitano a restituire le tue braccia all'agricoltura.
Quand'ero bambino (cut)
Comunque si tratterebbe di un "cane" e non di molti cani.
Mi pare che tutti qui ti diano addosso, o quanto meno ti ignorino, restando muti (questi ultimi a maggior ragione fanno parte della "muta" di cani da guardia di cui parlavo).
Post by Dino Bruniera
E non credo che coloro che lui dice di rappresentare, siano contenti di lui.
Ma se tu ti unisci a lui, sareste due "cani", e allora potreste essere un
coro di cani.
Certo che sareste una bella copia!
Non hai capito un cazzo (l'ho detto finalmente!).

Adieu, con te ho solo perso il mio tempo, non ti risponderò più.

Luciano Buggio
Dino Bruniera
2016-02-09 16:44:31 UTC
Permalink
Post by Luciano Buggio
Post by Dino Bruniera
In verità l'esperimento di M&M, ma anche altri simili, hanno dimostrato
soltanto che si tratta della velocità di andata e ritorno, perché non è
possibile misurare quella di sola andata.
Quindi, fino a prova contraria, non è possibile che un osservatore misuri
sempre la stessa velocità, almeno di sola andata, come anche Falzone ripete
continuamente in questo NG.
Seconde te e Falzone, se si potesse misurare la velocità di sola andata (o
di solo ritorno), cosa ne risulterebbe?
Una velocità diversa da c?
Secondo me no, sarebbe sempre c.
Non parlo per Falzone.
Ma secondo me la velocità di andata è: c - v
e quella di ritorno è: c + v
Dove v è la velocità rispetto all'apeiron (o etere, per Lorentz).

Il che permette di giustificare perchè con l'esperimento di M&M, prevedendo
la
contrazione della lunghezza del braccio dell'interferomentro fronte etere,
non è possibile rilevare il cosiddetto "vento d'etere".
Come potrai verificare più approfonditamente tramite questo link:

http://www.fmboschetto.it/tde/approfondimento_1.htm
Post by Luciano Buggio
Post by Dino Bruniera
E credo che nessuno possa dimostrare che invece ciò e possibile.
**Che l'osservatore misuri sempre la stessa velocità*** ho iniziato a
dimostrartelo (ed avevo praticamente concluso), su tua espressa richiesta,
ma tu non hai voluto seguirmi.
Solo per ora.
E perchè?
Non eri sul punto di capire?
Dovremmo ricominciare tutto da capo, quando ne avrai voglia?
E perchè non capisci quello che ho scritto nel mio sito, senza che sia
necessario che te lo ripeta parola per parola, o con altre parole? Guarda
che credo di esser stato chiaro, lì, non serve un'intelligenza superiore
per
capirlo, nè serve tanta matematica.
E poi perchè rinviare la discussione di un'obiezione posta alla tua teoria?
Non sai come si fa, in particolare, fisica?
Tu hai affermato che una cosa è impossibile, io ti ho detto che lo è, tu
mi
hai detto: "Sentiamo", io ho cominciato a spiegarti, tu mi hai detto che
non
ti interessa, perchè ascolti solo cose compatibili con la tua teoria, e che
mi avresti seguito, magari per hobby, in un altro momento.
Per procedere in una ricerca bisogna sgombrare via via il campo dalle
difficoltà decisive che si incontrano, e tu aggiri gli ostacoli.
Ma sei un ritarardato mentale o un uomo di fede?
Ma porco mondo, Buggio, guarda che sei stato tu ad invitarmi a non
proseguire.
Ecco cosa mi hai scritto in risposta ad una mia domanda di chiarimento:

"> Li hai sostituiti con i C.U.?
Post by Luciano Buggio
Eventualmente, che relazione c'è tra i C.U. e i fotoni (naturalmente se per
te esistono)?

Se te lo dico sono certo che tu, dopo un po', dirai che non te ne frega
nulla perchè non è compatibile con la tua teoria (e questo te lo posso
anticipare qui, prima di cominciare)

Quindi, probabilmente, se sei coerente, dovrai dirmi ora addio.

Complimenti."

Quindi non solo non hai risposto alla mia domanda, ma sei stato anche
polemico, con quel "Complimenti.".

O no?
Cosa dovevo fare io?
Pregarti di rispondere comunque alla domanda?
Post by Luciano Buggio
Post by Dino Bruniera
altri, di Einstein, ma non cambia quasi nulla, anche se la spiegazione di
Lorentz non viola la logica.
Esatto, non viola la logica ed è conforme al buon senso.
Al buon senso?
Un copro che quando si muove si schiaccia come una ciambella?
Ma cos'è, una comica?
Inoltre è preferibile una teoria secondo la quale un corpo si schiaccia
muovendosi o uno teoria secondo la quel non lo fa?
Rispondi a questo per favore.
Secondo la mia ipotesi, le particelle elementari di materia si manifestano
nell'apeiron come un fenomeno ondulatorio e, quindi, se l'"onda"
elettromagnetica si contrae, è giustificabile che anche l' "onda" relativa
alle particelle di materia, si contragga.

Ed ora non chiedermi di più, perché già mesi fa ho cercato di spiegarti con
pazienza, come ciò possa avvenire, almeno metafisicamente, come tu mi
chiedevi continuamente.
Ma poi ti sei stancato e hai chiuso.

Comunque, naturalmente, il giudizio "è conforme al buon senso" è un mio
parere, il che non significa che tu, ma anche altri, siate d'accordo.
Post by Luciano Buggio
Inoltre a quest'altro: è stato osservato questo chiacciamento?
Risulta dall'esperimento di Michelson e Morley per spiegare perché non è
stato rivelato il vento d'etere, come potrai rilevare tramite il link sopra
esposto.
Comunque ecco cosa ho trovato su wikipedia:
"La contrazione delle lunghezze non è mai stata verificata sperimentalmente
su oggetti materiali. In ambito subatomico sono stati effettuati esperimenti
sul moto degli ioni (acceleratore RHIC a Brookhaven) che confermerebbero la
teoria."
Post by Luciano Buggio
E, a mio parere, è quella del buon senso la strada giusta per arrivare alla
verità sul come funziona veramente il mondo.
Esatto, il buon senso (che significa "la sensata esperienza" di Galileo) s
e
la logica.
Tu predichi bene ma razzoli male.
In base alla mia ipotesi, quanto ho scritto non è contro il buon senso, che
per me è sufficiente che sia secondo un ragionamento logico, anche se non
confermato da esperimenti.
Post by Luciano Buggio
Post by Dino Bruniera
E non credo che coloro che lui dice di rappresentare, siano contenti di lui.
Ma se tu ti unisci a lui, sareste due "cani", e allora potreste essere un
coro di cani.
Certo che sareste una bella copia!
Non hai capito un cazzo (l'ho detto finalmente!).
Sei tu che forse non hai capito, che il discorso della "bella copia" è una
battuta che voleva essere spiritosa, anche se non ho messo la faccetta,
perchè non ricordavo bene i segni da mettere.
Post by Luciano Buggio
Adieu, con te ho solo perso il mio tempo, non ti risponderò più.
Mi pare che ti arrabbi per poco.

Comunque, come vuoi.

Dino Bruniera
Dino Bruniera
2016-02-09 17:19:58 UTC
Permalink
Post by Dino Bruniera
Secondo la mia ipotesi, le particelle elementari di materia si manifestano
nell'apeiron come un fenomeno ondulatorio e, quindi, se l'"onda"
elettromagnetica si contrae, è giustificabile che anche l' "onda" relativa
alle particelle di materia, si contragga.
Mi sono reso conto che ho scritto una cosa sbagliata.
Ho scritto che l'onda elettromagnetica si contrae, ma poiché qui parlo
rispetto al sistema di riferimento dell'apeiron, non è vero che si contrae.
Invece per le particelle di materia, in moto rispetto all'apeiron, confermo
che si contraggono.

Dino Bruniera
Michele Falzone
2016-02-09 17:47:28 UTC
Permalink
Post by Dino Bruniera
Non parlo per Falzone.
Bene, fatemi il piacere di non parlare per Falzone
Post by Dino Bruniera
Ma secondo me la velocità di andata è: c - v
e quella di ritorno è: c + v
Dove v è la velocità rispetto all'apeiron (o etere, per Lorentz).
Il che permette di giustificare perchè con l'esperimento di M&M, prevedendo
la
contrazione della lunghezza del braccio dell'interferomentro fronte etere,
non è possibile rilevare il cosiddetto "vento d'etere".
http://www.fmboschetto.it/tde/approfondimento_1.htm
Visto che mi tirate per la giacca vorrei solo dire che non ha nessuna utilita' discutere se le contrazioni di Lorentz sono vere o meno, oppure menarvela se effettivamente abbiamo due velocita' una c+v e una c-v, tanto sia tu che Buggio fate solo chiacchiere da bar non verificabili sperimentalmente, il vero problema e' costruire un modello completo che preveda le trasformazioni di Lorentz e da quello fare discendere tutto il resto

Il mio modello lo fa, le altre cose sono solo C@##@TE

Ciao
Dino Bruniera
2016-02-09 18:42:33 UTC
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Post by Michele Falzone
Post by Dino Bruniera
Non parlo per Falzone.
Bene, fatemi il piacere di non parlare per Falzone
Post by Dino Bruniera
Ma secondo me la velocità di andata è: c - v
e quella di ritorno è: c + v
Dove v è la velocità rispetto all'apeiron (o etere, per Lorentz).
Visto che mi tirate per la giacca vorrei solo dire che non ha nessuna
utilita' discutere se le contrazioni di Lorentz sono vere o meno, oppure
menarvela se effettivamente abbiamo due velocita' una c+v e una c-v, tanto
sia tu che Buggio fate solo chiacchiere da bar non verificabili
sperimentalmente, il vero problema e' costruire un modello completo che
preveda le trasformazioni di Lorentz e da quello fare discendere tutto il
resto
Ho trovato la pagina web che espone il tuo modello, se è quella, e ti
riporto qui di seguito le prime due righe:
"Io non so se l’etere esista, e tanto meno riesco a proporre un esperimento
che riesca a misurare il moto relativo rispetto all’etere.".

Da quanto scrivi, mi pare che non sei neanche certo che l'etere esista.
Mentre Lorentz lo è stato sempre, come lo sono io, almeno finora, anche se
lo denomino come "apeiron" in quanto gli ho assegnato anche altre proprietà,
oltre a quella di essere il mezzo nel quale la luce si manifesta.
Quindi non ti capisco proprio.
Però ho notato che anche tu parli di particelle di etere, come io parlo di
particelle di apeiron.
Almeno una cosa in comune c'è.

Ma io ho anche ipotizzato il modo col quale misurare il moto relativo
all'apeiron, e cioè l'anisotropia di dipolo della radiazione di fondo, in
quanto ho identificato l'apeiron con quello che la comunità scientifica
denomina "sistema ddi riferimento della radiazione di fondo".

Non ritieni che questa possa essere un'ipotesi almeno sostenibile?

Comunque, se ritieni che questa sia una domanda da bar, lascia perdere e non
rispondere.


Dino Bruniera

LuigiFortunati
2016-02-03 08:10:50 UTC
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Post by Dino Bruniera
Se è vera la mia ipotesi, che prevede l'esistenza del sistema di riferimento
universale (che è privilegiato), la contrazione della lunghezza è reale.
Io giudico sbagliatissima la RR perché sostiene che lo spazio e il
tempo sono relativi, cioè che un oggetto materiale lungo un metro (per
me) può esser lungo più (o meno) di un metro per te.

E utilizza, per la contrazione delle lunghezze, la stessa formula
della contrazione di Lorentz che si basa sulla sola "velocità" che,
inspiegabilmente, mentre è relativa sempre e per tutti, diventa
assoluta per il Dio Della Luce!

Adesso che anche la tua teoria prevede la contrazione reale delle
lunghezze, pensi davvero che io possa essere d'accordo con te quando
affermi che gli oggetti materiali si contraggono "realmente"?

L'hai mai osservato tu (o chiunque altro) un "oggetto materiale" che
si contrae realmente (o anche solo apparentemente) nella direzione del
moto?

Nessun oggetto materiale s'è mai contratto, né realmente e né
apparentemente!

Quando ne vedrai uno che si contrae, fammelo sapere che ne
riparleremo.
--
Luigi Fortunati
Dino Bruniera
2016-02-03 09:37:47 UTC
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Post by Dino Bruniera
Se è vera la mia ipotesi, che prevede l'esistenza del sistema di
riferimento universale (che è privilegiato), la contrazione della
lunghezza è reale.
Io giudico sbagliatissima la RR perché sostiene che lo spazio e il tempo
sono relativi, cioè che un oggetto materiale lungo un metro (per me) può
esser lungo più (o meno) di un metro per te.
E utilizza, per la contrazione delle lunghezze, la stessa formula della
contrazione di Lorentz che si basa sulla sola "velocità" che,
inspiegabilmente, mentre è relativa sempre e per tutti, diventa assoluta
per il Dio Della Luce!
Adesso che anche la tua teoria prevede la contrazione reale delle
lunghezze, pensi davvero che io possa essere d'accordo con te quando
affermi che gli oggetti materiali si contraggono "realmente"?
L'hai mai osservato tu (o chiunque altro) un "oggetto materiale" che si
contrae realmente (o anche solo apparentemente) nella direzione del moto?
Nessun oggetto materiale s'è mai contratto, né realmente e né
apparentemente!
Quando ne vedrai uno che si contrae, fammelo sapere che ne riparleremo.
So che tu la pensi così e che nessuno è mai riuscito a convincerti sul
discorso della contrazione.
E non credo certamente di farcela io.
Comunque ci provo lo stesso, in breve.

Lascio perdere la RR, che ho sbagliato a citare nel mio post, in quanto
dovrebbero essere i relativisti ad intervenire.

Parlo solo per la mia ipotesi, che prevede l'esistenza di un sistema di
riferimento privilegiato, l'apeiron.
Il fatto è che l'esperimento di M&M non ha rivelato alcun vento d'etere, in
quanto è risultato che la luce ci ha messo lo stesso tempo sia per il
percorso traversale che per quello frontale (rispetto all'etere), mentre
avrebbe dovuto metterci di più per quello frontale.
E la spiegazione che hanno dato Lorentz e Fitzgerald a questo fatto, è stata
che frontalmente la lunghezza si è contratta per il solito fattore
"rad(1-v*v/c*c)".
E con questa contrazione, i conti sono tornati ed è stato spiegato il motivo
per il quale non è stato rivelato il vento d'etere.
Pertanto la contrazione, per la mia ipotesi, è chiaramente reale.

Per la RR ho sentito opinioni diverse e contradditorie ma, da quanto ho
capito io, la contrazione non può essere reale.
Infatti sto pensando di mettere anche questo argomento tra i problemi e
contraddizioni della RR, che la mia ipotesi, invece, non ha.

Dino Bruniera
Dino Bruniera
2016-02-04 13:27:46 UTC
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Post by Dino Bruniera
Per la RR ho sentito opinioni diverse e contradditorie ma, da quanto ho
capito io, la contrazione non può essere reale.
Infatti sto pensando di mettere anche questo argomento tra i problemi e
contraddizioni della RR, che la mia ipotesi, invece, non ha.
Poiché sto scrivendo la nuova contraddizione, che inserirò come principale
di quelle già pubblicate, sono andato a rivedermi l'esposizione divulgativa
della relatività di Einstein, ed ho trovato qualcosa che riguarda
l'esperimento di M&M, che fa comprendere come i risultati di detto
esperimenti sono visti dalla RR.
Eccolo:
"Così, per un sistema di riferimento che si muova con la terra, il corpo
dotato di specchi di Michelson e Morley non subisce contrazione alcuna,
mentre invece la subisce per un sistema di riferimento che sia in quiete
relativamente al sole.".
Dal che deduco che per Lui, non si percepisce alcun vento d'etere perchè
esso non esiste e la luce ha la stessa velocità per qualunque direzione.
Pertanto, se non ho capito male (il che, per me, è d'obbligo), per la RR non
c'è alcuna contrazione.


Dino Bruniera
Dino Bruniera
2016-02-02 10:23:27 UTC
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Post by LuigiFortunati
(2) perché gli orologi rallentano lì dove la densità è maggiore (e non
minore) in quanto è il mezzo più denso che ostacola il movimento, e non
quello meno denso --
Ieri sera ti avevo risposto a questa "contestazione" in questo modo:
"Intuitivamente e secondo logica, avresti ragione tu.
Ma in base alla mia ipotesi, risulta il contrario."

Ora vorrei spiegarti perché, secondo la mia ipotesi, l'orologio va più piano
dove c'è meno densità di apeiron, usando anche un pezzo di quanto ho
pubblicato su internet, sul paragrafo relativo alla gravità.

"Ho pensato che le particelle elementari del cosiddetto modello standard
della fisica quantistica, siano dei fenomeni fisici che utilizzano
particelle d'apeiron, comprimendole e facendole muovere, e che quindi un
oggetto sia costituito da insiemi “dinamici” di particelle d’apeiron
compresse (si noti la somiglianza di questo "pensiero" con quello di
Heisenberg "le particelle elementari sono da considerare come differenti
manifestazioni, differenti stati quantici, di una stessa sostanza
primordiale", che poi Born ha denominato come apeiron).
Così le particelle ad esso limitrofe, a causa del tiraggio delle particelle
compresse nell’oggetto, si espandono notevolmente. Ma poi si ricomprimono
parzialmente tirando le particelle ad esse limitrofe (che sono meno espanse
per non aver subito il tiraggio delle particelle dell’oggetto). Poi queste
ultime si ricomprimono parzialmente a loro volta, tirando le particelle ad
esse limitrofe. E così via fino alle particelle sempre più lontane dall’oggetto."

Ebbene poiché i fenomeni fisici per realizzarsi, hanno bisogno di un certo
numero di particelle di apeiron, mi pare evidente che ci mettano meno tempo
a raccoglierle attorno a loro, se vi è maggiore densità di particelle e ce
ne mettono di più se vi è minore densità di particelle (perché devono
"tirarle" da più lontano, da dove ci vuole più tempo per portarle dove
servono).
E se detti fenomeni fisici ci mettono più tempo a realizzarsi, è evidente
che i movimenti degli oggetti materiali e, quindi, anche degli ingranaggi
degli orologi, rallentano.
Quindi, secondo la mia ipotesi, dove c'è meno densità di particelle
d'apeiron, la misurazione del tempo da parte degli orologi, rallenta.

Non ho scritto questo pezzo nel testo pubblicato, in quanto mi è sembrato
troppo metafisico, ma ora sto pensando di raccogliere i pezzi troppo
metafisici e raccoglierli in una pagina a parte.
Un po' come ha fatto Newton con le sue query.

Dino Bruniera
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