Discussione:
Universalità di Kirchoff: che relazioni fra emissività, assorbività, riflettività in prescenza di fluorescenza?
(troppo vecchio per rispondere)
Tetis
2012-07-23 19:02:30 UTC
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Sulla base dell'universalità dello spettro di corpo nero si usa
definire delle relazioni fra emissività (frazione di luce emessa in una
data direzione dalla superficie di un corpo ad una data temperatura,
rispetto all'emissione teorica di un corpo nero) assorbività
(frazione di luce assorbita rispetto a quanta ne sarebbe assorbita da
un corpo nero) e riflettività.

Questa relazione è basata sull'ipotesi che all'equilibrio tanta luce
viene assorbita (di quella che non è riflessa) quanta ne viene emessa,
in modo che non venga alterata la condizione di equilibrio della
radiazione in cavità.

Di conseguenza materiali più riflettenti hanno tipicamente minore
emissività, ed altrettanto minore assorbività.

Nel caso di materiali fluorescenti ad una certa lunghezza d'onda mi
aspetto che l'emissività reale di un corpo ad una data temperatura
dipenda non solo dalla temperatura ma anche dalle condizioni di
illuminazione, questo naturalmente senza nulla togliere al fatto che
l'emissività in una cavità di radiazione all'equilibrio termico ad una
data temperatura T rimanga uguale all'assorbività. Quello che dico è
che l'emissività misurata in quelle condizioni non è necessariamente
uguale all'emissività di un corpo che è stato scaldato non da
radiazione in equilibrio termico, ma eventualmente da altre sorgenti.

E' vero o prendo un abbaglio?
Giorgio Bibbiani
2012-07-24 13:07:06 UTC
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Post by Tetis
Sulla base dell'universalità dello spettro di corpo nero si usa
definire delle relazioni fra emissività (frazione di luce emessa in
una data direzione dalla superficie di un corpo ad una data
temperatura, rispetto all'emissione teorica di un corpo nero) assorbività
(frazione di luce assorbita rispetto a quanta ne sarebbe
assorbita da un corpo nero) e riflettività.
Questa relazione è basata sull'ipotesi che all'equilibrio tanta luce
viene assorbita (di quella che non è riflessa) quanta ne viene emessa,
in modo che non venga alterata la condizione di equilibrio della
radiazione in cavità.
Di conseguenza materiali più riflettenti hanno tipicamente minore
emissività, ed altrettanto minore assorbività.
Nel caso di materiali fluorescenti ad una certa lunghezza d'onda mi
aspetto che l'emissività reale di un corpo ad una data temperatura
dipenda non solo dalla temperatura ma anche dalle condizioni di
illuminazione, questo naturalmente senza nulla togliere al fatto che
l'emissività in una cavità di radiazione all'equilibrio termico ad una
data temperatura T rimanga uguale all'assorbività. Quello che dico è
che l'emissività misurata in quelle condizioni non è necessariamente
uguale all'emissività di un corpo che è stato scaldato non da
radiazione in equilibrio termico, ma eventualmente da altre sorgenti.
E' vero o prendo un abbaglio?
Come definisci l'emissivita' di un corpo non
all'equilibrio termico?
Il corpo fluorescente sottoposto a irraggamento
da una sorgente luminosa esterna non si trova
generalmente all'equilibrio termico, infatti la
distribuzione dei livelli energetici degli atomi
eccitati alla superficie del corpo non sara'
quella di Boltzmann corrispondente all'equilibrio
termico.

Ciao
--
Giorgio Bibbiani
Tetis
2012-07-25 00:54:09 UTC
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Post by Giorgio Bibbiani
Post by Tetis
Sulla base dell'universalità dello spettro di corpo nero si usa
definire delle relazioni fra emissività (frazione di luce emessa in
una data direzione dalla superficie di un corpo ad una data
temperatura, rispetto all'emissione teorica di un corpo nero) assorbività
(frazione di luce assorbita rispetto a quanta ne sarebbe
assorbita da un corpo nero) e riflettività.
Questa relazione è basata sull'ipotesi che all'equilibrio tanta luce
viene assorbita (di quella che non è riflessa) quanta ne viene emessa,
in modo che non venga alterata la condizione di equilibrio della
radiazione in cavità.
Di conseguenza materiali più riflettenti hanno tipicamente minore
emissività, ed altrettanto minore assorbività.
Nel caso di materiali fluorescenti ad una certa lunghezza d'onda mi
aspetto che l'emissività reale di un corpo ad una data temperatura
dipenda non solo dalla temperatura ma anche dalle condizioni di
illuminazione, questo naturalmente senza nulla togliere al fatto che
l'emissività in una cavità di radiazione all'equilibrio termico ad una
data temperatura T rimanga uguale all'assorbività. Quello che dico è
che l'emissività misurata in quelle condizioni non è necessariamente
uguale all'emissività di un corpo che è stato scaldato non da
radiazione in equilibrio termico, ma eventualmente da altre sorgenti.
E' vero o prendo un abbaglio?
Come definisci l'emissivita' di un corpo non
all'equilibrio termico?
Il corpo fluorescente sottoposto a irraggamento
da una sorgente luminosa esterna non si trova
generalmente all'equilibrio termico, infatti la
distribuzione dei livelli energetici degli atomi
eccitati alla superficie del corpo non sara'
quella di Boltzmann corrispondente all'equilibrio
termico.
Ciao
Se l'irragiamento deriva dalla stessa radiazione di corpo nero sì,
mentre se l'irragiamento è assente posso misurare la temperatura
superficiale e la potenza emessa, e per contro il coefficiente di
riflessione e per differenza la potenza assorbita, la mia convinzione è
che se il corpo è fluorescente non è più obbligatorio che l'emissività
sia come nella cavità all'equilibrio con la radiazione di corpo nero
alla stessa temperatura.

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