LuigiFortunati
2009-07-23 04:28:29 UTC
L'elettrone, in condizioni normali, mantiene in equilibrio, nel
tempo, la sua distanza rispetto al nucleo atomico.
Tra l'elettrone e il nucleo (e anche al di fuori di essi) c'e' il
vuoto, che non e' passivo e inerte, ma brulica di particelle virtuali
(PV).
Un elettrone libero subisce gli urti delle PV, con equilibrio, da
tutte le direzioni.
Per fissare le idee, supponiamo che le PV in arrivo, da qualunque
direzione, siano 1000 al secondo.
All'elettrone che, in un certo momento, si ritrovasse in prossimita'
di un nucleo atomico, verrebbe a mancare (da quella direzione) il
flusso delle PV in arrivo.
Contemporaneamente, ci sarebbe una PV che rimbalza incessantemente
dal nucleo all'elettrone.
L'equilibrio tra l'elettrone e il nucleo si ottiene quando la loro
distanza d diventa tale da far compiere (alla PV interna) 1000
rimbalzi al secondo, che si oppongono ai 1000 urti esterni.
Se in un dato momento la pressione delle PV esterne si dovesse
raddoppiare (2000 urti al secondo), l'elettrone sarebbe spinto verso
il nucleo.
Quando la distanza d (in diminuzione) si sara' dimezzata, la PV
interna avra' raddoppiato i suoi urti e si sara' raggiunto un nuovo
equilibrio.
Naturalmente, quando la pressione esterna si ristabilisse a 1000
urti al secondo, si tornerebbe all'equilibrio precedente.
Al contrario, se in un dato momento, ci fossero due PV interne
(invece di una) a rimbalzare tra il nucleo e l'elettrone, questo
raddoppio comporterebbe l'aumento immediato delle spinte interne, da
1000 a 2000 al secondo, e l'elettrone verrebbe spinto lontano dal
nucleo.
A distanza raddoppiata, ciascuna PV interna diminuirebbe i suoi urti
a 500 al minuto e cosi', insieme (2x500), equilibrerebbero la
pressione esterna.
Infine, quando una delle due PV andra' via, l'elettrone si
ritrovera' con soli 500 urti interni e sara' spinto dall'esterno verso
il nucleo, fino a tornare all'equilibrio stabile di 1000 urti al
secondo.
Questa ipotesi giustificherebbe la stabilita' dell'atomo nel tempo.
Cosa ne pensate?
Luigi.
Ps. Una previsione che si puo' fare con questo modello, e' che
l'orbita dell'elettrone di un atomo eccitato e' doppiamente distante
dal nucleo, rispetto all'atomo normale.
tempo, la sua distanza rispetto al nucleo atomico.
Tra l'elettrone e il nucleo (e anche al di fuori di essi) c'e' il
vuoto, che non e' passivo e inerte, ma brulica di particelle virtuali
(PV).
Un elettrone libero subisce gli urti delle PV, con equilibrio, da
tutte le direzioni.
Per fissare le idee, supponiamo che le PV in arrivo, da qualunque
direzione, siano 1000 al secondo.
All'elettrone che, in un certo momento, si ritrovasse in prossimita'
di un nucleo atomico, verrebbe a mancare (da quella direzione) il
flusso delle PV in arrivo.
Contemporaneamente, ci sarebbe una PV che rimbalza incessantemente
dal nucleo all'elettrone.
L'equilibrio tra l'elettrone e il nucleo si ottiene quando la loro
distanza d diventa tale da far compiere (alla PV interna) 1000
rimbalzi al secondo, che si oppongono ai 1000 urti esterni.
Se in un dato momento la pressione delle PV esterne si dovesse
raddoppiare (2000 urti al secondo), l'elettrone sarebbe spinto verso
il nucleo.
Quando la distanza d (in diminuzione) si sara' dimezzata, la PV
interna avra' raddoppiato i suoi urti e si sara' raggiunto un nuovo
equilibrio.
Naturalmente, quando la pressione esterna si ristabilisse a 1000
urti al secondo, si tornerebbe all'equilibrio precedente.
Al contrario, se in un dato momento, ci fossero due PV interne
(invece di una) a rimbalzare tra il nucleo e l'elettrone, questo
raddoppio comporterebbe l'aumento immediato delle spinte interne, da
1000 a 2000 al secondo, e l'elettrone verrebbe spinto lontano dal
nucleo.
A distanza raddoppiata, ciascuna PV interna diminuirebbe i suoi urti
a 500 al minuto e cosi', insieme (2x500), equilibrerebbero la
pressione esterna.
Infine, quando una delle due PV andra' via, l'elettrone si
ritrovera' con soli 500 urti interni e sara' spinto dall'esterno verso
il nucleo, fino a tornare all'equilibrio stabile di 1000 urti al
secondo.
Questa ipotesi giustificherebbe la stabilita' dell'atomo nel tempo.
Cosa ne pensate?
Luigi.
Ps. Una previsione che si puo' fare con questo modello, e' che
l'orbita dell'elettrone di un atomo eccitato e' doppiamente distante
dal nucleo, rispetto all'atomo normale.