Post by DaletE' necessario aver chiare alcune nozioni che in meccanica
riguardano lo studio dei sistemi continui.
Prova prima a considerare tutto il tuo esperimento
sostituendo all'acqua delle pastiglie, diciamo d'aspirina.
-- il tubo e' del tutto inutile
-- la velocita' ti conviene NON considerarla, ovvero pensare
che essa sia men che minima: spostamenti quasistatici.*
In questo modo metti in evidenza il diverso ruolo che
giocano gli sforzi (e nel caso gli attriti) quando sei in
idrostatica e quando invece sei in idrodinamica.
* stesso concetto che interviene nel lavoro: sollevi di
un metro un masso di una tonnellata, quando sei su un
asteroide, senza nessuna difficolta'; ma difficilmente
puoi riuscire a farlo con una velocita' anche minima.
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Non so se il tubo sia del tutto inutile per il flusso delle
pastiglie di aspirina, ma resto del parere che sia, comunque,
fondamentale nel caso del flusso d'acqua.
Penso di potertelo anche dimostrare.
Invece di salire a 100 m., mi fermo a 50 e poi faccio aprire il
rubinetto. Per i primi 50 metri, ammetterai che l'acqua sale
certamente, non potendone fare a meno. Il tubo, infatti, non le
consente di far altro che salire.
Poi il tubo non c'è più, e cosa fa l'acqua? Non vorrai sostenere
che continui imperterrita a salire...
Più fondamentale di così!... (il tubo).
Parliamo adesso dell'idrostatica e dell'idrodinamica.
Il caso che ho presentato nell'ultimo esempio, è di idrostatica.
Infatti, la colonna d'acqua alta 100 metri è ferma. Dopo che sia
sparito il sostegno del tubo, la colonna impiegherà, si e no, un solo
istante a polverizzarsi in tutti i livelli d'altezza. Questo è il
tempo che le concede la gravità, prima di distruggerla.
Passiamo adesso al caso di idrodinamica del getto di Ivan. Dopo
l'uscita dal tubo, l'acqua non ha più alcun sostegno, se non l'energia
cinetica della sua velocità: "unica" forza a contrastare la gravità.
Non c'è nient'altro. Confermi o contesti?
Il tempo che gli concede la gravità, prima di disgregarlo è sempre
lo stesso istante di prima, solo che, in questo caso di idrodinamica,
prima di crollare, l'acqua ha il tempo di percorrere un certo tratto
di salita verticale, grazie alla sua velocità di uscita dal tubo.
Con quell'istante di tempo a disposizione, quanta strada in più
pensi che potrà fare, rispetto al paio di metri indicato da Ivan,
anche riducendo al minimo l'attrito nel tubo?
Saluti, Luigi.