Post by Luciano BuggioPost by mda1aiPost by Tommaso Russo, TriestePost by mda1aiPost by claudio cicherihttp://arxiv.org/ftp/physics/papers/0012/0012009.pdf
se qualcuno volesse commentare ne sarei grato anche io... a me sembra un
po' sospetto, ma sostiene di avere evidenze sperimentali.
Ma evidenze sperimentali di che cosa?
Del fatto che una spira a G percorsa da corrente (MOLTO intensa) ruoti?
E' ovvio, e' un motore unipolare: se sembra un paradosso e' solo perche'
non si considera che anche nel circuito esterno scorre la stessa
corrente (infatti Serra-Valls non lo disegna mai, e' sintomatico).
ah dici che ha tenuto "fermi" i fili che portano lì la corrente? Devo
riguardare con calma perché sarebbe un po' una ingenuità.
Io stavo infatti pensando di provare l'esperimento e stavo giusto
cercando di pensare a come "appendere" la spira ad un unico fulcro
centrale usando proprio entrambi i fili che portano la corrente, in modo
che la spira non possa metteri a ruotare "spingendo" sui cavi che
portano la corrente, perché anche loro sono liberi di ruotare.
Partiamo da questo più semplice esperiemento.
Si fa ruotare il disco magnetico (anche conduttore): un filo striscia
con una sua estremità sull'asse (conduttore) di rotazione, con
l'altra al bordo del disco magnetico.
Il filo è libero, non è tenuto fermo.
Gira corrente nel filo, il quale però, poichè non è tenuto fermo, per
l'attrito delle spazzole tende a girare nello stesso verso del
magnete, e di fatto girerà tanto più velocemente quanto maggiore è
l'attrito.
Nello stesso tempo, per la forza di Lorentz, il filo tenderà a
ruotare, e nello stesso verso indotto dall'attrito, per cui si
dovrebbe misurare una maggiore velocità di rotazione rispetto a quella
che si msurerebbe per il solo attrito, per esempio facendo
l'esperimetno con un disco metallico uguale a quello magnetizzato, ma
non mangetizzato.
Io non ho fatto l'esperimento, ma predico che non si misura questa
differenza di velocità: perchè?
Quando il filo gira anch'esso, nello stesso verso del magnete, la sua
velocità rispetto al magnete diminuisce, col che diminuisce la
corrente, che è dovuta al campo elettrico indotto nel filo dalla
rotazione del magnete, campo elettrico che è tanto maggiore quanto
maggiore è la velocità relativa tra i due.
E qui il primo imperdonabile errore (una svista,comunque, dal mio
punto di vista, perchè so benissimo che le cose non stanno così).
Il campo elettrico indotto dalla rotazione del magnete dipende dalla
velocità angolare della rotazione del magnete **rispetto al
laboratorio**, ed è quello che é per le cariche, ferme o in moto che
siano nel laboratorio.
Post by Luciano BuggioAnche la forza di Lorentz va con la velocità relativa...
Altra strafalcione (per cui però vale quello che ho detto sopra per
l'altro: devo essere stato prpprio fuso quando scrivevo questo post).
Dalla velcità della rotazione del magnete nel laboratorio, dipende,
abbiamo visto, l'intensità del campo elettrico ortogonale indotto, ma
il campo mangetico non varia assolutamente nel riferimento del
magnete.
Sopra il disco che ruota le linee di forza restano quelle che erano a
magnete fermo, ortogonali e con la stessa densità: la forza di
Lorentz (v*B) va qui con la velocità dell'elettrone rispetto al
magnete ****considerato occupante uno spazio dato del laboratorio***
(ruoti esso o meno in tale spazio intorno al porprio asse) e con
l'intensità del campo magnetico in cui si muove, quindi *non* con la
velocità relativa ai vari punti del magnete che ruota: se fosse fermo
non cambierebbe, per Lorentz, nulla, avremmo sempre v (velocità
rispetto alla regione di spazio occupata dal magnere)*B (campo
magnetico rimasto qui invariato).
Post by Luciano Buggioma "non appena"
la forza di Lorentz fa aumentare la velocità "assoluta" del filo, la
conseguente diminuzione della velocità relativa la fa diminuire,
annulandola.
Quel *ma* è fuoriviante per capire i discorso (peraltro sbagliato,
come ho detto): da sostituire con *e*.
Luciano Buggio