Luciano Buggio
2010-03-24 17:58:23 UTC
Quindi sia nel caso dei Troiani che nel caso dell'orbita a ferro di
cavallo (e qundi di Giano ed Epimeteo) l'asteroide viene "richiamto
indietro" (nel riferimento rotante) dalla forza di Coriolis.
Giusto?
Boh... non ci ho mai pensato in questi termini, ma direi di si'.cavallo (e qundi di Giano ed Epimeteo) l'asteroide viene "richiamto
indietro" (nel riferimento rotante) dalla forza di Coriolis.
Giusto?
Il riferimento rotante l'ho usato finora solo per una rappresentazione
grafica piu' chiara dei risultati ottenuti con l'integrazione numerica.
Considerarne anche la dinamica, con le forze apparenti non integrate nel
potenziale efficace, e' un terzo modo di affrontare questi problemi,
dopo quello dell'integrazione numerica nel riferimento non rotante e del
potenziale efficace. Solo che, mentre, nel caso dei Troiani, e'
abbastanza naturale scegliere come riferimento rotante quello
individuato da Sole e Pianeta - e li' il potenziale efficace non viene
sensibilmente modificato dalla presenza del terzo, piccolo corpo - , nel
caso dei satelliti coorbitanti di massa comparabile si introduce
un'ulteriore complicazione: entrambi i satelliti sono soggetti al
potenziale efficace dovuto all'altro, e il potenziale efficace non puo'
essere trattato come dato, ma diventa esso stesso un'incognita.
Però, al livello del nostro approccio, non credo sia un problema.grafica piu' chiara dei risultati ottenuti con l'integrazione numerica.
Considerarne anche la dinamica, con le forze apparenti non integrate nel
potenziale efficace, e' un terzo modo di affrontare questi problemi,
dopo quello dell'integrazione numerica nel riferimento non rotante e del
potenziale efficace. Solo che, mentre, nel caso dei Troiani, e'
abbastanza naturale scegliere come riferimento rotante quello
individuato da Sole e Pianeta - e li' il potenziale efficace non viene
sensibilmente modificato dalla presenza del terzo, piccolo corpo - , nel
caso dei satelliti coorbitanti di massa comparabile si introduce
un'ulteriore complicazione: entrambi i satelliti sono soggetti al
potenziale efficace dovuto all'altro, e il potenziale efficace non puo'
essere trattato come dato, ma diventa esso stesso un'incognita.
La massa di Epimeteo non è certo trascurabile rispetto a quella di
Giano (è circa un quarto), ma se si presta fede ai tracciati che si
trovano in rete dei due "fagioli",che dovrebbero essere per simmetria
uguali e speculari nel caso di masse uguali (quello del grosso Giano è
un piccolo civapcici in confronto all'ampia luganega de Viena
descritta dal piccolo Epimeteo - manca al centro del piatto la
montagnola de capussi che no se pol magnar, ma li il potenziale non è
repulsivo...) si vede come tale differenza di massa è sufficiente per
confugurare concettualmente la tendenza al caso ideale della terza
massa trascurabile.
Quindi punti di Lagrange e "Forza di Coriolis",
.... se tu vedi un'equivalenza fra quello che hai scritto
sopra e qualcosa di quello che ho scritto sinora io, esplicita chiaramente
- cosa
- il perche' dell'equivalenza
- cosa aggiunge, questo nuovo punto di vista, al fatto che il
comportamento di Giano ed Epimeteo e' *perfettamente prevedibile e
quindi spiegato* nell'ambito della teoria della gravitazione di Newton
sia con metodi analitici diversi che metodi numerici.
Quello che "ho scritto sopra", e che tu confermi, contraddice- cosa
- il perche' dell'equivalenza
- cosa aggiunge, questo nuovo punto di vista, al fatto che il
comportamento di Giano ed Epimeteo e' *perfettamente prevedibile e
quindi spiegato* nell'ambito della teoria della gravitazione di Newton
sia con metodi analitici diversi che metodi numerici.
apertamente quanto da te scritto finora.
Altro che versione ad uso didattico, in opportuna cornice di
programmazione del corso!
Se è vero che sono le forze fittizie di Coriolis la causa del
rallentamento del terzo corpo, allora risulta falsata la tua ipotesi
dell'azione della componente tangenziale della gravità del corpo
principale.
Nè puoi dire che la tua ipotesi è un altro modo di arrivare alla
stessa conclusione (ed in tale caso ne verrebbe fuori scandalosamente
l'inulitità sia di Lagrange che dei Coriolis, che non avrebbero fatto
altro che complicare le cose a fronte della possibilità di una
soluzione semplice come quella che tu ci offri,
Non puoi dirlo, che siano equivalenti, perchè la tua teoria (che
infatti tale è, per quanto giorni fa tu l'abbia negato, ed abbia
negato anche che si tratta di una spiegazione, dopo averla illustrata,
anche se "a spanne", per settimane) ha previsioni diverse da quelle
della teoria della librazione intorno ai punti di lagrange,
1) .La tua teoria predice (ipotizziamo l'orbiita perfettamente
circolare) che Il terzo corpo comincia ad accelerare in modo
significativo, attratto dal secondo, ad una distanza di una quindicina
o una ventina al massimo di gradi (50.000 km nel caso dei due
satelliti saturniani), per iniziare poi a decelerare , quando l'azione
frenante di Saturno si fa sentire) ad una distanza ovviamente ancora
minore, probabilmente molto minore: l'altra teoria dice invece che
l'accererazione avviene (significativamente) dal punto L3 fino al
punto L5, e da ui comincia la decelerazione, e siamo a 60°!!
2) La tua teoria predice che il terzo corpo "sale", pechè ha bisogno
come del pane che l'orbita si inclini e che la sua inclinazioni
aumenti sempre più, per offfrire il fianco all'azione della componente
frenante del primo corpo.
Tu mi hai fatto vedere invece (così risulta dalla descrizione che dai
della simulazione che hai fatto) che l'altra teoria predice che il
percorsi di oscillazione (andata e ritorno) possono svolgersi anche
lungo gli stessi archi di cerchio, col che il guadagno o la perdita di
quota nel potenziale non sarebbero essenziali.
Per adesso mi fermo qui.
O speri che la sfida che hai lanciato cada nel dimenticatoio sviando
l'attenzione su argomenti marginali e inessenziali?
Quindi ripeto:l'attenzione su argomenti marginali e inessenziali?
Una delle due teorie è sbagliata (in i.s.f. la domanda è rimasta
aperta), quale'?
E' inteso che una teoria sbagliata si getta nel cestino della carta
straccia che sempre è accanto al "tavolino delle dedfuzioni", come
hanno fatto i tuoi colleghi in passato (o se preferisci, dato che ti
piacciono le metafore indolo-scatologiche, al cesso), non si tiene di
riserva per la didattica.
Luciano Buggio
http://www.lucianobuggio.alterista.org